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47 MILA € PER UNA PROGETTAZIONE!

Un Consiglio del 2014

A Turi sono accaduti tanti episodi gravi negli ultimi tempi, che si sommano ai numerosi precedenti. Tutti all’oscuro dell’orizzonte pubblico. Tutti per interessi di parte e non dell’intera comunità. Episodi che mostrano la vera natura di questa amministrazione politica e della gestione comunale e tecnica. Ci sono altri episodi discutibili molto recenti, che scoppiano come bubboni tra l’omertà della maggioranza politica, e che questa settimana riportiamo qui, alla luce dei lettori.

Alla nostra analisi e al racconto di questi episodi, seguiranno le dichiarazioni di Leo Spada, che toccano come sempre i nervi scoperti di questa amministrazione fallimentare, sia dal punto di vista politico che tecnico.

Lavinia Orlando pubblica senza il consenso

Riunione di maggioranza infuocata!

Lunedì 19 giugno si è tenuto l’ultimo incontro di maggioranza. Un incontro di fuoco, una specie di Tribunale dove sul banco degli imputati è finita la vicesindaco Lavinia Orlando, chiamata a rispondere sul tema caldissimo (tra gli altri) che riguarda lo scontro con la Pro Loco e la lettera che la Orlando ha inviato massivamente a tutti gli indirizzi mail possibili e immaginabili, nonché ai giornali, nonostante parte della maggioranza non fosse d’accordo, esplicitando questa volontà in una riunione. Se ricordate bene, è già accaduto altre volte: si agisce senza il consenso unanime, si passa poi alle minacce e ai ricatti politici.

 

I precedenti

Sono famosi i precedenti imbarazzanti riconducibili a questo modus operandi della Orlando, ma non solo lei: la lettera sulle dimissioni di Lenato, la denuncia di Tateo; la lettera sull’ex presidente della Festa Di Pinto, condivisa dalla maggioranza ma non dal sindaco.

Quest’ultimo episodio, porta alla luce, per l’ennesima volta, le divisioni interne alla maggioranza, sotto lo scacco di un sindaco-Pilato, che sta solo temporeggiando per la pensione.

Quella lettera di Lavinia Orlando al massimo, se proprio doveva (facendosi del male), andava diffusa a titolo personale, e non con la carta intestata del Comune e a titolo di vicesindaco; oltretutto è una lettera che complica ancora di più il quadro e compromette la posizione dell’amministrazione (vedi intervista a Leo Spada, ndr).

Caro sindaco, decidi, o la Pro Loco o me!

 

Questa, grossomodo sarebbe stata poi la minaccia della vicesindaco quando è scoppiata la grana della Conturband, con la Pro Loco che è andata da Coppi a chiedere spiegazioni circa lo schizofrenico atteggiamento sul contributo e le ripicche subite.

Non sappiamo cosa abbia realmente detto, e in quali termini, ma non ci meravigliamo; il clima è questo, ed è inutile negarlo.

La lettera della Orlando dicevamo complica tutto, e mette a nudo queste ripicche. Si è passati così dal contributo di 6.500 euro iniziali, al mancato e naturale dimezzamento (1.000 euro per ripicca, della serie – “Moh se insistete, non ve ne do più proprio!”), nascondendosi dietro una improvvisa mancanza di fondi. Quando poi la Pro Loco è andata dal sindaco a chiedere conto, invocando l’intervento nei confronti della sua vice, la Orlando avrebbe reagito pressappoco così: Caro sindaco, decidi, o la Pro Loco o me!

 

Perché ti stai facendo mettere nel sacco da Lavinia?

Alcune fonti ci raccontano che Menino Coppi a quel punto sarebbe andato su tutte le furie, cacciando chiunque, il giorno dopo, si sia permesso di intercedere –“Perché ti stai facendo mettere nel sacco da Lavinia?A farne le spese ancora una volta sarebbe stata l’assessore Giusy Caldararo (già abbandonata con il cerino in mano mentre gestiva l’emergenza degli stagionali marocchini, quando altri si curavano più dei selfie che di altro).

Qualche giorno dopo il sindaco ha promesso alla Pro Loco ulteriori 2000 euro. E cosa è, una trattativa? L’elemosina al rialzo? È chiaro che sono stati seriamente maltrattati. La verità è che questi contributi vengono concessi senza mai una logica super partes, una programmazione chiara, nell’ottica di una utilità per tutti.

 

Buchi di seria A e buchi di serie B!

Più che per tutti, è un tutti per uno. Mentre tutte le strade sprofondano, e non si riesce a rispettare l’ordinaria amministrazione, in via Vecchia Sammichele sono magicamente sparite tutte le buche. Lavoro ben fatto: almeno l’amministratore pubblico che ci abita ora potrà finalmente arrivare puntuale in Comune…

E il Cimitero è allo sfacelo; tra bagni rotti, pettegolezzi che lo descrivono come un bordello e accampati che girano in mutande.

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47 mila € per una progettazione antincendio!

La rivolta dei tecnici! E Menino non sapeva…

Ed eccoci al dolce ‘amaro’, benservito alla fine di questo articolo. Abbiamo scoperto che alcuni giorni fa si è scatenata una vera e propria rivolta dei tecnici di Turi, ancora una volta traditi da uno scellerato affidamento (è l’ennesimo caso) di “incarico professionale di misura e valutazione della sicurezza antincendio e dell’ottenimento e/o rinnovo del certificato di prevenzione incendi presso gli immobili scolastici di proprietà comunale”. Così recita la determina del 18 maggio a firma dell’arch. Susca, che ha fatto rilasciare il visto di regolarità contabile: ben 47 mila € al fortunatissimo progettista non turese (baciato dalla Dea bendata e pure architetta, è il caso di dire!), pare unico invitato, e che ha potuto così ribassare solo del 4%.

Ma com ca** funzion dù?

 

Proprio alcuni giorni fa, dicevamo, alcuni tecnici turesi questa volta hanno perso la pazienza, dopo i tanti affidamenti (non solo tecnici) così anomali. “Ma com ca** funzion dù?” – hanno chiesto al sindaco Coppi, ma Menino non ne sapeva nulla.Ci raccontano che scendeva dalle nuvole. Non sapeva nulla di questa determina assurda. “Come mai continuate a dare i lavori fuori?” – hanno protestato. Ed è scoppiata la bagarre. Non se n’era parlato neppure nella bollente riunione del Partito Democratico di due settimane fa. Si è scoperto tutto dopo. Ai tecnici non resta che l’unico punto di riferimento rimasto per loro, Leo Spada, dopo il fallimento di Piero Camposeo. 

Ma domandiamoci: quanto costerà l’opera se per l’intera progettazione i turesi sborseranno un occhio della testa? Chi vigila sui conti e sulle spese pubbliche? Qualcuno dovrà darne conto, magari davanti alla Corte dei Conti? Saranno versate altre lacrime di coccodrillo?

Intanto il sindaco non sa mai nulla; più che bendata lei, il bendato è lui: non vede, non sente, non parla.

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