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Don Giovanni Amodio

Don Giovanni Amodio

Sant’Oronzo 2014: è conto alla rovescia. Per la festa dei Turesi, si prevedono grandi novità. Intanto, per la prima volta in quel di Turi, il presidente del Comitato Festa sarà nominato dall’arciprete don Giovanni Amodio, di concerto con il Consiglio pastorale zonale e parrocchiale. La notizia, che afferriamo tra le righe è che probabilmente il presidente non sarà Fabio Topputi, come nel 2013. Di sicuro non è in cima alla lista delle preferenze (per usare un gergo politico…). Così, mani e sguardi levati al cielo, qualcuno sospira e si immagina come sarà Sant’Oronzo 2014. Oppure si guarda indietro, nostalgico. Tornerà Marinuccio Di Venere? Lui sì che è nel girone del “Paradiso”, anche se ci sembra la strada più semplice da percorrere. Don Giovanni, contattato dalla nostra redazione, dosa bene parole e commenti. 

“È ancora presto – dice – ma vi assicuro che non si arriverà con l’acqua alla gola, come accadde nel 2013. Quell’esperienza non si ripeterà più”.

Dunque, per Fabio Topputi, neoeletto consigliere comunale, il 2013 sarà stata la prima e ultima volta?

“Non posso dirti  altro. Ho consegnato una lettera al Commissario prefettizio dott.ssa Rossana Riflesso. È scritto tutto lì. La novità è che quest’anno il presidente della festa lo nomina l’arciprete di Turi e non più come accadeva negli altri anni, quando era il sindaco a “suggerire” il nome da fare, dando precise indicazioni. Era diventata una prassi consolidata, ma superata in tutti i Comuni, tranne a Turi e a Castellana fino al 2013”.

Cosa dobbiamo aspettarci?

“Alla festa di Sant’Oronzo sarà data un’impronta religiosissima, anzi, un’impronta pastorale, perché in fin dei conti religiosa lo è sempre stata. Pastorale nel senso che il team che si occuperà della festa sarà espressione della vita e della comunità parrocchiale. Per questo, alcuni mesi fa ho avviato delle consultazioni e ho raccolto suggerimenti dal consiglio pastorale cittadino che io presiedo”.

Che tipo di suggerimenti?

“Non posso dire altro. Presto saprete tutto. Di sicuro troveremo il modo per impegnare meno spese, nel senso che dobbiamo gioire, divertire ma anche pregare come si deve, vivere il momento spirituale e divertirci. Mettere insieme gioia e preghiera”.

Come saranno raccolti i fondi?

“Con il solito metodo della questua”.

Cosa non hai condiviso in passato? Cosa avresti rivisto?

“In questi anni tutti i miei piccoli tentativi di suggerimento per modificare piano piano, poco a poco le cose, Marinuccio Di Venere me li ha sempre accordati. Anche Fabio devo dire… però di questi anni non ho condiviso un taglio più politicamente colorato della festa, che è comunque espressione di tutta la comunità”.

Quindi, se tornasse Marinuccio?

“Noi a Marinuccio dobbiamo molto. È la storia di questa festa. Lo dobbiamo ricordare sempre come un grande punto di riferimento della festa”. 

L’hai sentito ultimamente?

“Sì, ma su questo argomento non ci siamo ancora confrontati”.

Ci sono volontari che si propongono personalmente?

“Purtroppo no. Ma ho chiesto suggerimenti al Consiglio pastorale zonale e parrocchiale e sono venute fuori diverse indicazioni che sto valutando. Ma per ora non posso anticipare altro”.

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