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“Tavolo tecnico per accoglienza stagionali: ennesima farsa”

Riceviamo e pubblichiamo una nota della consigliera Lilli Susca relativa all’ultima riunione del tavolo tecnico, istituito per confrontarsi sul finanziamento ministeriale destinato al Comune di Turi per realizzare una struttura per l’accoglienza della manodopera stagionale.

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«Oggi 9 dicembre, tre giorni prima della scadenza per la presentazione di un’idea progettuale, la sindaca rivela ai componenti del tavolo tecnico che la sua maggioranza è contraria: in questi due giorni si è confrontata con i consiglieri di maggioranza e loro hanno risposto compatti che quel finanziamento di 4 milioni 800 mila euro non lo vogliono.

Il 29 marzo scorso fu firmato un documento che vedeva Turi fra i Comuni destinatari di un finanziamento complessivo di 200 milioni di euro per combattere il fenomeno del caporalato e degli insediamenti abusivi. Lo sanno dal 29 marzo e la sindaca consulta la sua maggioranza solo adesso?

Fin dall’inizio la sindaca si dichiara intenzionata ad accogliere il finanziamento e, di conseguenza, si dice favorevole all’istituzione di un tavolo tecnico per arrivare pronti alla consegna prevista per questo dicembre. Un tavolo tecnico che avrebbe dovuto dare voce a tutti i soggetti coinvolti. Questo è ciò che sembra, ciò che vuole far credere. Invece, cosa succede? Che il tavolo tecnico in realtà è un tavolo politico a cui sono invitati solo i consiglieri. Totalmente ignorati i produttori agricoli, commercianti e forze dell’ordine, associazioni di volontariato e cooperative che si erano occupate di accoglienza in passato.

Succede anche che lo stesso tavolo “politico” viene da subito svuotato di contenuto e di funzionalità. Primo perché viene convocato solo quattro volte e poi perché non viene chiesta alcuna reale collaborazione. È semplicemente uno sparuto pubblico davanti al quale recitare l’ennesima farsa.
Farsa questa che vede come protagonista indiscussa la sindaca che, imperterrita, continua a sostenere che il finanziamento dev’essere accolto; come co-protagonista l’ingegner Di Buonaventura, che durante l’incontro del 22 novembre, illustrava la sua idea progettuale, peraltro assolutamente condivisibile; come comparse i consiglieri di maggioranza presenti che non battevano ciglio, lasciando credere che fossero disposti ad accettare la deriva inclusiva della sindaca.

Ma la farsa ad un certo punto deve rivelare la verità. E la verità è che da sempre, fin da quel 29 marzo, era chiaro che questa amministrazione avrebbe rifiutato il finanziamento. Ma la sindaca, come da copione già recitato in precedenza – vedi progetto Gramsci – proprio non ce la fa a non recitare il ruolo della progressista, forse perché essere assimilata alla sua maggioranza evidentemente reazionaria non le piace, non la fa star bene. E così recita, finge, prende per i fondelli, fino alla fine, fino a farmi sbottare e abbandonare il tavolo sbattendo la porta.

Alla sindaca e a tutta la sua maggioranza manca il coraggio delle proprie idee. Avrebbero dovuto dirlo subito, evitando anche di costituire il tavolo tecnico.

E adesso che anche questo finanziamento è andato perso mi chiedo: come pensano di affrontare le prossime stagioni cerasicole? Se non vogliono accettare il sostegno delle istituzioni, rifiutando un finanziamento così cospicuo, come affronteranno il problema? Dove alloggeranno i lavoratori stagionali? In villa? Nei giardini privati? Oppure pensano di avere la bacchetta magica con cui far scomparire il problema? Staremo a vedere».

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