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Politica

“Il lavoro dopo il Covid”

Lilli Susca

Il circolo PD di Turi protagonista della maratona del Primo Maggio

Sabato scorso, Primo Maggio, si è svolta una maratona a “staffetta” della federazione PD Terra di Bari, alla quale ha aderito anche il circolo di Turi Una videoconferenza, trasmessa in streaming sui social, nella quale i vari ospiti si sono susseguiti per affrontare l’argomento “lavoro”. Dopo l’introduzione del commissario PD Terra di Bari, l’On. Ubaldo Pagano, la parola è passata ai circoli di Castellana e a quello turese, rappresentato dalla segretaria Lilli Susca, dalla tesoriera Marilena Lerede e da Giuseppe D’Addabbo.

pd lavoro

Per fare il punto sul messaggio che si è voluto trasmettere, abbiamo ascoltato la segretaria cittadina Lilli Susca, ampliando il discorso anche al ruolo che l’Amministrazione comunale può ritagliarsi nelle politiche lavorative e alla questione dei lavoratori stagionali extracomunitari che, tra qualche giorno, arriveranno a Turi per raccogliere il nostro “oro rosso”.

Su quali aspetti è intervenuto il circolo di Turi?

«“L’iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana. La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l’attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali”.

Così recita l’articolo 41 che ai circoli di Turi è Castellana è toccato leggere e intrepretare, prima di entrare nel vivo della conversazione con gli ospiti. Compito arduo se si considera l’ambiguità insita nella sua formulazione. Dall’incontro-scontro fra teorie liberiste e stataliste nasce l’ambiguità o se vogliamo la complessità di questo articolo, laddove capitalismo e statalismo coesistono, nel tentativo di contenersi vicendevolmente. I padri costituenti negli anni 46-47 si interrogavano sul rapporto fra Stato ed Economia. L’articolo 41 dice che “L’iniziativa economica privata è libera” ma allo stesso tempo stabilisce che essa “Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale”. Quindi è compito dello Stato garantire il rispetto dell’utilità sociale. In che modo? Intervenendo laddove sia necessario riequilibrare, assottigliare le eccessive disparità sociali. Come in periodi di profonda crisi. Come in questo periodo. I cittadini devono poter contare sullo Stato, sulle Regioni, sull’Europa, per potersi risollevare. E il miglior modo possibile per assistere i cittadini è quello di tutelare il lavoro.

Per questo abbiamo chiesto a Domenico De Santis, Vice-Capo di Gabinetto del Presidente della Regione Puglia, quali strategie e quali azioni concrete sono state ipotizzate e messe in campo dalla Regione e dal Governo per rilanciare il lavoro nella fase di ripresa post-Covid. De Santis ha fatto riferimento al piano di rilancio da 800 milioni di euro della Regione Puglia, per aiutare imprese, professionisti e mondo della cultura, ma ha aggiunto che sarà fondamentale realizzare un piano sociale per riqualificare tutti coloro che perderanno il lavoro post Covid, attraverso la formazione, e sarà importante prestare la massima attenzione alla tutela di nuove forme di lavoro. Dello stesso auspicio Franco Busto, Segretario Generale UIL Puglia, il quale ha aggiunto che bisognerà farsi trovare pronti per il termine del blocco dei licenziamenti e che molti interventi straordinari dovranno diventare ordinari, affinché non se ne vanifichi l’effetto».

Che ruolo può giocare l’Amministrazione comunale nell’incentivare l’occupazione giovanile?

«Un ruolo fondamentale. Può esercitare il ruolo di mediatore fra domanda e offerta di lavoro attraverso sportelli di informazione su opportunità di lavoro e di finanziamento di nuove imprese. Può accogliere stagisti dal nostro ITE Pertini-Anelli. Infine, cosa che da tempo la minoranza chiede a gran voce, può indire un concorso per le figure di cui gli uffici comunali necessitano. Ma, al di là delle singole e specifiche azioni che un’amministrazione comunale può compiere, ciò che darebbe nuova linfa all’occupazione giovanile locale è un generale senso di attivismo e rinnovamento, che dia speranza nel futuro smuovendo sabbie mobili che da troppo tempo imprigionano il nostro paese».

Siamo pronti ad accogliere i lavoratori stagionali?

«Temo proprio di no. Durante l’ultimo Consiglio comunale ho fatto presente che, come ogni anno, ci si ricorda troppo tardi di questo problema. L’anno scorso non fu ripristinata la foresteria in zona campo sportivo, per ovvi motivi di ordine sanitario, in quanto nella stessa area, negli anni precedenti si concentravano fenomeni di bivacco non autorizzato, creando assembramenti in condizioni igieniche precarie, da scongiurare in periodo di Covid.

Quindi l’anno scorso niente foresteria. Questo non vuol dire che l’anno scorso i lavoratori stagionali non abbiano risposto al richiamo di una notevole offerta di lavoro che si verifica in corrispondenza della raccolta cerasicola. Gli operai sono arrivati anche l’anno scorso. Ma dove hanno alloggiato? In quali condizioni? Si può ipotizzare che abbiano trovato sistemazione sotto un ulivo, sul ciglio di una strada di campagna o in una delle tante case abbandonate del centro storico, senza acqua, né luce? E si può ipotizzare che la stessa cosa possa avvenire anche quest’anno? Temo proprio di sì.

Ciò in barba alle condizioni igienico-sanitarie necessarie per scongiurare focolai e ignorando una cosa fondamentale: la dignità di questi lavoratori. Chi non riceve rispetto, chi non viene accolto degnamente, difficilmente risponde col rispetto. Quindi non ci meravigliamo se di tanto in tanto si verificano episodi incresciosi; e quando vediamo la nostra villa comunale usata per lavarsi o fare altro, non è ai lavoratori stagionali che dobbiamo attribuire responsabilità, perché loro, se avessero a disposizione una stanza con bagno, non avrebbero alcun motivo di usare le fontane e i giardini pubblici. La responsabilità è di chi non ha pianificato in tempo, ancora una volta, la loro accoglienza. Questo significa iniziare a pianificare strategicamente già da maggio 2021 per la stagione 2022 e per quelle a venire. Significa lavorare di concerto con i produttori, con rappresentanti della forza lavoro, con le forze dell’ordine, con le cooperative sociali e con le associazioni locali. Ma che anche quest’anno tutto sia lasciato all’improvvisazione è solo un’ipotesi, suggerita dal fatto che in Consiglio comunale nessuno abbia risposto alla mia provocazione sull’argomento. Magari a breve sarò smentita. Ed è quello che auguro a tutti.

Concluderei tornando alla Costituzione: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”».

FD

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