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Giannalisa Zaccheo ‘boccia’ DUP e Bilancio di Previsione

Giannalisa Zaccheo

“La maggioranza non ha smentito se stessa nell’operare in spregio alle norme di legge e al rispetto delle funzioni della massima assise comunale”

Mentre il Consiglio comunale entra nel cuore del dibattito, il nostro settimanale inizia la stampa. Data la rilevanza degli argomenti affrontati, abbiamo chiesto ai consiglieri di minoranza di anticipare le proprie considerazioni sul Documento Unico di Programmazione (DUP) e sul Bilancio di Previsione, che – grazie all’aiuto degli assessori e dei consiglieri di maggioranza – abbiamo provato a riassumere nelle pagine precedenti.

Iniziamo con il punto di vista del consigliere Giannalisa Zaccheo, che preannuncia il voto contrario a entrambi i provvedimenti iscritti all’ordine del giorno, motivato «tanto da ragioni di forma – in questi contesti la forma è sostanza – quanto di merito. Mi spiego. Per l’ennesima volta, l’esecutivo ha violato una serie di norme, di legge e di regolamento, poste a guarentigia delle prerogative di indirizzo politico e di controllo proprie del Consiglio comunale e dei consiglieri».

“Un teatrino politico di personaggi in cerca d’autore”

«Il Documento Unico di Programmazione (DUP) e il Bilancio di Previsione rappresentano gli atti fondamentali di competenza del Consiglio comunale, i più rilevanti in assoluto. Attraverso il Documento Unico di Programmazione, il Consiglio opera una doppia azione di verifica e di programmazione, tanto sullo stato di attuazione delle linee programmatiche presentate dal sindaco all’inizio del suo mandato, quanto sulle azioni che si intendono intraprendere in futuro per portare a termine le stesse linee programmatiche e, magari, per integrarle. Appare utile ricordare a chi legge che l’azione di indirizzo politico spetta a tutti i consiglieri, tanto di maggioranza, quanto di minoranza.

Alla luce di tanto, dunque, è facile comprendere il valore di questo strumento che consente ai singoli consiglieri di esercitare concretamente il potere di indirizzo politico e di attuazione del programma. La legge indica un termine preciso per la presentazione del DUP, che è fissato al 31 luglio di ogni anno; circa 5 mesi prima del termine ultimo per l’approvazione del Bilancio di Previsione. Il termine stabilito dalla legge, preciso, non è perentorio, ma ha una specifica funzione: quella di elaborare le proposte emerse nel corso dell’esame e approvazione del DUP per trasformarle in azioni concrete da inserire nel Bilancio di Previsione.

Ebbene, nel momento in cui il DUP viene presentato in Consiglio lo stesso giorno dell’approvazione del Bilancio di Previsione, tutto questo risulta impossibile da attuare e, quindi, le funzioni di indirizzo politico “collaborativo”, soprattutto dei consiglieri di minoranza, cadono nel vuoto e il Consiglio comunale si trasforma in un teatrino politico di “personaggi in cerca d’autore”, sic!

DUP: “Una linea piatta di un paziente in fin di vita”

Analizzandolo nel merito, poi, il DUP si presenta – figurativamente – come una “linea piatta” di un paziente in fin di vita. E il paziente, ahimè, è Turi.

Il Documento di Programmazione ci offre una fotografia del nostro paese desolante. Un paese demograficamente bloccato nella crescita da anni, con un tasso di natalità dello 0,84% ed una popolazione che vede il livello di istruzione molto bassa (il 5% della popolazione è laureata, circa il 22% diplomata; un ulteriore 28% circa con licenza media; il 27% circa con licenza elementare; il 14% alfabetizzata. Si registra ancora un 2% di analfabeti). Il reddito medio dei lavoratori si aggira sui 13.000 euro.

Come ben sappiamo, Turi si colloca nella Terra dei Trulli e l’attività economica prevalente è rappresentata dall’agricoltura. La coltivazione della Ciliegia Ferrovia è senza dubbio il fiore all’occhiello. Ma, nonostante questi dati, dalle linee programmatiche e dal Bilancio di Previsione non emerge nessuna idea politica degna di nota per sostenere le leve economiche del nostro paese: basti pensare che nel programma di governo non compare mai la parola “ciliegia”; e per la promozione del territorio e del turismo risultano stanziati soli 2.000 euro. Questo mi pare più che sufficiente per esprimere un voto assolutamente contrario».

Bilancio, in Commissione senza il parere del Revisore

«Sul Bilancio di Previsione, che dire? Purtroppo, registro ulteriori violazioni di legge che potrebbero inficiarne la validità.

Prima fra tutte la convocazione della Commissione Bilancio oltre i termini prescritti per presentare emendamenti (5 giorni prima del Consiglio, secondo il Regolamento di contabilità vigente). Infatti, la Commissione è stata convocata il giorno 26 aprile, solamente 3 giorni prima la convocazione del Consiglio.

Non solo, ad oggi, 27 aprile 2021, ore 16:30, non è stato ancora recapitato ai consiglieri il parere obbligatorio del Revisore dei Conti. Ciò significa che abbiamo analizzato in Commissione un Bilancio di Previsione (che sarà oggetto di approvazione da parte del Consiglio giovedì 29) sprovvisto di attestazione di congruità e correttezza contabile.

Vorrei ricordare che, ai sensi dell’art. 239 del Testo Unico degli Enti Locali, il Revisore dei Conti esprime i pareri prescritti per legge secondo le modalità indicate dal Regolamento comunale. Ebbene, il Regolamento contabile comunale in vigore prescrive che tale parere debba essere rilasciato ben 25 giorni prima dell’inizio della sessione consiliare sul Bilancio. Ciò per consentire ai consiglieri di avere un supporto tecnico per la valutazione del Bilancio che sono chiamati a votare. Perché votare un Bilancio di Previsione significa assumersi la responsabilità – personale e patrimoniale – di autorizzare tutte le spese in esso contemplate. Le spese di un ente comunale come il nostro ammontano a decine di milioni di euro!».

“Un atto irresponsabile e contro legge”

«Si rende conto che fra poco più di 36 ore, da questo momento in cui sto rispondendo alle sue domande, noi consiglieri siamo chiamati ad esprimere un voto favorevole senza conoscere il parere del Revisore dei Conti? Io lo trovo a dir poco da irresponsabili aver protratto gli adempimenti propedeutici alla votazione del Bilancio fino ad un termine così scandalosamente insufficiente per tutti coloro che sono chiamati in Consiglio ad assumersi responsabilità personali così pesanti.

Non vorrei tediare i lettori, ma lo stesso Consiglio di Stato e la Giurisprudenza del Tar ha sancito “che il significativo ritardo con cui è stata messa a disposizione dei consiglieri la relazione dell’organo di revisione (solo due giorni prima della seduta consiliare invece dei venti previsti) ha arrecato un vulnus alle prerogative consigliari, impedendo una deliberazione consapevole (…). Deve escludersi, quindi, che si tratti di una violazione meramente procedimentale (…) la violazione è, al contrario, sostanziale e determina l’illegittimità della delibera consiliare” (C.d.S. sez. V 21/06/2018 n. 3814, conforme Tar Lazio, Latina sent. n. 644/2019).

È evidente, dunque che anche in questa occasione questa maggioranza non ha smentito se stessa nell’operare in spregio alle norme di legge e al rispetto delle funzioni della massima assise comunale. Mi auguro che durante i lavori consiliari anche altri miei colleghi consiglieri, sia di minoranza che di maggioranza, esprimano il proprio disappunto su quanto accaduto, magari anche nella fase successiva all’eventuale approvazione del documento economico finanziario di previsione, valutando di impugnarlo nelle competenti sedi giurisdizionali».

FD

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