Via Lidl vede la luce
Dopo 4 anni dalla consegna della strada, sono stati attivati i 7 lampioni della pubblica illuminazione
Martedì 16 marzo, via della Resistenza (nota ai più come via Lidl) ha visto la luce: i sette lampioni predisposti sono stati finalmente accesi dopo 4 anni dalla consegna dei tormentati lavori che – per sintetizzare una storia iniziata il 14 marzo del 2005 – sono passati da una variante del tracciato in corso d’opera e dal fallimento dell’azienda affidataria dell’intervento, la “Edilresi srl”.
«L’Ufficio Urbanistica – esordisce il sindaco Tina Resta – ha svolto tutte le attività propedeutiche, confrontandosi con l’Enel per stipulare il contratto e installare i contatori. Successivamente, la ditta di manutenzione della pubblica illuminazione, la “Lorusso Impianti srl”, ha eseguito gli accertamenti tecnici previsti e il collaudo, attivando i lampioni preesistenti».
«La scelta di dare priorità a questa strada piuttosto che ad altre – sottolinea il primo cittadino – rinviene esclusivamente da considerazioni di pubblica sicurezza: via della Resistenza è un’arteria particolarmente trafficata a causa della presenza dell’ipermercato, che raccoglie utenti provenienti anche dai Comuni limitrofi. Inoltre, come documentato dalla Polizia Locale, negli anni si sono verificati vari incidenti: era dunque indispensabile agire subito per ripristinare le condizioni essenziali di sicurezza della viabilità. Con lo stesso obiettivo, abbiamo sollecitato i gestori di Lidl a potenziare l’illuminazione del parcheggio a servizio dei clienti».
«Via della Resistenza – aggiunge il sindaco – è solo una tappa del percorso che questa Amministrazione ha intrapreso per risolvere un problema diffuso nel nostro territorio: abbiamo concluso la mappatura delle strade che, pur avendo i lampioni della pubblica illuminazione, sono da anni al buio perché manca l’acquisizione al patrimonio pubblico».
«Nei prossimi giorni – conclude – si provvederà a traslare l’esito della ricognizione eseguita dall’ing. Stasi su una mappa aggiornata, in modo da individuare sull’attuale territorio le singole particelle delle aree da acquisire; particelle che nel tempo possono aver subito modifiche o frazionamenti rispetto al permesso a costruire originario».
FD