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Lavoratori a rischio, infiltrazioni mafiose. La situazione di crisi del gioco legale

lavoratori protesta

“Basta ipocrisia!”. A tuonare, stavolta, è direttamente il Presidente della Puglia, Michele Emiliano, che entra a gamba tesa sulle questioni legate al gioco legale e alle continue chiusure imposte dai DPCM. “Qui c’è tutta l’ipocrisia dello Stato – ha detto il governatore – che non può fare a meno di queste aziende, che gli danno un gettito enorme, equiparabile a una manovra finanziaria. Poi quando il sistema gioco, che ha tantissimi addetti, deve essere salvaguardato, non si interviene e non lo si aiuta con nessun tipo di intervento economico”. Queste le sue parole, riportate dal portale specializzato di Agimeg.

La situazione, infatti, è sempre più difficile. I numeri delineano infatti una situazione di forte disagio e di grande difficoltà per tutta l’industria del gioco legale in Italia. Proviamo a dare un paio di numeri, come si legge su Gaming Report: 190 giorni di chiusura, un segno meno, a livello globale, del 20%, con una perdita del 47.5% in termini di raccolta, ovvero un passaggio dai quasi 74 milioni di euro del 2019 agli appena 38,8 del 2020.

La questione più difficile, però, e anche la più preoccupante, è quella legata al futuro: in ballo ci sono oltre 150 mila posti di lavoro. “Se questo settore è legale, se questo settore viene regolamentato per non farlo finire nelle mani della criminalità organizzata e noi accettiamo questo sistema allora non si può lasciarlo morire in questa maniera – ha dichiarato ancora Michele Emiliano – E’ un modo di fare che non mi appartiene come metodo umano e politico”.

L’analisi effettuata da Gaming Report, inoltre, racconta un’altra situazione particolare: i punti vendita di gioco legale distribuiti sul territorio italiano stanno avendo grandi difficoltà a reperire i fondi garantiti dallo stato. Sussidi e ristori che non stanno arrivando o arrivano con grande ritardo. Con rischi duplici. Lo dichiara il direttore generale dell’Agenza delle Dogane e dei Monopoli, Marcello Minenna, che sottolinea come durante il lockdown e in concomitanza con la crisi del segmento terrestre, si sia verificata una grande esplosione del gioco online, soprattutto però di quello illegale. La tendenza è stata confermata anche dalle ultime relazioni investigative della DIA, la Direzione Investigativa Antimafia, che ha messo in evidenza come il gioco illegale sia un punto di forza della criminalità organizzata della nostra penisola.

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