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Il gioco annaspa e soffre: la situazione dell’azzardo in Italia dopo il lockdown

gioco online

Sono stati probabilmente i due mesi più duri di sempre, quelli vissuti dal settore del gioco d’azzardo italiano. Il coronavirus ha spazzato via ogni residua possibilità per il settore ed ha poi contribuito a ridisegnare le gerarchie all’interno della filiera. Due mesi dopo il primo, storico lockdown, è tempo di bilanci. Ed i risultati, purtroppo, parlano di un dramma impronosticabile alla vigilia del Covid-19.

Il settore del gioco fisico è stato completamente travolto, perdendo le pur poche certezze che aveva. Tutto è cominciato con la chiusura, che continua ancora oggi, degli ambienti del gioco fisico. Addio alle sale da gioco, addio alle sale da scommessa e da bingo. Infine, anche ai giochi classici di tabaccheria, i concorsi regolati dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, sospesi per evitare assembramenti.

Non è finita qui: l’autentico lockdown della filiera ha prodotto le prime conseguenze economiche, non di certo solo per il gioco. Secondo stime attendibili, l’Erario per ogni mese di lockdown perderebbe circa 750 milioni di euro, una cifra enorme che si riflette inevitabilmente sulle casse dello Stato. Che no, del gioco non può fare a meno proprio per una serie di risorse che sono assicurate da questo settore industriale. Le perdite, settore per settore, sono enormi: un miliardo da slot machine e VLT, 187.5 milioni da Lotto e 10eLotto, 30 milioni dal Bingo, altri 70 dal Superenalotto. Il buco che si rischia, in proporzione, è drammatico, capace di superare 1.4 miliardi.

Oltretutto ci sono dei settori che rischiano di essere spazzati via. Chi più di tutti ha pagato lo scotto del lockdown, è stato il settore delle scommesse sportive, tra i più prolifici prima della quarantena. La sospensione di tutte le attività da gioco ha paralizzato una macchina prima d’allora perfetta. Il gettito si è ridotto notevolmente, complice la vuotezza dei palinsesti: basti pensare che da oltre centomila puntate giornaliere, si è arrivati a non più di 3.000 giocate al giorno. Da questo punto di vista, anche il settore dell’online ha faticato. La novità di questi giorni è invece l’approvazione del Fondo salvacalcio, la misura che il Governo ha pensato per tutto il mondo dello sport.

Il prelievo, sulle scommesse, sarà dello 0,30% (con possibilità di salire allo 0,50%): significherebbe, con ogni probabilità, celebrare il funerale del settore. Dall’altro lato, esiste e (resiste) il proficuo settore del gioco online che, pur senza registrare clamorosi incrementi di fatturato, ha aumentato il proprio bacino nel periodo di quarantena: casinò, poker ed eSports online si sono impostati come punti fermi del settore del gioco e saranno i presidi da cui necessariamente la filiera dovrà cominciare per rialzarsi.

I casinò online, da par loro, hanno fatto da vero traino del settore: le singole piattaforme hanno registrato un aumento di accessi che oscilla tra il 20 ed il 30%. Nello specifico si sono ridisegnate le gerarchie dei casinò online dell’era preCovid. Se un colosso come Sisal continua a fare numeri di visite letteralmente da record, il portale 888Casinò si è ben distinto per essere uno dei più cliccati dagli italiani. Il futuro non disdegnerà qualche sorpresa.

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