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Politica

Mercato settimanale, tre ipotesi al vaglio

Una riunione del COC

Una cabina di regia per studiare come ripartire al meglio venerdì 22 maggio

Ancora due settimane di stop per il mercato settimanale che, con ogni probabilità, ripartirà venerdì 22 maggio. Le motivazioni del rinvio, come spiega il sindaco Tina Resta, sono di carattere strettamente organizzativo: «Abbiamo organizzato una cabina di regia, formata da ASL, Polizia Locale e al Settore Urbanistico, per studiare la soluzione più funzionale sotto il profilo della sicurezza e della viabilità. Nel frattempo, si continuerà con il mercato giornaliero».

Il punto di partenza dell’analisi del primo cittadino sono i numeri: «Abbiamo circa 40 bancarelle di generi alimentari e dobbiamo preventivare che, quando sarà consentita la vendita anche dei generi non alimentari, arriveranno a cento. Considerando che va rispettata la distanza di tre metri tra ciascuna bancarella, non è semplice individuare un’area sufficientemente capiente per assicurare che il mercato venga fruito in sicurezza, senza occasioni di assembramenti».

«Il nodo della riflessione – argomenta il sindaco – è che Turi non ha una vera area mercatale. Su questo aspetto dovremo iniziare fare un ragionamento strutturale di più ampio respiro, che superi la contingenza del Coronavirus, pensando ad uno spazio che, oltre a rispettare i requisiti igienico-sanitari, potenzi e incentivi la promozione del commercio sul territorio. L’occasione per questo sguardo di prospettiva arriverà con il progetto del DUC (Distretto Urbano del Commercio), che scriveremo nelle prossime settimane. Ogni cambiamento ha i suoi pro e contro ma non è affatto vero che una scelta, solo perché consolidata nel tempo, vada bene per sempre».

Le tre ipotesi

Ritornando al presente, sono tre le ipotesi al vaglio. La prima è di spostare il mercato in Via dell’Andro (nei pressi dell’Ites “Pertini”), in questo caso però si porrebbe il problema della distanza dal centro abitato: «L’area è abbastanza periferica e diventerebbe difficilmente raggiungibile a piedi, soprattutto dai cittadini più anziani».

La seconda ipotesi prevede di dividere i venditori in due gruppi e farli turnare a settimane alterne: metà il primo venerdì, l’altra metà il venerdì successivo. «A favore di questa opzione – commenta il sindaco – gioca il “fattore controllo”: gestire 20 bancarelle risulterebbe molto più agevole. D’altro canto, vanno tutelati anche gli interessi dei commercianti: in un periodo storico in cui c’è bisogno di riprendere le attività, farli lavorare a mezzo regime non appare una via opportuna».

Terza ipotesi, quella al momento più quotata, è di continuare a svolgere il mercato a Largo Pozzi, allargando lo spazio a disposizione degli esercenti verso via Montanelli (alle spalle del bar Nottingham)».

Giardini chiusi

A margine dell’intervista, abbiamo chiesto una risposta ad una delle domande che in tanti ci avete posto: perché ville e giardini pubblici sono ancora chiusi?

«L’ultimo DPCM – chiarisce il sindaco – afferma che se non è possibile controllare che l’accesso alle aree pubbliche sia contingentato, l’Amministrazione può limitarne l’accesso. In questo momento siamo impegnati su tantissimi fronti e le risorse umane sono limitate. Polizia Locale e Carabinieri proseguono il monitoraggio degli spostamenti, la verifica del rispetto delle misure di sicurezza negli esercizi commerciali e che si evitino code all’Ufficio Postale e al Cimitero. La Protezione Civile, invece, oltre a supportare le Forze dell’Ordine, si è anche assunta l’impegno di recarsi a Gioia del Colle per ritirare i dispositivi sanitari richiesti dai nostri cittadini, poiché il relativo ufficio ASL a Turi è temporaneamente chiuso».

«La maggioranza dei concittadini con cui ho avuto modo di parlare – chiosa – apprezza questa cauta e lenta apertura, ragionata per trovare la soluzione migliore tra quelle possibili».

Fabio D’Aprile

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