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Colonie feline, protocollato il regolamento

colonie feline

Porziana Catalano racconta il lavoro dietro il tentativo di regolamentare le colonie feline turesi, ricordando la morte del dolce gatto Valentino

Lo scorso 11 gennaio, su iniziativa di alcuni cittadini turesi e di Albino Malena, titolare di Cucciolandia, veniva avviata una raccolta firme per richiedere la regolamentazione delle colonie feline presenti a Turi. Parallelamente, vi era l’intenzione di censire le colonie.

In buona sostanza, dunque, l’azione intrapresa da questi turesi era finalizzata ad ottenere un tavolo d’incontro con le istituzioni attraverso cui sottoporre le seguenti richiese: il riconoscimento ufficiale delle varie colonie feline e dei volontari “gattari”; un regolamento comunale che riconosca a norma di legge i diritti delle colonie e che sostenga ufficialmente i gattari volontari e le associazioni nella loro attività; il censimento delle colonie e dei siti di alimentazione al fine di proteggere i gatti e i volontari dalle sempre più frequenti aggressioni verbali e non; la messa in sicurezza dei siti ufficialmente censiti per l’alimentazione ed il riparo degli abitanti delle colonie; la collaborazione delle istituzioni nella difesa delle colonie come previsto dalla legge quadro nazionale.

I PRECEDENTI

Ebbene, nell’arco di un mese, come titolavamo due settimane fa, “la montagna è andata da Maometto”: martedì 11 febbraio, alle ore 17.30, si tenne in Municipio il tanto inseguito tavolo di confronto presieduto dai consiglieri Imma Bianco e Teresita De Florio e dal comandante della Polizia Locale Raffaele Campanella. Presenti ovviamente anche i privati cittadini che hanno richiesto l’incontro, tra cui alcuni “gattari” responsabili delle colonie feline, nonché Sara Ferrante, ossia la referente dell’associazione conversanese che attualmente ha in gestione il nostro canile, ed infine Albino Malena. Dopo poco più di un’ora di dibattito, si giunse ad una conclusione: “Protocolleremo la nostra proposta di regolamento. L’Amministrazione e la Polizia Locale, a loro dire, saranno ben felici di accogliere positivamente le nostre proposte. Sono stati molto disponibili e propositivi. L’attuazione del regolamento tutelerebbe gli animali, chi se ne occupa e anche i cittadini che non accettano di buon occhio né gli animali né chi li tutela. Adesso, però, siamo in attesa dell’approvazione della nuova legge regionale” – spiegava Malena.

REGOLAMENTO PROTOCOLLATO

Ed eccoci qui, nella prima settimana di marzo, con una buona notizia: la nuova legge di cui poc’anzi è stata approvata. Ma non è finita qui, perché la proposta dei cittadini turesi è stata, come richiesto dalle istituzioni, protocollata: “La nostra proposta di regolamento – spiega ai nostri microfoni Porziana Catalano – fa riferimento alla legge attuale. A Turi, a differenza ad esempio del Nord Italia, è sempre mancata una regolamentazione per le colonie feline. Io sono la figlia – dirà più avanti – di una persona che è stata più volte aggredita: tutt’ora mio padre, a 79 anni, ha l’abitudine di andare la sera tardi dai gatti perché ha timore, vergogna. Insieme abbiamo trovato alcune volte dei gatti avvelenati: certamente il vigile urbano non può sostituirsi al responsabile di colonia, ma talvolta è necessario che intervenga la Polizia Municipale. Adesso – a proposito della protocollazione – siamo nella fase di battaglia-confronto. Ci è stato chiesto di protocollare questo documento che ha la proposta concreta di regolamento e larelativa relazione dimostrativo-esplicativa di ogni articolo, a sostegno dei quali ci sono tutti i riferimenti normativi presenti, passati e futuri. Il tutto è stato redatto da un avvocato: il regolamento è blindato. Abbiamo concluso una veloce petizione per ottenere un numero minimo di firme atte a presentare un’istanza al sindaco: sullo statuto del Comune è infatti prevista la possibilità per i cittadini di farsi promotori di richieste e istanze sostenute da un minimo di 20 firme. Noi ne abbiamo qualcuna in più. Istanze che, una volta protocollate, ottengono una risposta entro 30 giorni”.

LA TRISTE STORIA DI VALENTINO

L’animo battagliero di Porziana, di cui vi abbiamo fin qui raccontato, è spinto da una molla emotiva non indifferente e da una passione sincera verso i gatti nello specifico e le creature viventi in generale. Non sorprende dunque il suo recente impegno a favore di Valentino: “Ho soccorso questo gatto più di 15 giorni fa. Non appartiene pienamente alla colonia di mio padre, ma ad un gruppo di gatti che viene regolarmente alimentato da altri cittadini seppur con una logica sbagliata”. Il problema, infatti, consisterebbe in una ingenua credenza per la quale alimentare un animale significa prendersene cura in tutto per tutto, ma non è così. Il caso di Valentino è in tal senso emblematico: lo stato di avanzata malattia in cui versava gli è stato fatale; con molta amarezza, constatando che non si potesse far più nulla per lui, Porziana ha deciso di sopprimerlo, soltanto dopo aver provato, in tutti i modi e a qualsiasi cifra, ad aiutarlo. Valentino è morto dunque nell’ingenuità e nell’indifferenza di tutti, dopo alcuni giorni di ricovero. “Prendersi cura dei gatti – puntualizza la cittadina turese – non vuol dire soltanto alimentarli. Anche per questa ragione è importante la legge regionale in cui si prevede la possibilità di stabilire delle convenzioni tra l’ASL e i veterinari privati. Non è tutto sulle spalle dei cittadini che, così facendo, hanno un riferimento”.

Insomma, come ripetuto a più riprese su queste colonne, la regolamentazione protocollata e sottoposta all’attenzione del sindaco, del Comandante della Polizia Municipale e dei consiglieri Imma Bianco e Teresita De Florio, ha un valore di non poco conto, specie per chi, come Porziana, non ritiene gli animali esseri inferiori. Senza dubbio, poi, a beneficiarne non sarebbero soltanto gli amici felini ma tutti i cittadini.

LEONARDO FLORIO

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