Archivio Turiweb

La Voce del Paese – un network di idee

Politica

“Manca il coraggio di denunciare le storture”

Paolo Tundo

Dal Distretto socio-sanitario alle anomalie urbanistiche, Tundo pronto a lottare (anche da solo) per il bene comune

Non vuole essere considerato un “eroe solitario” né tantomeno il classico Don Chisciotte che lotta contro i mulini a vento. Paolo Tundo aspira a interpretare il ruolo autentico di consigliere d’opposizione: collaborare con la maggioranza sui provvedimenti di interesse collettivo e, al tempo stesso, contrastare le scelte che danneggiano i cittadini, senza mezzi termini o compromessi.

E nell’intervista che ci ha rilasciato, emergono entrambi gli atteggiamenti. Quando si parlerà di Distretto socio-sanitario, Tundo si dirà pronto a mettere la sua esperienza a disposizione del governo Resta per portare a compimento un’opera strategica per la comunità. Quando, invece, si apre il capitolo “urbanistica”, la conversazione assumerà il tono di un’accusa contro la parte politica che, “al posto di svolgere un ruolo di mediazione, facendo applicare le leggi e i regolamenti vigenti, fa spalluce e se ne lava le mani”. Non manca, infine, un monito al gruppo “Patto per Turi”, che dovrebbe avere il “coraggio di denunciare le storture con schiettezza e senza remore”.

Iniziamo dal Distretto socio-sanitario. Ci sono aggiornamenti?

«Quella del Distretto socio-sanitario è una vicenda che seguo fin dalla Giunta Gigantelli, quando da vicesindaco e assessore ho attivato gli atti propedeutici per realizzare una struttura all’avanguardia che rispondesse alle necessità dei cittadini. All’epoca, la Direzione Generale dell’ASL non era più intenzionata a pagare l’affitto per la sede di via Rutigliano e stava valutando di trasferire i servizi in un Comune limitrofo. Per evitare di perdere tutto, riuscì a sistemare il 118 medicalizzato nei locali dell’Istituto Comprensivo, forniti in concessione gratuita. In cambio, ottenni l’accordo che, nel giro di pochi mesi, l’ASL avrebbe investito in una nuova struttura, ubicata in via Conversano, su un’area di circa 5.600 metri quadri. E infatti, a seguito di una serie di colloqui politici e tecnici, il Comune di Turi il 27 ottobre 2011 approva lo schema di convenzione con l’ASL. Un mese dopo, il 21 novembre, arriva la deliberazione del Direttore Generale dell’ASL che si impegna a realizzare il nuovo Distretto».

Se c’era questa intesa, perché tutto si è fermato?

«Bisognava frazionare l’area e cedere la proprietà delle particelle interessate dall’opera all’ASL. Il frazionamento viene avviato dall’Amministrazione guidata da Onofrio Resta, poi l’improvvisa caduta, causata dalla sfiducia di Michele Boccardi, interrompe l’iter. Dopo il periodo commissariale, viene eletta la Giunta Coppi che, nonostante le mie insistenze, fa di tutto per non approvare l’atto di cessione delle aree, mandando in fumo anni di trattative e un finanziamento di 2,5 milioni di euro già pronto e inserito nel Piano Triennale delle Opere Pubbliche».

Quali prospettive ci sono oggi?

«Oggi sono disponibile a riprendere il cammino con il sindaco Tina Resta. Ho constatato che c’è un’apertura da parte della Direzione dell’ASL e della Regione Puglia a investire nei Distretti, anche perché si possono intercettare specifici finanziamenti europei. In settimana era previsto un incontro con il primo cittadino, rimandato a causa di impegni personali. Confido che nei prossimi giorni ci sarà modo di mettersi a tavolino e ragionare su come si possa collaborare per raggiungere questo importante obiettivo».

Passiamo agli aspetti urbanistici. Quali problemi riscontra?

«La situazione urbanistica a Turi è abbastanza complessa e ci sono almeno due aspetti su cui occorre prestare attenzione. Da un lato, si continuano a rilasciare concessioni edilizie per sanare situazioni che la stessa magistratura ritiene “anomale”, atti su cui è fondamentale che il sindaco, avendo mantenuto la delega all’urbanistica, vigili senza lasciarsi condizionare. Dall’altro lato, aumentano le liti giudiziarie tra cittadini, causate spesso dalla mancata assunzione di responsabilità della parte politica che, al posto di svolgere un ruolo di mediazione, facendo applicare le leggi e i regolamenti vigenti, fa spallucce e se ne lava le mani».

Ci sono situazioni specifiche a cui si riferisce?

«Gli esempi che potrei citare sono tanti. Recentemente ho appreso che la chiusura arbitraria della strada nei pressi di “Acqua e Sapone”, risalente all’Amministrazione Coppi, è finita in tribunale. Si è preferito che si iniziasse una guerra tra cittadini piuttosto che impegnarsi a trovare le risorse per acquisire quella strada, riaprirla e adeguare i sottoservizi (acqua, fogna e luce). Un altro esempio è il contenzioso in corso tra un cittadino e l’attività commerciale Magno, segnalata per inquinamento acustico e per il mancato corretto funzionamento dell’impianto di mitigazione di fumi e odori. L’Ufficio Tecnico ha emesso un’ordinanza contenente varie prescrizioni e sono sicuro che i titolari faranno tutti gli adeguamenti del caso in nome del reciproco rispetto. Tuttavia, se la parte politica deroga al suo ruolo di “organo di controllo” di quanto accade in paese, è chiaro che i cittadini non vedano altra alternativa che rivolgersi a un giudice per ottenere giustizia».

La sua posizione sulle aree edificabili?

«La premessa è che, se le Amministrazioni che si sono susseguite dal 2005 in poi fossero state più responsabili, non ci sarebbe stata la speculazione edilizia che, oltre a danneggiare il territorio con colate di cemento, ha intasato il mercato immobiliare, causando la e svalutazione delle aree edificabili. Detto questo, una delle mie prime battaglie durante la Giunta Coppi è stata quella di ottenere una riduzione della tassazione di tutti quei suoli che, a seguito dell’approvazione del PUG, furono trasformati da agricoli in edificabili. La battaglia continua ancora oggi: l’auspicio è che si riesca a trovare il giusto equilibrio tra le istanze dei cittadini e la stabilità del Bilancio comunale».

Il gruppo di minoranza condivide le sue posizioni?

«Purtroppo, noto delle profonde diversità nel modo di concepire il ruolo di consigliere di minoranza. Spesso manca il coraggio di denunciare le storture con schiettezza e senza remore, come invece sono abituato a fare io. D’ora in poi, se non vedrò un’opposizione determinata, sarò costretto a distinguermi sugli argomenti e proseguire il mio percorso da solo, avendo in mente solo l’interesse dei cittadini».

Fabio D’Aprile

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *