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“Sei mesi ‘straordinari’ per colmare anni di negligenze”

Graziano Gigantelli

L’assessore Gigantelli anticipa i contenuti della terza variazione di Bilancio e fa il punto su lotta all’evasione ed aree edificabili

In previsione del prossimo Consiglio comunale, che si riunirà per approvare la terza variazione di Bilancio di previsione, abbiamo chiesto all’assessore al ramo, dott. Graziano Gigantelli, qualche anticipazione sulla manovra finanziaria che sancirà le opere che l’Amministrazione Resta realizzerà entro la fine dell’anno.

Ci siamo poi soffermati su un aggiornamento in merito alle politiche di contrasto all’evasione dei tributi comunali, “l’altra faccia di una medaglia che si chiama equità fiscale”, e al tavolo di concertazione avviato con il Comitato Aree Edificabili con lo scopo di porre fine al contenzioso sui “valori venali”, che – dal 2012 in poi – sono stati utilizzati per calcolare l’Imu (imposta municipale propria).

A chiudere l’intervista, un consuntivo di questi primi sei mesi di governo, trascorsi a ‘familiarizzare’ con la macchina amministrativa e a “mettere ordine” nel settore delle pubbliche manutenzioni, puntando sugli interventi “straordinari”, giacché quelli “ordinari” latitavano da anni.

Nel prossimo Consiglio comunale presenterete la terza variazione di Bilancio.

«Sì, in queste settimane abbiamo lavorato per approntare la terza e ultima variazione di Bilancio. Entro il 14 novembre, ogni Settore, confrontandosi con gli assessori e i consiglieri delegati di riferimento, ha indicato quali somme fossero necessarie per concludere gli obiettivi che l’Amministrazione intende conseguire entro la fine dell’anno e quali risorse potevano essere iscritte tra le economie di spesa. La fase di elaborazione è conclusa e, ad oggi, la variazione è stata posta all’attenzione del Revisore dei Conti. Successivamente, la parola passerà alle Commissioni consiliari, che prepareranno il terreno per il confronto in Consiglio comunale».

Può anticiparci quali saranno i principali investimenti?

«Le variazioni principali riguarderanno il verde pubblico con la potatura di tutti gli alberi di proprietà comunale, la manutenzione delle strade e quella degli immobili comunali, con particolare attenzione alle scuole. Tre aspetti che sono sempre stati prioritari per il nostro governo, intenzionato a rendere la città più vivibile e accogliente per i cittadini. Inoltre, verranno acquistare nuove transenne a beneficio del Settore di Polizia Locale: in più occasioni, si è manifestata la necessità di rinnovare e incrementare questi dispositivi che consentono di assicurare l’ordine pubblico durante eventi o manifestazioni. Infine, oltre alle risorse stanziate per il marketing territoriale, abbiamo individuato somme utili per attivare un contratto annuale che prevede l’installazione di fototrappole sul territorio turese. In questo modo rafforzeremo la lotta all’abbandono dei rifiuti, conducendola su due fronti: la sanzione in caso di trasgressione e il controllo del pagamento della Tari (tassa sui rifiuti)».

A proposito di controlli, nelle linee programmatiche avete posto l’accento sul contrasto all’evasione fiscale. A che punto siamo?

«Per l’anno 2014, sono stati emessi 225 avvisi di accertamento relativi al tributo Imu, 238 avvisi per la Tasi e 653 per la Tari. Il conteggio complessivo racconta di oltre 920mila euro evasi. Venendo al 2015 e 2016, ad oggi, si è provveduto a inviare già 78 avvisi di accertamento Tari per omessa o infedele denuncia, che corrispondono a circa 55mila euro di mancati introiti nelle casse comunali. Per completezza, occorre sottolineare che la maggior parte degli evasori sono società impegnate in attività commerciali e ristorative.

La lotta all’evasione fiscale è l’altra faccia di una medaglia che si chiama equità fiscale. È bene precisare che non c’è alcuna intenzione persecutoria verso il contribuente ma solo la volontà di far sì che ognuno paghi il dovuto, in modo che ne benefici l’intera comunità. Il “costo collettivo” di un evasore non si limita solo al mancato introito del tributo che avrebbe dovuto pagare: una volta avviato l’iter per riscuotere le somme non versate, l’Ente è costretto a bloccare nel cosiddetto Fondo dei crediti di dubbia esigibilità una parte di quanto prevede di recuperare, in base al trend della media delle riscossioni degli anni precedenti. Il che vuol dire avere meno liquidità a disposizione per la spesa corrente, i servizi – soprattutto quelli destinati a pensionati sociali e a famiglie monoreddito – e le opere pubbliche. Fortunatamente, con la nuova Legge Finanziaria, la procedura per il recupero dei crediti sarà snellita».

In che modo?

«Oggi, per fare un esempio, se un contribuente non paga la Tari, gli Uffici devono inviare, entro cinque anni dall’anno d’imposta, prima un sollecito e poi l’avviso di liquidazione per omesso versamento. Entro il terzo anno dall’invio degli atti di accertamento, il tutto passa a ruolo coattivo presso Equitalia o agenzia privata. Vi lascio immaginare quanto questo iter sia dispendioso per l’Ente sia in termini di impegno del personale dell’Ufficio che di spese postali per l’invio di avvisi e raccomandate.

La nuova normativa fiscale, invece, dispone che gli accertamenti emessi dagli enti locali relativi a tributi propri ed entrate patrimoniali saranno immediatamente esecutivi; inoltre, nella stessa cartella esattoriale, ci sarà la possibilità di inserire più anni e non solo uno, avendo così nello stesso atto il quadro complessivo dei cinque anni di imposte dovute da ciascun contribuente».

Come procede la definizione dei valori venali per le aree edificabili?

«Abbiamo istituito un tavolo tecnico in cui ci siamo confrontati con i rappresentati del Comitato Aree Edificabili per verificare se ci fosse la possibilità di raggiungere un punto di incontro, evitando di proseguire con i ricorsi presso la Commissione Tributaria Provinciale. A tal fine l’Amministrazione si è impegnata a eseguire una revisione dei metodi di calcolo del valore delle aree in questione, affidando alla società Cerved il compito di analizzare dieci suoli oggetto di contenzioso e stilare altrettante perizie di parte, così da ricavare un orientamento il più possibile congruo e omogeneo».

Un consuntivo dei suoi primi sei mesi di Amministrazione?

«Piuttosto che parlare al singolare, ritengo importante fare riferimento al lavoro che la squadra di governo ha portato avanti. Sono un delegato del sindaco: in quello che faccio non rappresento me stesso, bensì la sintesi della volontà dell’intera Amministrazione.

Se dovessi riassumere questi primi sei mesi, direi che le maggiori difficoltà sono state quelle di capire il funzionamento della macchina amministrativa e come riuscire a lavorare in sintonia con i dipendenti. Il secondo ostacolo è la burocrazia, che spesso rallenta la concretizzazione di un progetto anche in virtù di pianta organica in affanno per i vari pensionamenti. In linea generale, il nostro approccio è stato di “dare ordine” alla macchina amministrativa, ripartendo dalla manutenzione ordinaria, che in vari settori non veniva eseguita da anni, e dalla verifica degli appalti pubblici in essere, assicurandoci che venisse rispettato in maniera puntuale il capitolato di gara e il disciplinare tecnico.

Essendoci insediati con un Bilancio già definito, abbiamo deciso di destinare le risorse disponibili per migliorare i servizi offerti alla comunità e per eseguire opere che rispondessero alle esigenze dei cittadini. Si pensi alla chiusura di alcune buche, che rendevano rischiosa la circolazione di pedoni e veicoli; alla pulizia delle griglie e della grave di Largo Pozzi; al rifacimento dell’illuminazione in Villa Comunale in quella dei Caduti, due luoghi di ritrovo che si presentavano in uno stato di degrado tale da non poter più essere fruibili in sicurezza. Siamo consapevoli che c’è ancora molto da fare e nei prossimi mesi – oltre a destinare somme in Bilancio per proseguire l’attività di manutenzione del paese, che diventerà finalmente “ordinaria” – inizieremo a strutturare le grandi opere, concentrandoci sul cimitero, la pubblica illuminazione e la fogna bianca. Laddove possibile, attiveremo le procedure necessarie a utilizzare i fondi europei, una risorsa indispensabile per un Comune come Turi, che non ha entrate e risorse proprie sufficienti a sostenere i costi di progetti economicamente così onerosi».

Fabio D’Aprile

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