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Politica

I veri costi del campo d’accoglienza

Il comitato Turi Futura

Tra Regione e Comune sono stati spesi oltre 800 mila euro.

Alla vuota propaganda del centrodestra, il Comitato risponde con due soluzioni operative per il prossimo anno


Il Comitato cittadino Turi Futura comunica alla cittadinanza i costi per quanto concerne il campo di accoglienza nato nel mese di giugno per ospitare i lavoratori stagionali.

Iniziamo col dire che la Regione Puglia ha stanziato poco più di 715mila euro (iva inclusa) per l’acquisto di 34 moduli abitativi, 3 bagni, 3 docce ed un modulo uso ufficio. Moduli che sono stati ceduti in concessione gratuita al nostro Comune.

Invece, la spesa sostenuta dal Comune di Turi per la messa in opera del campo è stata pari a 117mila euro: 57 mila euro per lavori vari; 20 mila euro di utenze Enel; 16mila euro per pulizie e sanificazione; 18 mila euro per la gestione campo e 6 mila euro per il servizio di guardiania.

Se la Regione darà indietro i 58mila euro, il costo sostenuto dal Comune di Turi sarà di 59 mila euro; viceversa se il governatore Emiliano non terrà fede alla sua promessa, l’intera somma sarà suddivisa tra tutti i cittadini turesi.

In definitiva, l’accoglienza dei lavoratori stagionali, tra fondi regionali e fondi comunali, ci è costata 832.286 euro.

 

Il poliambulatorio dimenticato da Emiliano

Noi del Comitato cittadino Turi Futura siamo indignati per la politica portata avanti dalla Regione Puglia: si investono soldi pubblici per la risoluzione di un problema “privato”, dimenticando le reali esigenze del territorio. Un esempio? Il polo ambulatoriale di Turi, dove manca tutto, compreso il personale.

Quella del polo ambulatoriale è una battaglia che il Comitato porta avanti da oltre tre anni. Nel 2015 abbiamo approntato un dossier in cui si evidenziavano tutte le problematiche, inclusa la vicenda del secondo pediatra. Abbiamo inviato il nostro lavoro al dottor Michele Emiliano, che ha arrogato a sé la delega alla sanità regionale, e puntualmente siamo stati ignorati. Con la tenacia che ci contraddistingue, non ci siamo scoraggiati: dopo aver raccolto più di 1500 firme, abbiamo promosso un confronto con Emiliano e Montanaro (Commissario Straordinario di tutte le ASL e gli Ospedali di Bari e provincia), avanzando soluzioni concrete per ognuna delle carenze riscontrate. La risposta è stata una generica promessa di “attivarsi subito”.

Ad oggi ci è stata inviata solo una lettera da parte del Governatore Emiliano, tramite il dottor. Gravina, dove non si da risposta a nessuno dei punti sollevati dal Comitato.

 

Il baratro della propaganda

Noi del Comitato cittadino Turi Futura siamo arrabbiati anche con chi sfrutta i malumori della collettività per fare propaganda politica per le prossime elezioni amministrative, senza sforzarsi realmente di proporre delle soluzioni ai problemi di Turi.

È bene ricordare che il Comitato ha chiamato i partiti di centrodestra per fare una protesta civile contro il Governatore Emiliano, in occasione del suo arrivo a Turi, lo scorso 7 giugno, per inaugurare il campo d’accoglienza. Ci è stato risposto che non valeva la pena protestare… La domanda nasce spontanea: si voleva evitare di mettere in cattiva luce qualche personaggio locale alla conquista di un banco in Consiglio comunale?

Sempre a beneficio della memoria comune, è altrettanto importante ricordare che sui giornali locali il centrodestra ha scritto, prima e dopo l’arrivo degli stagionali, che era indispensabile trovare una sistemazione e che sarebbe stata ben accetta anche l’ipotesi di un intervento del Comune con soldi pubblici, pur trattandosi di una questione privata.

Noi del Comitato cittadino Turi Futura riteniamo che i partiti, sia di destra che di sinistra, debbano in primis pensare ai cittadini turesi e non fare demagogia. Solleticare la “pancia” del popolo è molto semplice e soprattutto fa comodo: applausi e consensi si possono trasformare in voti.

Noi restiamo dell’idea che non serva continuare con questa sterile campagna politica, che guarda caso parte quando l’annata cerasicola è ormai conclusa. Turi ha bisogno di gente che inizi a lavorare da oggi per trovare una soluzione al problema dei lavoratori stagionali, che si ripresenterà puntuale il prossimo anno.


Le nostre soluzioni

Proprio in questo spirito, il Comitato cittadino Turi Futura ha elaborato due soluzioni che possono essere di gradimento sia per gli agricoltori che per le tasche dei cittadini turesi.

Oggi sappiamo con certezza che chi è andato ad alloggiare nel campo d’accoglienza ha usufruito di un regolare contratto di lavoro stagionale. Sappiamo anche che la Polizia Municipale ha censito tutte le ditte, le cooperative e i singoli agricoltori che hanno impiegato gli stagionali ospitati presso la “foresteria”.


12 euro per utilizzare la ‘foresteria’

La nostra prima proposta è la seguente: dal prossimo anno, chi vuole alloggiare nei container e usufruire dei relativi servizi deve pagare 12 euro per ogni giorno di permanenza.

Gli agricoltori che decidono di usufruire della manodopera dei braccianti stagionali migranti devono compilare un modulo, messo a disposizione dal Comune di Turi, in cui specificano la durata dell’assunzione. A conclusione del contratto, l’agricoltore detrae i 12 euro giornalieri dalla paga corrisposta al bracciante e, tramite versamento sul conto corrente del Comune, paga il costo dei giorni di permanenza del lavoratore nella “foresteria”.

Abbiamo calcolato che se i 382 lavoratori stagionali pagassero 12 euro al giorno, moltiplicando per i 30 giorni di durata della stagione cerasicola, il Comune arriverebbe ad incassare oltre 135 mila euro. E se, dopo aver rendicontato con trasparenza le spese sostenute, il Comune riscontrasse dei residui di cassa, in accordo con gli agricoltori e i cittadini, potrebbe investire quei soldi in opere per abbellire il paese, migliorare sicurezza e decoro urbano o promuovere iniziative a favore della collettività.


Investire nelle case sfitte

La seconda proposta chiede a tutti i soggetti che sono parte in causa – dall’amministrazione alle associazioni di categoria – di porre le condizioni affinché tutti i lavoratori stagionali che vengono a Turi per la raccolta delle ciliegie possano ottenere degli alloggi in fitto a prezzi calmierati.

A Turi ci sono decine di case sfitte. Se pensiamo che ogni casa ha 4 stanze dove possono dormire 8 persone, sarebbero sufficienti 50 abitazioni per accogliere più che dignitosamente 400 braccianti.

Tutto a costo zero per la collettività, anzi. In questo secondo scenario, ogni stagionale versa anticipatamente un affitto mensile di 170 euro (utenze incluse), ovvero 5,66 euro al giorno. E, posto che in ogni appartamento possono essere ospitate 8 persone, il calcolo è presto fatto: il proprietario dell’immobile incassa 1.360 euro.

Il controllo dei braccianti avverrebbe tramite gli stessi proprietari che affittano gli appartamenti. Questi, utilizzando un apposito modulo, dichiarano quanti braccianti migranti sono ospitati nel proprio immobile, allegando il permesso di soggiorno e consegnando l’incartamento, firmato congiuntamente dal bracciante, alla Polizia Municipale di Turi.

Cari cittadini turesi, questo è il nostro modo di fare le cose su questo territorio, con trasparenza e sinergia, parlando di cose fattibili e non di favole.

Chiunque voglia dire la sua su questa tematica, o apportare delle idee, può intervenire sulla nostra pagina Facebook: Comitato cittadino Turi Futura.

I Responsabili del Comitato
CARMINE CATALANO
GIUSEPPE PUGLIESE

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