Gravinese non è vergine!
Fabio Topputi esprime solidarietà all’assessore Giusy Caldararo, “lasciata sola in un momento di grave difficoltà” – ammette ai nostri microfoni, il consigliere dell’opposizione – “come quello della gestione degli agricoltori stagionali marocchini, accampati al cimitero”. “La Caldararo andava in Regione col sindaco, mentre il segretario del PD di Turi, Giuseppe Gravinese l’ha lasciato sola, senza prendere posizione – accusa Topputi – lasciata sola in una emergenza come questa che riguarda delle responsabilità a più livelli. È davvero grave e irresponsabile”.
La Caldararo è stata punita!
“Forse Gravinese” – si domanda ironico, Fabio Topputi – era impegnato a varare la sua giunta ombra e punitiva verso chi non la pensa come lui… Altro che partito plurale e aperto alle correnti di pensiero. Giusy Caldararo è stata bersagliata e fatta fuori da questa nuova segreteria del PD, perché ha votato Orlando alle primarie, quindi perché non la pensa come Gravinese. Se non la pensi come lui, il segretario ti fa fuori e ti punisce. E questo sarebbe il PD plurale! Gravinese diceva di volere difendere il pluralismo del partito, diceva che tutti erano ben accolti, ma come sempre a chiacchiere, a parole ma non nei fatti”.
Gli assessori ombra del sindaco ombra Gravinese.
Topputi la definisce così, una giunta ombra, e non una nuova segreteria. “È una giunta ombra, con tanto di assessori ombra” – fa notare Topputi. La nuova segreteria difatti è composta da tutti gli amici di Gravinese, anche da chi come Tardi – nominato suo vice – si era dimesso da assessore in giunta, per farlo ora all’ombra. Si tratta di incarichi di vero e proprio assessorato ombra, con tanto di deleghe: Valentina Romanazzi (con delega in Scuola, formazione, ricerca e cultura), Adriano Dell’Aera (Politiche sociali, welfare e integrazione), Marilena Lerede (Attività produttive, urbanistica e sicurezza), Donato Perfido (Politiche giovanili, sport e comunicazione), Marilena Morea (Politiche ambientali, famiglia e volontariato), Domenico Giannini (Politiche agricole, organizzazione, associazionismo e turismo), Serena Balena (Diritti e legalità), Giuseppe Tardi (Politiche economiche, infrastrutture e lavori pubblici).
“Come vedete la Caldararo è stata punita per aver votato liberamente. Ma – si domanda Topputi – Gravinese cosa vuole dimostrare con questa giunta ombra? Piuttosto, tiri fuori le p***e!”.
“Gravinese non è vergine…”
“Gravinese tiri fuori le p***e! Abbia il coraggio di staccare la spina a questa amministrazione Coppi distruttiva per Turi e per i Turesi. Prenda le distanze una volta per tutte in modo chiaro, e non così ambiguo e comodo, a seconda della convenienza e degli eventi, facendo il gioco delle tre carte. Oppure se ne assuma le responsabilità, si assuma il fallimento di questa amministrazione, anche perché non può proprio esimersi dal fallimento politico e amministrativo.”
“Se può fare qualcosa – osserva Topputi – la faccia ora che fa in tempo, per il bene di Turi, semmai ci fossero dei margini di miglioramento nell’azione di questa amministrazione, altrimenti taccia per sempre! Ora o mai più, perché non vorrei che tra due anni alle prossime elezioni si presenti come un vergine, come se fosse il nuovo e non c’entrasse nulla con questa amministrazione. Non giocasse con le persone, perché non sono stupide!”.
“Il suo PD – ricorda Topputi – mantiene il numero a questa amministrazione, altro che non c’entra nulla. Per questo, ripeto, si prendesse ora la croce, o come dicono a Turi: si prendesse ‘U CHEDDER NGUEDD’!
Non c’è più niente da fare…
Intanto, Topputi segue con interesse la campagna elettorale della vicina Polignano, augurando a Domenico Vitto (Partito Democrato e centrosinistra) la riconferma a sindaco di Polignano a Mare. E a Turi?
“Io ritengo che a Turi non ci sia più nulla da migliorare – conclude Topputi – ritengo che la pazienza sia finita da tanto tempo, basta chiedere ai Turesi o farsi un giro. Nonostante il rimpasto, i Lavori Pubblici sono un fallimento e vanno sempre peggio. Non c’è più niente da fare. C’è solo una spina da staccare”.