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Don Nicola D’Onghia: nuova nomina e nuova pubblicazione

Don Nicola insieme al giornalista Enzo Quarto

Cammina in silenzio lungo le vie della nostra cittadina, offrendo sorrisi e parole di conforto Don Nicola D’Onghia, parroco della Parrocchia di San Giovanni Battista, che in questa settimana ha ricevuto un importante riconoscimento non solo per la sua persona, ma soprattutto per il suo percorso di studi e di ricerca. Nella mattina di lunedì 22 maggio, è arrivata ufficialmente dalla Santa Sede, la sua nomina a Prodirettore dell’Istituto di Scienze Religiose della Metropoli di Bari.

L’importante nomina del nostro parroco, giunge all’indomani della pubblicazione di “Gesù, Dio dell’uomo”, terzo volume del parroco turese, scritto assieme a don Vito Martinnelli, sacerdote dell’Arcidiocesi di Trani.

“Le scienze umane mostrano un crescente interesse verso la dimensione relazionale e intersoggettiva. La relazione, nel recente passato, era stata pensata, esclusivamente, rispetto all’individuo e all’ambiente. Nuovi scenari si delineano, invece, nel ripensare la relazione, a partire dagli studi neuroscientifici; cosicché, essa non si confonde più con l’io né con l’altro, ma, si costituisce come dimensione terza. Il dialogo con il sapere teologico, poi, evidenzia come la relazione sia la dimensione costitutiva dell’uomo. La costruzione del nuovo umanesimo, pertanto, necessita dell’attenzione alle molteplici dimensioni umane. Nell’incontro con Gesù, Dio dell’uomo, infine, l’uomo stesso può pensarsi in una prospettiva salvifica. È l’identità di Gesù, in quanto figlio, a rivelare, infatti, che l’identità umana non è assoluta autonomia individuale, ma un continuo riceversi dall’Altro. È alla luce dell’Altro che l’io si percepisce, si delinea e si comprende”.

Il volume si divide in due parti e propone, appunto, spunti di riflessione sulle relazioni. Nella prima parte, curata da don Nicola D’Onghia, i rapporti vengono visti dal punto di vista della filosofia e delle neuroscienze in un dialogo con la teologia. La seconda parte, invece, scritta da don Vito Martinelli, traduce la lettura antropologica in quattordici schede bibliche evangeliche dove il lettore è coinvolto personalmente nell’incontro con Gesù.

È dall’osservazione di quello che accade tutti i giorni, dalla visione dell’epoca che stiamo vivendo, che è nato tale volume. “Nell’epoca delle comunicazioni – ha commentato Don Nicola – nel momento in cui l’iperconnessione si pone come caratteristica del postmoderno, le relazioni umane talvolta nascondono, talaltra rivelano, impensabili fragilità. La nostra riflessione, così, vuole mettere a tema proprio l’importanza delle relazioni e, quindi, della ‘relazione’, a partire dal confronto dei diversi saperi, in particolare, delle neuroscienze”. 

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