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Gravinese affossa Coppi e ammette: Sandro Laera ‘mi piace’

Il sindaco Coppi e il segretario Gravinese

 

Post clamoroso del segretario PD Turi, che accusa nuovamente l’amministrazione Coppi di operare solo in emergenza


Il post Facebook rilasciato dal segretario del Partito Democratico di Turi, avv. Giuseppe Gravinese, ha riaperto il dibattito sulla crisi politico-amministrativa della brigata Coppi. Che significato ha? I commenti a margine sono molto interessanti, e riaprono la faida interna a una maggioranza insana, nonostante il rimpasto. Il post di Gravinese suona come un avvertimento; uscendo così allo scoperto, il segretario sembra rinnegare nuovamente la sua stessa amministrazione, come in fondo ha sempre fatto.

L’ammissione di colpa di Gravinese ha attirato il commento del consigliere di opposizione Sandro Laera, il quale fa notare il paradosso: “Siete proprio come avete detto… alla pari di un COMMISSARIAMENTO, gestite alla meno peggio solo le urgenze… vi consiglio per salvare la dignità personale di chi ancora pensa di averne una, di staccare la spina subito ed andare a votare a maggio 2017. Per il bene di tutti i turesi e dopo questa ingenua confessione è l’unico gesto di vera responsabilità che dovreste fare”.

“Un like non si nega a nessuno” – ammette Gravinese, rispondendo a una nostra domanda, nel finale dell’intervista che segue. “Sandro Laera è una brava persona e anche assai corretta, quindi avrà il ‘mi piace’” – ci assicura il segretario PD.

 

L'ammissione di colpa di Gravinese e il commento di Laera
L’ammissione di colpa di Gravinese e il commento di Laera


Segretario, ma che fa, è tornato a girare tra i peggiori bar di Caracas a parlar male dell’amministrazione? Quel post è clamoroso, inutile negarlo. Ci spieghi, da quali fatti spunta? Cosa è successo?
“Ho parlato male dell’amministrazione? Non avrei potuto… ero a Caracas, città bellissima… Cercherò di essere chiaro, io rivesto il ruolo di segretario politico cittadino del Partito Democratico. Questo è un punto importante dal quale partire altrimenti si fa confusione. Nella vita ho imparato che bisogna rispettare i ruoli e bisogna rispettare se stessi. Per tornare al post che lei tiene tanto a definire clamoroso, sottolineo che non contiene nulla di diverso rispetto a quanto ormai da parecchio tempo segnalo. Il ruolo che ognuno riveste è fondamentale, nel mio c’è quello di garantire al mio gruppo la necessaria appartenenza al progetto che consapevolmente si è deciso di sposare”.

 

Comunque lo dice lei stesso che questa amministrazione vive solo di emergenze. In verità lo diceva già prima del rimpasto. Ma allora che senso ha continuare? C’è qualcuno che sia contento di questa amministrazione?
“Solo durante le emergenze i partiti sono stati coinvolti per sbrigare alcune spiacevoli situazioni createsi per una miriade di motivi. Noi riteniamo che questo debba avvenire non solo per le emergenze ma anche per l’attività di indirizzo politico senza la quale si perde il contatto con i cittadini. Io rappresento una parte di cittadini che si identifica nel Partito Democratico, abbiamo noi deciso di collaborare per una maggiore riuscita di questa esperienza. Collaborare per noi significa partecipare e condividere. In un partito gli esponenti eletti si ritrovano ad affrontare mille problematiche ogni giorno di carattere operativo e amministrativo, i referenti dei partiti, non necessariamente il segretario, devono (così come le regole della democrazia prevedono) portare il lavoro dei gruppi all’interno della maggioranza e confrontarsi con gli altri sulle possibili azioni di riforma che si rendono necessari. Non ci dimentichiamo che siamo per il cambiamento, per le necessarie riforme che devono essere però condivise e suggerite da tutti”.

 

A questo punto aveva ragione il consigliere Gasparro, quando sosteneva, tra le altre cose, che il partito non contava? Oggi lamenta cose che già lamentava la Gasparro tempo fa…
“Devo ritornare sul concetto di ruolo. La consigliera Gasparro aveva un ruolo ben preciso, era consigliere del Partito Democratico ed era per questo tenuta a partecipare alla vita del nostro circolo. La gente del partito l’ha aspettata per tanto tempo, lei ha dimenticato il suo ruolo. Rispetto al resto della domanda io credo che non ci sia nulla da aggiungere a parte il fatto che noi siamo convinti di poter e dover aderire ad un progetto avendo però la possibilità di critica e il diritto di partecipare. Scappare o mollare non fa per noi. Anche nel caso in cui il sindaco fosse stato un mio parente stretto, io avrei sempre alzato la voce per difendere il mio partito, un po’ come quei giornalisti che se ne fregano della proprietà dei giornali e legittimamente e coscientemente scrivono tutto quello che gli pare più aderente alla realtà”.

 

E allora ci dica, qual è la strada giusta, dopo due anni e mezzo di errori? Si può continuare ancora a perdonare e andare avanti come se nulla fosse stato?
“Non sono due anni di errori”.

Lei stesso lo ammette. Comunque il progetto politico nasceva come unione di PD, Sel e pezzi di centrodestra. Proprio chi ha organizzato l’unione, il principale partito che ha preso più voti, dopo il rimpasto è fuori. Non ritiene che questo progetto, oltre che fallito, sia lontano dalla volontà elettorale?
“A me risulta che l’allora coordinatore di quel movimento oggi sia parte integrante e importante di questa maggioranza”.

 

E del ponte che mi dice? Il collaudatore ha detto che va bene… ha smentito sia noi, che lei. Quindi, come la mettiamo? Ci dimettiamo insieme, io e lei?
“Non si dimetta, sarebbe difficile trovare un altro come lei! Il ponte si allargherà e si adeguerà, mi pare che il sindaco sia stato chiaro nel documento che ha sottoposto al consiglio comunale. Magari sono i tempi il problema, e magari il post (visto che lei si è tanto stupito per quello) rinviene anche dalla volontà del Partito Democratico di risolvere determinate questioni, o quantomeno di iniziare a parlarne, in tempi un po’ più celeri… e con maggiore condivisione”.

 

Viene il sospetto che lei stia abbandonando un nave che affonda, per non assumersi le responsabilità di questo indubbio fallimento politico (dato che la maggioranza è snaturata). Sta facendo come Impegno per Turi, sperando che i turesi alle prossime amministrative, dimentichino?
“Per chi mi conosce e per chi conosce la gente del partito, è difficile pensare che non vogliamo responsabilità. Io ricordo che voi parlate di fallimento politico già all’indomani delle elezioni, siete veggenti o ci sono altri motivi per questa presa di posizione? Rispetto ai turesi voglio essere molto serio, questo è un argomento che merita rispetto, qui a Turi le persone sono abituate a dedicarsi alle cose importanti e a non andare dietro le chiacchiere da bar (di Caracas), i turesi non sono condizionabili dalle strumentalizzazioni e dalle invenzioni di qualcuno. Sapranno al tempo debito valutare tutte le cose accadute, tutte le cause e tutti i meriti”.

 

Il Comitato per il referendum è quasi invisibile. Iniziative da promuovere? Incontri? Nulla di tutto questo. Come mai?
“Il primo Comitato per il SÌ alla riforma nella nostra Area metropolitana è stato aperto proprio a Turi nei pressi della sede del Partito Democratico. Non le svelo tutto il nostro programma altrimenti le rovinerei il tono della sua domanda, approfitto solo per lanciare il prossimo incontro di sabato 12 novembre alle ore 16.45 presso la sala conferenze del Centro culturale polivalente ex convento clarisse con il segretario regionale PD Marco Lacarra e l’onorevole Ivan Scalfarotto. Le invio la locandina se può e vuole mi farebbe piacere vederla sulle vostre pagine”.

 

Concludendo, glielo mette un bel ‘mi piace’ al commento di Laera sotto il suo post? Suvvia… faccia uno sforzo…
“I miei amici e compagni più giovani mi hanno insegnato che un like non si nega a nessuno, Sandro Laera fra l’altro è una brava persona e anche assai corretta quindi avrà il “mi piace”. Buon lavoro a tutti!”.

 

 

GRAVINESE NOIOSO E VANITOSO

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