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Torna in consiglio il terreno “d’oro”

terreno sito in contrada Lama Rossa

È possibile pagare per più di otto anni mille euro al mese di affitto per un terreno che ne vale a malapena 5.500? Sì, può succedere ed è quanto accaduto al Comune di Turi, in una storia tutta all’italiana che lo ha visto contrapporsi alla proprietaria del terreno da un lato e all’Acquedotto Pugliese dall’altro. Una emorragia costata alle tasche dell’Ente quasi 100 mila euro.
La ricostruzione dei fatti. Il terreno in questione, sito in contrada Lama Rossa, si trova a valle delle vasche del depuratore, sul quale era da tempo in atto un contenzioso tra il Comune di Turi e l’Acquedotto Pugliese rispetto a chi avrebbe dovuto farsi carico della gestione dell’intero impianto. Nel 2007, constatata l’insufficienza delle vasche alla depurazione e preso atto del pericolo di sversamento delle acque nei terreni vicini (come già accaduto in precedenza) e di un grave danno ambientale, il capo settore dei lavori pubblici decide di prendere in affitto questo terreno, unica area adiacente e non coltivata, per sei mesi, perché questo arco di tempo sarebbe servito a costruire, su quel suolo, una serpentina a servizio dell’impianto di depurazione. E l’affitto per questo terreno viene determinato, come dicevamo, in mille euro al mese. Terminati i sei mesi, il comune di Turi smette di pagare l’affitto, ritenendo che a quel punto fosse responsabilità dell’Acquedotto, che gestisce tutto l’impianto: tra i due ne nasce un contenzioso.
Il ricorso perso. Nel frattempo, passano otto anni e la proprietaria del terreno pretende che le vengano pagati tutti i mesi di affitto successivi ai sei già pagati dal Comune. Il 15 aprile 2013 viene dunque notificato all’Ente comunale il ricorso promosso dalla stessa, con il quale il giudice del tribunale di Putignano ingiunge al comune di Turi il pagamento di 70 mila euro oltre l’interesse per le spese di procedura a favore della ricorrente. L’Amministrazione di allora si appella al decreto ingiuntivo, nominando un proprio legale. Tuttavia, con un atto di precetto, notificato il 5 settembre 2014, al Comune di Turi viene intimato il pagamento, entro dieci giorni dalla notifica, della somma complessiva di 76.478,07 euro. Il Segretario Generale richiede all’avvocato incaricato la sussistenza di giusti motivi per una eventuale opposizione all’atto di precetto. Con nota 9 settembre 2014 l’avvocato comunica il suo parere negativo e, pertanto, con un atto deliberativo, non si autorizza il sindaco Coppi a produrre opposizione. Si autorizza invece il caposettore finanziario ad ordinare al tesoriere comunale di provvedere in merito, al fine di evitare ulteriore procedure monitorie, con incrementi degli oneri a carico del bilancio comunale. Oltre ai 76 mila euro richiesti, nell’assestamento di bilancio ne vengono aggiunti altri 23 mila, perché la quota totale da pagare deve coprire anche i mesi che vanno da gennaio 2013 a dicembre 2014 e che non sono compresi nella cifra che il Tribunale ha imposto di pagare.
L’esproprio del terreno in contrada Lama Rossa. L’unica soluzione per porre fine a questa grave emorragia sembra essere l’esproprio del terreno in questione. Ma la strada non è semplice, lastricata da una moltitudine di imprevisti burocratici e ritardi che continuano a gravare sulle casse comunali. Il 22 giugno segna una svolta fondamentale: finalmente giunge al Comune di Turi la copia della determinazione n. 124 del 18 giugno, con cui l’Autorità Idrica Pugliese ne approva il progetto definitivo e dichiara di pubblica utilità l’opera, la cui efficacia è subordinata all’apposizione del vincolo preordinato all’esproprio a cura del Comune di Turi. Questo passo in avanti porta il sindaco Coppi a convocare il 21 luglio scorso un consiglio comunale, per approvare, ai soli fini della variante urbanistica, il progetto dei lavori di ”Impianto di depurazione di Turi – recapito finale manutenzione straordinaria” dell’importo complessivo di poco più di 205 mila euro. L’approvazione del Progetto Definitivo da parte del Consiglio Comunale costituisce l’avvio del procedimento di adozione della variante urbanistica e l’apposizione del vincolo preordinato all’esproprio.
Il nuovo consiglio comunale. Nel Consiglio comunale che si sta tenendo in queste ore, si stanno facendo passi in avanti, procedendo ad un’ulteriore presa d’atto. Un’azione necessaria ai fini dell’acquisizione del fondo in contrada Lama Rossa che consentirà all’Acquedotto Pugliese di proseguire con gli atti di progettazione. È quanto ci riferisce Antonello Palmisano, consigliere di maggioranza e vicepresidente della Seconda Commissione (Lavori Pubblici).
L’opposizione si astiene. Da quanto sarebbe emerso dalla Seconda Commissione, che si è riunita mercoledì scorso, i consiglieri di opposizione avrebbero momentaneamente optato per l’astensione. “Sul depuratore voglio vederci chiaro – spiega il capogruppo di Forza Italia Paolo Tundo – dato che ha portato dal passato tante situazioni negative. In Consiglio comunale chiederemo tutte le delucidazioni possibili, per poi decidere positivamente se saranno abbastanza chiari”.

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