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Attualità

Mensa: un incontro che soddisfa

L'Amministrazione comunale3

È con un compromesso che si è rimandata la decisione finale sull’utilizzo, nella mensa scolastica turese, del tanto chiacchierato lunch box.
A parlare ai genitori, in un incontro aperto in Sala Consiliare, mercoledì 18 novembre, l’Amministrazione Comunale, chiamata a rispondere sulle motivazioni e sulle novità che da quest’anno coinvolgono il popolo scolastico turese.
Lunch box; tariffe scolastiche aumentate; menù invariato rispetto allo scorso anno; scarsa comunicazione con le famiglie.

Interventi dei genitori3

La vittoria di Ladisa spa. Una sala consiliare numerosa, quella che si è presentata agli occhi del Sindaco, Menino Coppi, la vicesindaco, Lavinia Orlando e l’Assessore alle attività scolastiche, Giusy Caldararo. Un clima di fermento e un’apparente tranquillità hanno accompagnato le prime parole di benvenuto del Sindaco Coppi, che a nome della sua Amministrazione ha chiarito le modalità di scelta della ditta appaltatrice del servizio di refezione scolastica per il triennio 2015-2018. “Perchè vi ha partecipato solo la Ladisa?” – chiedono con malizia alcuni genitori che interrompono le parole del Sindaco. “Il Comune può invitare le ditte a partecipare?” – aggiunge qualcun’altro, presto ripreso dal primo cittadino che chiarisce come al bando di gare tutte le imprese possono parteciparvi senza alcuna distinzione.

Menù e scelta dei prodotti. Sull’argomento poco spazio è stato lasciato, a parte la spiegazione iniziale del Sindaco, sull’attenzione che l’Amministrazione prima e la ditta appaltatrice poi hanno confermato di seguire circa la scelta dei cibi.
“Il nostro obiettivo – ha confermato il primo cittadino – è garantire la qualità del cibo proposto ai bambini, privilegiando la filiera corta e i prodotti biologici”. Grande spazio, quindi, sarà fornito alla scelta della materia prima che, si ripete più volte, deriverà da aziende e fornitori locali. Olio, pasta, pane, pomodori, latticini, ortaggi, legumi, frutta rappresenteranno gli alimenti che la Ladisa garantisce di reperire dai locali produttori, affidandosi al mercato nazionale per altre necessità.
“Nel progetto della ditta appaltatrice, si evince anche la volontà di creare corsi di formazione e di informazione per i somministratori dei pasti, oltre che per gli alunni e i genitori”. Si tratterebbe del progetto sulla “buona e sana alimentazione”, con moduli che riguardano la conoscenza del peso corporeo, degli alimenti e delle loro caratteristiche, della corretta alimentazione, della spesa consapevole e di come leggere le etichette.

I genitori presenti3

“Aspetto importante che l’Amministrazione ha poi perseguito e richiesto riguarda la riduzione dei rifiuti di plastica” – ha inoltre aggiunto il primo cittadino, confermando alla platea la raccolta sino ad ora effettuata di circa 620 piatti di plastica al giorno. “Volevamo pertanto ridurre la produzione dei rifiuti e modificare, a partire dai bambini, e quindi dalle famiglie, l’abitudine all’usa e getta”, un’abitudine troppo consumistica in netto contrasto con i principi ispiratori del servizio “porta a porta”, che coinvolgerà l’intera cittadinanza a partire dai primi mesi del 2016.

Controllo dei menù e dei cibi: Commissione Mensa. Ad aprire la questione un genitore che dalla platea, alzandosi, ha lamentato di essere stato costretto a pagare “profumatamente” e desidera per il proprio figlio che non venga servito un cibo scadente come nello scorso anno. “Non vogliamo – accusa – lo schifo avuto lo scorso anno e che già si è ripreso quest’anno”. Quindi ha continuato, sostenuto da altri genitori: “Quei corsi dovrebbe farli la Ladisa, non noi!”.
Ha rimandato al controllo fornito da una Commissione Mensa, il Sindaco, che ha risposto così alle polemiche sorte intorno alla scarsa qualità dei cibi forniti negli anni passati, dalla stessa ditta. Un boato di disapprovazione è così nato nel pubblico, non informato della nuova nomina della Commissione Mensa. A zittire le voci, l’Assessore Caldararo: “Quest’anno, il Dirigente Scolastico ha scelto in continuità con lo scorso anno ed ha nominato un genitore e un insegnante presente nella passata Commissione. A questi ha aggiunto componenti del vecchio Consiglio d’Istituto”. Quindi ha proseguito: “Tutto quello che riguarda la Scuola, va riferito alla Scuola!”.
Una parentesi di rilievo va aperta in riferimento all’intervento di un genitore, rappresentante del Comitato Genitori che ha rinnovato l’invito a formare i componenti della Commissione Mensa e soprattutto gli assaggiatori. Interventi dei genitori4“Ogni persona chiamata al controllo – ha riferito – deve essere formata non solo sul ruolo, ma anche su cosa e come deve controllare i vari cibi. Non basta assaggiare, ma è necessario comprendere se vengono rispettate le varie caratteristiche di ogni prodotto; il metodo di conservazione e di lavorazione, al fine di avere una valutazione quanto più professionale possibile” – conclude, affermando che la sua è una richiesta presentata già dallo scorso anno ma ancora non ascoltata.
La voce dei genitori ha ripreso così a farsi sentire lamentando una scarsa e tarda comunicazione con le famiglie. “Perchè questa riunione è stata fatta così tardi, a mensa già avviata?” – è stato chiesto. A rispondere è ancora l’Assessore Giusy Caldararo: “Non perdiamo tempo col passato. Parliamo del presente e del futuro. Il passato è passato!”.

Questione Lunch Box. A circa 45 minuti dall’avvio dell’incontro in Sala Consiliare, finalmente è lo stesso Sindaco che riprende la parola e tra il vociare generale apre il discorso sulla famosa e discussa questione del Lunch Box.
“Nel capitolato d’appalto – espone il Sindaco – era prevista una premialità per chi si impegnava a far utilizzare i lunch box”. Situazione che appunto si è verificata a Turi. Stava per avviare la sua elencazione delle sperimentazioni avvenute in Italia quando un colorito gruppo di genitori ha avanzato la propria conoscenza e approfondita documentazione in merito alla questione, portando ad esempio le relazioni negative raccolte nel milanese. (Sperimentazioni che ricordiamo essere state fatte su alcune classi della sola Scuola Primaria).
Dati negativi e quindi ritorno all’uso di piatti e stoviglie monouso dopo i controlli effettuati dalle Asl di competenza che avevano rilevato una scarsissima sanificazione dei contenitori, che quindi sono risultati inadatti all’uso in questione. È infatti sulla sanificazione che si concentra la decisione Interventi dei genitori11dell’amministrazione. “La Sanificazione dovrebbe essere a carico dell’impresa” – chiarisce il Sindaco Coppi, sviando così le voci che fino a pochi minuti prima erano trapelate sul lavaggio, casalingo, dei contenitori ermetici. “Fino a quando la ASL – a cui l’Amministrazione rimette tutte le decisioni – non autorizza il lunch box, i bambini continueranno a usare piatti e stoviglie biodegradabili, come in uso da lunedì 16 novembre. Alle sue parole, si unisce l’Assessore Caldararo che continua: “Quando arriverà l’autorizzazione, il lunch box verrà dato somministrato in maniera graduale, iniziando dai più grandi”.
Un applauso comune ha così rotto la tensione che si era venuta a creare sin dal primo momento quando appunto, come giustifica una madre, “ci siamo presentati in maniera prevenuta perché tante sono le cose che ci sono state imposte così a ridosso dell’avvio del servizio mensa”.
“Noi non imponiamo nulla – ha quindi ripreso la parola il Sindaco – e faremo tutto col buonsenso, perché anche a noi sta a cuore la salute e la sicurezza dei bambini”. “Non vi nascondo – ha poi chiarito la Caldararo, parlando da insegnante – che se il lunch box non verrà sanificato nelle lavastoviglie sterili, io per prima non li farò adottare”. È infatti impegno dell’Amministrazione creare locali o spazi idonei dove posizionare lavastoviglie industriali utili alla sanificazione quotidiana del lunch box e alla sua conservazione. In tal modo i bambini non saranno obbligati a trasportarli giornalmente da casa a scuola.  “Rilascio alla ASL tutta la questione – ripete il Sindaco per tranquillizzare gli animi dei presenti – affinché chiarisca le modalità d’uso e di pulizia del lunch box”.

Interventi dei genitori14

Gli amministratori hanno perciò accolto pensieri e perplessità emersi dal corpo docente e dai rappresentanti dei genitori, espresse durante un incontro “a porte chiuse” giovedì 12 novembre. Ma una parte dei genitori chiude la questione con un secco “NO!”, il lunch box non lo vogliamo.

Tariffe scolastiche. Ad animare i genitori dei piccoli fruitori del servizio mensa, la questione, anch’essa dibattuta, dell’aumento della tariffazione scolastica. Fasce di reddito definite dal sistema ISEE che permettono, alle diverse famiglie turesi, di pagare da 0 a 112 euro per figlio.
A chiarire la situazione è intervenuto l’Assessore al Bilancio, Giuseppe Tardi. Secondo un regolamento regionale, come ha spiegato l’Assessore, il Comune è stato invitato ad applicare delle tariffazioni in base ai redditi. La Regione Puglia ha consigliato ai Comuni di coprire le spese per il servizio mensa nelle famiglie con reddito da da 0 a 2.000 euro; “piuttosto il Comune di Turi ha alzato la soglia a 5.000”. Per le altre fasce, il comune, fino a circa 30mila euro compartecipa alla spesa, così da aiutare quelle fasce più deboli e far pagare, in maniera equa, tutte le famiglie. Negli anni scorsi, piuttosto, tantissime erano le famiglie che usufruivano di esenzione e pochissime erano quelle che pagavano i ticket.

L'Amministrazione comunale4Carenza di personale. Si è presto tornati a discutere, comunque, dell’utilizzo dei soldi che genitori e Comune versano mensilmente e che, secondo quanto previsto, verranno usati anche per l’acquisto dei lunch box. “Piuttosto che spendere i soldi in questo modo – interviene il genitore Carmine Catalano – non si potrebbe dare lavoro a qualche altra persona?
La sua richiesta è stata presto sostenuta da un altro genitore che, documenti alla mano, ha evidenziato una delle carenze che il plesso della Don Tonino Bello presenta. “I bambini della Don Tonino Bello – come anche di Madre Teresa di Calcutta – mangiano nelle aule, sui tavoli sui quali lavorano e ci è capitato di trovare tracce di colori a tempera e quindi tavoli non lavati e puliti dalla ditta”. Alla don Tonino Bello manca una sala di refezione; manca il personale, poichè a somministrare i pasti sono gli stessi addetti alla cucina che secondo le norme igienico- sanitarie non potrebbero; le insegnanti sono chiamate a sparecchiare le tavole, pulire la frutta, tagliare nel caso gli alimenti.. compiti, questi, che non gli competono. Sulla questione ha voluto prendere la parola l’Assessore Giusy Caldararo, ringraziando il genitore per la segnalazione e invitando tutti a segnalare anomalie e disservizi della ditta dispensatrice del pasto. Inoltre ha aggiunto: “Se i fondi stanziati per l’acquisto in comodato d’uso dei lunch box non verranno impiegati per questi, sarà nostra richiesta avere un aumento del personale addetto alla somministrazione dei pasti e al servizio di refezione”. Sono solo sei gli addetti ai servizi, sparsi nei plessi della San Giovanni Bosco, Scuola Primaria e Madre Teresa di Calcutta e solo due persone quelle addette alla cucina e alla somministrazione dei pasti alla don Tonino Bello. Troppo poche per una popolazione scolastica di circa 310 persone.

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