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Diritti dell’infanzia: riflessioni e racconti a scuola

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Non è mai semplice raccontare ai bambini quanto sia difficile, per molti loro coetanei, la vita quotidiana. Tutto sembra dovuto, tutto sembra scontato ma ancora oggi, tantissimi sono i bambini del mondo a non poter avere quelle possibilità sanciti dalla Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza.

A parlarne con i bambini dell’Istituto Comprensivo “Resta – De Donato Giannini”, nella giornata nella quale ricorre il suo anniversario, il 20 novembre, Alina Laruccia, organizzatrice dell’evento, assieme al Comitato Genitori IC turi, nelle persone di Lina Moschidou, Sara Coppi e Maria Rosaria Greco. “Ringraziamo anche Livia Tinelli che non è stata presente per motivi di salute”.

Dopo il benvenuto del preside, il prof. Ferdinando Brienza, alla presenza dei bambini della primaria e della secondaria di primo grado hanno raccontato, con storie, filastrocche, poesie, gesti e tanti colori, i diversi diritti che ogni bambino del mondo deve avere. Sono stati momenti di riflessione e di commozione, nei quali i bambini e le loro insegnanti hanno focalizzato l’attenzione su quanto, ancora, il mondo deve lavorare per garantire a tutti i bambini pari diritti. “Ma i diritti camminano a braccetto con i doveri!” – è stato più volte ripetuto.

“Avete parlato dei diritti, quali quelli del gioco, della casa, della cura, della lettura o dell’informazione – ha sottolineato Giusy Calararo, maestra e assessore alla pubblica istruzione – ma io vi auguro una cosa sola: di diventare persone libere di pensiero, autonomi e di avere sempre a mente che assieme ai diritti, ci sono anche tanti doveri”.

Un ringraziamento a lei e alla vicesindaco Lavinia Orlando, dalla voce di Alina Laruccia, che si è anche complimentata per la profondità dei pensieri emersi dai piccoli studenti turesi che, seppure in poco tempo, sono riusciti a raccontare la carta dei diritti dei bambini. “Sono stata molto felice di essere stata invitata a questa manifestazione – ha aggiunto la vicesindaco – anche perché oggi tantissimi bambini, in tutta l’Italia, stanno riflettendo su questa tematica”.

A completare la riflessione e scatenare profonda emozione, una serie d’immagini che hanno raccontato i diversi diritti dei bambini, concentrati, in finale, nell’esperienza di Malala Yousafzai, la ragazzina pakistana ferita alla testa dai talebani con un colpo d’arma da fuoco nella valle di Swat per il suo impegno per l’istruzione femminile. Premio Nobel per la pace 2014, ha parlato all’Onu nel giorno del suo 16esimo compleanno davanti a 500 giovani e al segretario generale Ban Ki Moon. Malala ha rivolto un appello a tutti i leader del mondo per ottenere la promessa di garantire l’educazione primaria universale entro la fine del 2015.

Alle 11.00 circa, è poi partita la maratona di lettura con i bambini della media. “Il Cammino Dei Diritti”, il titolo del libro promosso da Amnesty International e letto in tutte le scuole. “Il cammino dei diritti”, racconta venti date, ognuna dedicata a un avvenimento che ha rappresentato un passo avanti nel cammino dei diritti umani. Per ogni data un’illustrazione di Andrea Rivola è accompagnata da una poesia di Janna Carioli e una didascalia che spiega ai giovani lettori l’importante avvenimento.

In quest’anno ricorre il 25° anniversario dell’approvazione della Convenzione internazionale sui diritti dell’infanzia. Nel 1989, l’Assemblea generale delle Nazioni Unite adottò la Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, che è divenuto il trattato sui diritti umani più ratificato della storia. “Tutti siamo stati bambini e tutti noi condividiamo il desiderio per il benessere dei nostri figli che è sempre stato e continuerà ad essere la principale aspirazione dell’umanità”, ha dichiarato il segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon. Venticinque anni fa il mondo, attraverso la Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, ha fatto una promessa ai bambini: che avrebbe fatto tutto il possibile per proteggere e promuovere i loro diritti, per consentire loro di crescere e di esprimere il loro pieno potenziale. Da allora molta strada è stata fatta, a cominciare dal calo della mortalità infantile e dall’aumento delle iscrizioni scolastiche, ma ancora tanta ne resta da percorrere, basti pensare che oltre 150 milioni di bambini sono ancora costretti a lavorare, rinunciando a svago e istruzione.

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