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Stiamo facendo tutto il possibile

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Antonio Tateo, delegato al Bilancio. Che cosa pensa delle dichiarazioni del suo segretario generale Rubino?

Penso che siano state solamente irrituali e contengono alcune affermazioni inique nei confronti degli amministratori precedenti che non potevano fare altrimenti e sugli attuali che stanno facendo il possibile per risolvere la questione come lui ben sa. 

Mercieri aveva dunque ragione? Quali azioni intende intraprendere per porre rimedio a questa situazione?

L’opposizione esercita il suo ruolo. In questo caso, il Dott. Rubino è semplicemente caduto in una sorta di trappola dialettica. Il Sindaco, la Giunta ed io abbiamo agito secondo il comune buon senso e il corretto agire amministrativo. Non solo si è badato a rendere pubblico mediante avviso la ricerca di un Responsabile Economico-Finanziario ma abbiamo chiesto a tutti i Comuni della Provincia e fuori. Lo abbiamo fatto e lo stiamo facendo in nome della collaborazione e garbo istituzionale. Purtroppo, è una figura particolare e tutti gli enti pubblici hanno difficoltà nelle piante organiche. Fino a settembre abbiamo le mani legate. Sono fiducioso che una soluzione si possa trovare.   

Non condivide l’idea che il rapporto di fiducia fra amministrazione e segretario generale non sia più solido? Il segretario avrebbe potuto agire diversamente…

Il Segretario è una persona di fiducia ed è stato scelto dal Sindaco. Per quanto mi riguarda, sono molto rispettoso delle prerogative del primo cittadino. Pertanto, la domanda è posta alla persona sbagliata. Ognuno si assume le proprie responsabilità per quello che scrive o afferma. 

Riguardo ai BOC, sembra che tutto sia finito nel dimenticatoio. Dopo tanti anni possiamo promuovere De Grisantis?

Nei giorni scorsi è stata consegnata la relazione da parte del professionista incaricato. Gli esperti affermano che i derivati sono strumenti finanziari molto complessi e non sono titoli muniti di un proprio valore intrinseco bensì derivano il loro valore da altri prodotti finanziari. I derivati possono assolvere tanto a una funzione protettiva (ossia di copertura) da uno specifico rischio di mercato quanto a una finalità meramente speculativa. Ogni derivato ha per oggetto una previsione o, se si vuole, una scommessa. In sostanza, le banche in numerosi casi hanno venduto ai loro clienti dei prodotti derivati privi degli elementi standard definiti dalle autorità di mercato e con delle caratteristiche, molto spesso decise unilateralmente dalle sole banche. In tale situazione, molti clienti (pubblici e privati), essendo privi della competenza tecnica necessaria per compiere operazioni di tale complessità, hanno inconsapevolmente sottoscritto dei derivati dannosi per il proprio equilibrio finanziario e in cui non si è riscontrata la giusta corrispondenza tra la struttura del prodotto e le finalità che con esso ci si erano prefissate di perseguire. Quando un ente pubblico si accorge della palese inutilità dello strumento finanziario negoziato con la banca ovvero si rende conto dei dannosi effetti che il derivato sta producendo sul proprio equilibrio economico-finanziario, è il caso di iniziare a valutare la possibilità/opportunità di agire contro la stessa banca intermediaria al fine di svincolarsi dall’operazione. In questo periodo, il derivato sottostante ai BOC produce una perdita per il Comune di Turi. In questa situazione, con la consulenza e con l’ausilio di assistenza specialistica e legale cercheremo di comprendere le reali caratteristiche e finalità dello strumento derivato e adottare le giuste contromisure tendenti a sganciarsi dall’operazione. Come già detto e ripetuto, la Corte dei Conti chiede che gli enti locali che hanno sottoscritto strumenti finanziari derivati negli scorsi anni dovrebbero adottare “doverose iniziative volte alla risoluzione di contratti eccessivamente onerosi”. La Corte dei Conti insiste su come i rischi dei derivati siano “molti e imprevedibili”, le operazioni prevedano “già in partenza condizioni sfavorevoli”, per gli enti spesso ci siano anche “rischi aggiuntivi”. Tutto questo fa si che “la probabilità che gli enti stessi possano effettivamente beneficiare di tali contratti in termini di protezione dal rischio di tasso d’interesse si presenti come assai remota”. Nello stesso momento però, la CDC ricorda come in caso di mancata denuncia, “la condotta degli amministratori potrebbe essere censurata sotto il profilo della colpa grave”. La tipologia di derivati permette, infatti, di “mascherare” o “spostare” un debito nel tempo. Al posto di un debito l’ente pubblico sottoscrive una scommessa basata su complicatissimi calcoli finanziari e dall’esito (quasi) sempre sfavorevole. I danni possono essere giganteschi. Nel breve termine, però, i debiti diminuiscono, e l’ente locale, la banca o il Paese che li hanno sottoscritti possono presentare bilanci in ordine nascondendo i problemi sotto il tappeto.
In pratica occorre quindi valutare se l’amministratore locale sottoscrive un derivato rischioso quanto incomprensibile per colpa della banca, o se invece non ci sia anche una convenienza diretta per truccare i bilanci pubblici e spostare i debiti (ingigantendoli) sulle future amministrazioni. Prudenza, ragionevolezza e attitudine a prevedere il danno contabile al momento della stipula del contratto: sono questi i criteri generali in base ai quali deve pertanto essere valutata la condotta dei pubblici amministratori che hanno stipulato operazioni in strumenti derivati. La CDC, in tempi di ristrettezze per la finanza pubblica, ha inteso ammonire gli enti locali: laddove sia possibile ritirarsi efficacemente dalle operazioni in derivati e ciò non venga inspiegabilmente fatto, l’amministratore negligente potrebbe essere chiamato a pagare di tasca propria il danno arrecato all’ente. Sono del parere che siamo in una fase molto delicata ed è necessaria molta cautela e riservatezza prima di intraprendere fasi negoziali con la controparte. Non sono un professore con le capacità di promuovere o bocciare le persone. La mia posizione riguardo alla scelta che fu attuata è arcinota. Gli atti e i verbali di Consiglio Comunale del 2005 contengono la posizione nettamente contraria all’operazione da parte dei Consiglieri Comunali che rappresentavano Forza Italia ed io ne ero il coordinatore. Ma le polemiche in questo momento non servono a niente e a nessuno. Bisogna solo e unicamente prendere delle decisioni e agire nell’esclusivo interesse dei conti del Comune di Turi.

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