Libri di testo: tasche più leggere per le famiglie turesi
Scuola e prima campanella sono due concetti che un po’ tutti legano all’idea di libri e nuovi acquisti. Ogni anno, infatti, sin dai primi giorni di settembre si assiste alla “corsa” all’acquisto dei libri scolastici per il nuovo anno, ma tra la crisi economica e l’aumento della disoccupazione, il mese di settembre, per molte famiglie, diventa da bollino nero.
Siamo andati a guardare a quanto ammonta, quest’anno, la spesa delle famiglie turesi, tra libri e materiale di cartoleria. I costi variano molto da scuola a scuola, flettendosi tra circa le 500 € per chi acquista tutti i libri nuovi per la scuola media superiore e le 700 € circa per le classi di scuola superiore. Il Codacons, a riguardo, ha calcolato una spesa media di circa 80 euro a studente superiore a quella dell’anno precedente.
Abbiamo chiesto qualche commento ad alcuni genitori impegnati nell’acquisto dei libri scolastici all’uscita di una cartoleria cittadina. Una delle proteste più raccolte riguarda l’accusa ad docenti di “comprare edizioni più aggiornate”, buttando perciò libri di testo delle passate edizioni. Qualcuno ci ha anche additato alcuni titoli di testi che possedevano in precedenza altri figli ma che risultano essere ormai inutilizzabili. “Nonostante le differenze fra le due versioni sono praticamente inesistenti” – aggiunge seccato. Ma se qualcuno ha già dato un’occhiata ai mercatini dell’usato o su internet, molti genitori rimagono scoraggiati rendendosi conto di non poter risparmiare qualche decina di euro neppure per quest’anno.
“Gli effetti del vecchio blocco delle edizioni, deciso dall’ex ministro Gelmini nel 2009 che mirava, da lì a tre anni, ad incentivare il mercato dell’usato, sono stati davvero minimi” ha commentato in questi giorni il Codacons, che punta il dito sul reale “salasso” che le famiglie italiane e quindi turesi avranno nel mese di settembre. “Nonostante gli aumenti dei tetti di spesa dei libri scolastici fissati dal ministero fossero dell’1,5%, che sommato al possibile sforamento del 10%, potevano determinare un aumento teorico massimo di 44 euro, – commenta in una nota il Codacons – la stangata effettiva non è dovuta a questi rincari bensì al fatto che il più delle volte le famiglie sono costrette a ricomprare tutti i testi, anche alla luce dei due decreti approvati a maggio del 2012, che obbligano l’acquisto della versione cartacea e digitale”.
Nonostante le novità editoriali e scolastiche, sorvolando le norme e le proposte ministeriali o le promesse che ogni anno si ascoltano dalle sedi del potere, ogni settembre il ritornello del caro-libro e della stangata di inizio anno scolastico è ormai comune e sembra non avere mai fine.
A chi imputa la colpa di questi continui aumenti? Domandiamo ai nostri intervistati. Chi ai professori, accusati di pretendere l’acquisto di troppi libri che spesso non vengono usati del tutto nel corso dell’anno scolastico; altri alla politica e ai politici; altri ancora alle case editrici, che propongono nuove edizioni, senza apportare effettivi cambiamenti.