Turi e i suoi ricordi…
Questa settimana vi mostro altre due foto: Una mi ritrae all’epoca (verso il ’62-’66) in cui congedato, ebbi l’offerta dal direttore del Carcere di Turi, Perugatti, di lavorare per la Casa di Reclusione e qui eseguii opere di intonaco, pitturazione e tanto altro, come il miglioramento della pavimentazione della chiesa del Carcere, dietro il suggerimento dell’architetto Schettini. Nella foto ci sono io da giovane, mio fratello, il detenuto Intaglietti e quello che stava per diventare mio cognato, poichè in quell’anno venne a mancare la mia fidanzata Rosa.
Nel Carcere di Turi c’era una botola da cui si faceva calare la legna per riscaldare la struttura. Una volta pensai di calarmi nella botola e mi resi conto della grandezza della stessa e della possibilità di poter raggiungere San Giovanni, ma delle mura ostacolavano il regolare passaggio. All’epoca il carcere era un convento.
L’altra foto risale al ’64, quando ero scrutatore del PCI ed avevo la cravatta nera. Insieme a me, c’erano Camposeo e Fortunato. Gli altri non ci sono più.
Poichè ho portato il nome di Turi nelle piazze di quasi tutti i comuni della Puglia e Basilicata per circa 23 anni, con tanti sacrifici per spostare i miei oggetti, magari pagando anche qualcuno, volete darmi il Premio alla memoria come comunista o come appassionato di antiquariato. Fino ad ora non c’è mai stato nessuno che mi abbia pensato. Ora sono stanco, non per l’età, ma perchè soldi non ce ne sono più, ringraziando Monti.
Infine mando un messaggio agli amministratori: fino a sant’Oronzo riuscite ad aggiustare l’orologio di San Giovanni?
Auguri a voi ragazzi e speriamo che presto cambi qualcosa in questo paese.
Matteo Fiorente