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La Provincia di Bari aumenta l’aliquota Rc auto: +3,5%

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La Provincia di Bari ha deciso di aumentare del 3,5% l’aliquota dell’assicurazione obbligatoria Rc auto, che passa così dal 12,5% al 16%. L’effetto è retroattivo: dall’1 aprile 2012.

Il provvedimento, come ha spiegato il direttore generale della Provincia di Bari, Onofrio Padovano, permetterà di ottenere 5 milioni nel 2012 e, a regime, circa 14 milioni di euro in più, che andranno a coprire i tagli imposti dalle ultime manovre (pari quasi a 13 milioni).

“Siamo stati costretti ad aumentare l’aliquota dopo averla lasciata ferma per due anni così come abbiamo continuato a fare con l’imposta di trascrizione, rimasta invariata” – ribadisce il presidente, Francesco Schittulli – Per continuare a offrire servizi ai cittadini non avevamo scelta: scuole, strade, politiche sociali hanno un costo che in seguito ai tagli subiti nei trasferimenti da parte dello Stato, rischiavamo di non essere in grado di coprire”.

Le polemiche non mancheranno su questa scelta. La prima dichiarazione l’ha rilasciata il coordinatore regionale de “La Puglia prima di tutto”, Salvatore Greco, il quale nei giorni scorsi ha annunciato la richiesta di una verifica di maggioranza all’indomani dei ballottaggi.

“È scandaloso anche soltanto ipotizzare di aumentare il gettito proveniente dall’aliquota sulla Rc auto per rimpinguare il bilancio della Provincia di Bari, senza che prima si sia messo mano ad una seria spending review – ha affermato Greco. Gravare di altri 10 milioni la pressione fiscale sui cittadini baresi in un momento come questo non è misura che può essere adottata in maniera superficiale: è bene che il presidente Schittulli sappia che non consentiremo che per far quadrare il bilancio si facciano mere operazioni contabili scaricandone i costi sulle spalle dei cittadini”.

“Schittulli – conclude Greco – che si definisce il Grillo dei baresi dovrebbe prima tagliare gli sprechi, intervenire sui gangli della amministrazione provinciale che non funzionano (vedi ritardi nei pagamenti alle imprese) e poi eventualmente tassare: fare cassa aumentando l’imposizione fiscale è quanto di peggio possa farsi in tempi di recessione”.

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