MI CHIAMO MIMI E STO AL CANILE DI TURI…
Molte cose non le ricordo, forse le ho rimosse per poter sopravvivere, ma qualcuna mi segue e mi ossessiona, credo che non me ne potrò liberare mai: l’odore della sua pelle stanca quando rientrava la sera dopo una lunghissima giornata di lavoro nei campi…non mi guardava neppure, no, niente, solo incontri di occhi per caso, io sì, lo fissavo, lo seguivo, cercavo un sorriso che non è arrivato mai.
Dopo un po’ che ero lì, sono diventata mamma: che esperienza! Avevo paura, pensavo che non ce l’avrei fatta, ero sola, ma…è successo tutto così in fretta, uno dopo l’altro son venuti al mondo i miei cuccioli, belli, davvero belli, molto più di me. Sì, certo un po’ me li sono goduti, li ho allattati, non saprei quanto, ma un tempo che a me è sembrato poco, pochissimo…poi, un giorno che credevo bello, sul calar della notte, lui mi ha presa, io ho pensato che finalmente fosse arrivato il momento di godere di una passeggiata insieme, una carezza, un po’ d’amore…..mi ha fatta salire in macchina, abbiamo raggiunto un posto buio e sconosciuto, mi ha fatta scendere, in tutta fretta mi ha legata con un filo di ferro ad un cancello pregno di disperazione, tra urla disperate ed è andato via.
Io ho provato a fermarlo, ho gridato con tutta la mia forza, poi ci ho messo un attimo a capire tutto, a capire che la mia vita era finita: non l’avrei più rivisto, non avrei mai più avuto cura dei miei piccoli…povere creature, non ce l’avrebbero fatta. Non ho parole per raccontarvi il dolore che si prova ad essere abbandonati da chi si ama più della propria vita, a dover accettare una scelta così insensata senza poter fare nulla… Quella è stata la notte più lunga e più buia della mia vita. Il giorno dopo ho incontrato altri odori, mani che finalmente mi hanno accarezzata con affetto, ma …non erano le sue, le sue non le avrei sognate mai più. Col tempo il dolore si è attenuato, ma la tristezza mai, e le mie creature e lui ho dovuto strapparmeli dal cuore, perchè non avevo scelta, nessuna scelta, neppure quella di non vivere più.
E ora sono qui, in compagnia di altri disperati come me, ognuno con la propria dolorosa storia, ognuno col proprio doloroso racconto d’amore e d’abbandono…grati solo a quelle mani che con tanto amore mi accolsero all’alba della mia nuova vita e che ancora mi accarezzano…ma io vorrei tanto avere una casetta tutta mia, un umano tutto mio, la sofferenza non mi ha incattivita, sono dolcissima, amo passeggiare e amo i bambini.
C’è qualcuno tra voi che voglia regalarmi un po’ di felicità? Mi chiamo Mimi, senza accento, sono stata sterilizzata, ho il microchip, sono sanissima e mi trovo al canile di Turi, ma se volete già domani posso essere con voi.
Vi prego, non voltate lo sguardo anche voi…