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NICO CATALANO: “DISASTROSI. QUESTO È POCO MA SICURO”

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L’argomento che ha interessato maggiormente il nostro comune in questa ultima settimana è sicuramente il Piano Urbanistico Generale. Senza tornare a parlare della concitata serata dello scorso 30 marzo, vi proponiamo l’intervista che abbiamo fatto a Nico Catalano sulla questione.

Questo P.U.G., che effetto le fa?

“Ritengo che il P.U.G. è una vittoria per tutta la cittadinanza. A prescindere dal colore politico della Giunta che lo va ad approvare. Ci saranno i giorni adibiti alle osservazioni e poi tutta la procedura burocratica. Penso sia un buon segno per tutti i cittadini, così finalmente si metteranno delle regole, auspicate da tutti e allo stesso tempo si diminuiscono i poteri dell’ufficio tecnico, meno accentramento di potere diciamo. È fuori discussione che esistono, per come la penso io, dei ‘però’, nel senso che poteva essere realizzato e studiato con una maggiore partecipazione da parte dei tecnici, delle associazioni o della società civile. Forse avrebbero dovuto tenere presenti più i tecnici, visto che sono coloro che meglio conoscono il territorio, ma c’è sempre da ricordare che molti di loro sono interessati perchè sono ditte costruttrici”.

In sede di studio, a quanto pare le autorità comunali hanno cercato di coinvolgere i tecnici, le associazioni e la società civile in generale anche per mezzo dell’invio di questionari, come mai non c’è stata risposta in tempo dedito?

“Il questionario è poca cosa, non ci deve essere una partecipazione formale giusto per firmare quattro carte e mettersi la coscienza a posto, deve essere una partecipazione concreta, trasparente. I tecnici, però, quel documento che hanno presentato lo potevano presentare prima. Un’altra cosa che io penso consiste nel fatto che qui si tende sempre a confondere l’edilizia con l’urbanistica. Quello che dico è che quel tipo di manifestazione organizzata qualche sera fa dai tecnici avrei voluto vederla anche per altre situazioni importanti quali ad esempio il campo sportivo. L’urbanistica è anche quello, è la situazione scandalosa della pista ciclabile, il dissesto idrogeologico che attanaglia i nostri suoli, quello che avviene in agricoltura, tutto ciò è ugualmente importante urbanisticamente. Non esiste solo l’edilizia perchè i cittadini turesi non vivono di edilizia”.

E se il P.U.G. Per qualunque tipo di situazione all’ultimo momento non fosse apprvato, quali scenari si presenterebbero?

“Disastrosi, questo è poco ma sicuro. A me non interessa il colore politico dell’amministrazione che approva questo importante strumento urbanistico, a me interessa il livello di vivibilità della cittadinanza. A Turi in questo momento servono delle regole così come dovunque sono importanti, quindi se non fosse approvato, ripeto sarebbe un disastro inimmaginabile”.

La forma di scontento che il P.U.G. ha destato nei tecnici, secondo lei può essere esteso anche ad una parte di popolazione?

“A Turi sono sempre stati pochi i politici che hanno inteso mettere in atto le dinamiche di partecipazione che sono alla base di un buon metodo per amministrare. Ripeto, questi signori, i tecnici potevano anche muoversi prima perchè così si capisce bene che hanno degli interessi da difendere, però c’è anche un sentore di stanchezza dei cittadini nei confronti della politica, rispetto a di certe dinamiche,e c’è stanchezza sopratutto nei confronti di certe persone che forse non se ne sono accorte. Non c’è più fiducia in chi riveste dei ruoli politici. Tra l’altro come dare torto a quei cittadini che si lamentano di questa Giunta, dopo continui cambiamenti di ruoli, mutazioni di casacca, maggioranza che non è più maggioranza, non si capisce cos’è, perchè e come il cittadino potrebbe avere fiducia”.

Una domanda prettamente tecnico politica, il S.e.l. come si organizza per il futuro a Turi?

“ Stiamo lavorando per creare qualcosa di importante per il futuro. Una ventina di giorni addietro abbiamo mandato una lettera al segretario del P.D. turese con la richiesta di un incontro e stiamo attendendo una risposta. Confermo la nostra volontà a voler dialogare con tutte le forze di sinistra e centro-sinistra estendendo l’invito anche a quegli indipendenti che comunque riescono a riconoscersi nella nostra aria. Chiaramente non possiamo dialogare con chi vota Berlusconi perchè sarebbe controproducente per tutti e non si riuscirebbe a dialogare. Noi attendiamo una risposta e ci dispiace che stia passando così tanto tempo. Capisco le dinamiche di partito che esistono ma non nascondo che ci piacerebbe avere una risposta in merito alla nostra richiesta di incontro al più presto per metterci tutti intorno ad un tavolo e discutere di regole comuni”.

 

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