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EMERGENZA CARCERI, NUOVO PENITENZIARIO A TURI

carcere

IN PUGLIA 4300 DETENUTI, SOLO 2200 POSTI DISPONIBILI.

Il Sappe (Sindacato Autonomo di Polizia Penitenziaria) decreta lo stato di emergenza dal governo e chiede un nuovo penitenziario metropolitano a Turi. In una nota diffusa qualche ora fa a tutti gli organi di stampa nazionali, il segretario nazionale del Sappe, Federico Pilagatti, chiede che “nel piano carceri venga presa in considerazione la costruzione di un nuovo penitenziario nell’area Metropolitana di Bari di circa 800-1000 posti”.

“Ciò – prosegue la nota scritta – in considerazione del fatto che il sindaco della città di Turi nei giorni scorsi ha già offerto il sito dove costruire il nuovo carcere e più precisamente l’immensa area dell’ex polveriera”. Così, Pilagatti, parla di un sito già individuato e messo a disposizione dal sindaco Gigantelli del quale parlammo tempo fa. “Ciò – scrive il segretario – oltre a decongestionare  le altre carceri pugliesi ormai piene all’inverosimile (Taranto, Lecce, Foggia e Bari stessa) con la cantierizzazione dei lavori potrebbe contribuire a rilanciare l’economia con la creazione per parecchio tempo di centinaia se non migliaia di posti di lavoro”.

Il Sappe, infine, valuta “interessante” l’idea del sindaco Gigantelli di costruire un nuovo penitenziario nell’agro turese (vedi comunicato).

Riportiamo ora per intero la nota diffusa dal Sappe.

Dopo tante chiacchiere, finalmente  il GOVERNO si è reso conto della drammatica situazione che si sta vivendo nelle carceri Italiane per il drammatico sovraffollamento di detenuti, che si acuisce nella Puglia ormai Regione più affollata, con circa 4300 detenuti a fronte di 2200 posti disponibili.

Il SAPPE – sindacato autonomo polizia penitenziaria, maggior sindacato di categoria, chiede ora di fare presto  poiché continuano i suicidi, i tentativi di suicidio, le manifestazioni di protesta o le violenze tra gli stessi detenuti,  o contro il personale di Polizia Penitenziaria.

In questa situazione il prezzo più pesante lo pagano  proprio i Poliziotti Penitenziari pugliesi sempre più stanchi   e sempre più pochi ad affrontare  una situazione di estrema emergenza  mentre vengono negati anche i pagamenti di straordinari, missioni , premi di produzione ecc.ecc.

Il SAPPE-, ritiene che il piano carceri  da solo non basterà poiché si rendono necessarie altre misure, come la depenalizzazione di reati che non creano allarme sociale; il maggior ricorso alle misure alternative alla detenzione(semilibertà, affidamento ai servizi sociali); al braccialetto elettronico per cui si sono sprecati a tutt’oggi oltre 100 milioni di euro; far scontare la pena agli stranieri nei loro paesi d’origine, ma soprattutto  l’assunzione di almeno 5000 poliziotti penitenziari.

Solo con i provvedimenti sopradescritti   la costruzione di nuovi Penitenziari avrebbe un senso poiché  consentirebbe di  disporre di strutture più adeguate per ospitare i detenuti in condizioni igienico-sanitarie più umane,  nonché si  consentirebbe  di  far lavorare gli operatori penitenziari in condizioni più degne di un paese civile.

Purtroppo i numeri Pugliesi sono sempre più preoccupanti a cominciare dalle uscite dei detenuti  accompagnati  presso le strutture sanitarie esterne al carcere nonché i piantonamenti dei detenuti,(anche mafiosi),  nelle corsie a stretto contatto con gli altri malati e loro familiari.

Nel 2009 si sono registrati oltre 5000 uscite di detenuti per motivi sanitari a fronte alle circa 16000 uscite  totali di detenuti dalle carceri pugliesi (per processi, trasferimenti ecc.ecc.)

Il SAPPE ricorda l’impegno dell’assessore regionale alla sanità Fiore che in un convegno pubblico a Dicembre, promise di aumentare l’assistenza all’interno delle carceri per ridimensionare questa problematica che incide notevolmente anche sull’ordine e la sicurezza pubblica.

Ritornando al decreto del governo sull’emergenza carceri, il SAPPE ritiene che sia apprezzabile e fattibile l’idea lanciata dal sindaco della Città di Turi che ha proposto la costruzione di un nuovo penitenziario in agro di Turi mettendo peraltro a disposizione l’area destinata all’ex polveriera.

Il SAPPE ritiene molto interessante tale idea poiché un nuovo grande penitenziario (800-1000 posti) potrebbe essere utilizzato per le necessità dell’area metropolitana di Bari e che, oltre a decongestionare l’Istituto del Capoluogo Regionale (nonchè le carceri di Foggia, Lecce e Taranto) potrebbe far confluire tutta l’utenza delinquenziale del sud est Barese considerato che le attuali strutture esistenti sono del tutto insufficienti e fatiscenti. Infatti  nel carcere di Bari sono rinchiusi circa 630 detenuti a fronte di circa 300 posti disponibili, mentre a Turi, 180 su 110.

Il SAPPE ritiene che il GOVERNO abbia i dovere di pensare anche alla Puglia nel destinare i fondi ed impegnarsi affinché venga costruito un nuovo penitenziario nella zona di TURI.

Questa  O.S.  si augura che l’idea lanciata dal sindaco della città di Turi non  cada nel vuoto, ma che venga fatta propria dagli esponenti politici nazionali e regionali di tutti gli schieramenti,  al fine convincere il ministro della Giustizia ALFANO sulla bontà e necessità di tale   progetto che  con la cantierizzazione dei  lavori potrebbe generare centinaia se non migliaia di posti di lavoro.

Con un nuovo Istituto Metropolitano, così come avviene per le grandi città del nord, (Milano, Torino) si aumenterebbe la disponibilità di posti, destinando nel contempo il vecchio carcere di Turi ormai assunto a monumento nazionale con le celle di GRAMSCI e PERTINI, a tutta una serie di iniziative di carattere culturale (Regione, Provincia, Città di Bari se ci siete battete un colpo).

Il SAPPE si augura che almeno in questo occasione la classe dirigente pugliese che negli anni si è sempre disinteressata delle problematiche inerenti il pianeta carcere, dimostri un interesse per tali questioni  poichè un efficiente sistema penitenziario pugliese oltrechè migliorare le condizioni di detenzione dei ristretti, offrirebbe migliori condizioni di lavoro  agli operatori penitenziari nonchè più sicurezza  ai cittadini.

BARI, lì 10.2.2010

Il Segretario Nazionale

Federico PILAGATTI

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