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INFLUENZA DI TIPO A, QUANTE DOSI DI VACCINO AVANZATE?

siringa

Esponenti di primo piano della classe medica pugliese avevano sentenziato all’unisono che il tanto temuto picco dell’influenza di tipo A H1N1 ci sarebbe stato fra Natale e Capodanno. Invece sembra che già da una settimana l’espansione della malattia si sia fermata, con il picco che si è convinti non arriverà più. È un gran colpo di fortuna, certo, ma questa è l’ennesima dimostrazione che le cose vanno a volte diversamente da come anche i grandi luminari dell’arte medica possano prevedere.

“Con i primi freddi tutto si è placato – ci spiega il pediatra Piero Palasciano – L’allarmismo è stato a suo tempo esagerato, ed ora che sono stati vaccinati all’ufficio igiene dal dottor Mazzamurro solo una cinquantina di pazienti per lo più anziani, che ne facciamo di tutti i vaccini arrivati ma che ormai non ci servono più?

Sicuramente si può ipotizzare una perdita economica non indifferente, anche se qualche addetto ai lavori ipotizza una probabile ripresa della virulenza della malattia per il periodo compreso fra fine-febbraio e inizi di marzo. Ma Palasciano, è scettico : “Non si sa, non si può sapere, non lo possiamo prevedere. Per il momento non c’è nessuna patologia tranne una leggera virosi con vomito e diarrea. E poi non escluderei che, avendo vaccinato molti bambini per l’influenza stagionale, potremmo aver creato un fattore protettivo nei confronti del virus H1N1”.

I morti per l’influenza in Italia sono stati comunque un centinaio. “In tre fine-settimana muore lo stesso numero di persone in incidenti stradali e non fa notizia affatto ”.

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