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CILIEGIA IN ARTE

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La bellezza e la dolcezza della ciliegia hanno ispirato gli artisti fin
dall’antichità. A tal proposito si può ricordare il meraviglioso ciliegio
dipinto nella casa del Gran portale a Ercolano, e la Madonna delle ciliegie di
Tiziano, (Vienna, Kunsthistorisches Museum). Il ciliegio venne portato in
Italia nel I secolo a. C. dalla città di Kerasus, nel Ponto, sul Mar Nero, da
Lucullo che aveva partecipato alla campagna militare contro Mitridate.

A
Turi, splendida cittadina del sud Barese in Puglia, numero uno in Italia per la
produzione di  ciliegia, è partita la Rassegna Nazionale
di Arte contemporanea “La
Ciliegia In Arte”, tenutasi nel  Chiostro delle Clarisse – Centro Culturale
Polivalente, in concomitanza con la
Turi in… Festa per la ciliegia “Ferrovia” (sagra),

L’evento
turistico toccherà diverse tappe del territorio barese: Bisceglie, Conversano e
Turi. Organizzato dallo Studio 5, con la collaborazione, per Turi,
dell’Associazione “Il Poliedro – eventi artistici”, si terrà inizialmente nel
nostro comune, dal 17 al 31 agosto, in Piazza Gonnelli e nei locali di cui
sopra. Successivamente, la mostra sarà allestita anche a Bari, in occasione
dell’”expo arte 2008”,a
Conversano, nella esposizione coldiretti, e a Bisceglie, durante la Notte del dialogo euro
mediterraneo.

Nella
prima esposizione che ha aperto le danze, sono state esposte le opere degli
artisti Giacomo Miale – Pittura, Elisabetta Sgherza – arte Optical, la
fotoreporter Pina Catino – Fotografia e la coreografa Francesca Savino.

Pittura
neopop per Giacomo Miale, nella sua “raccoglitrice di ciliegie”, dove
l’artista, superato il segno estetico, posto nella coscienza collettiva,
riprende i suoi feticci di consumismo: cappelli, pubblicità, lattine di coca-cola,
peercing, tatuaggi sul collo ecc… che connotano l’attuale generazione dimostrando
che cambia l’abbigliamento ma non il tradizionale metodo di raccolta delle
ciliegie, legato alla cultura della civiltà contadina.

Elisabetta
Sgherza, ha espresso il cosiddetto “happening” nelle istallazioni “dall’acqua
nasce la vita”, una gocciolina d’acqua fra rami di un albero di ciliegio. L’artista
optical Elisabetta Sgherza, ha usato azioni di coinvolgimento partecipato,
nella sua installazioni, creando un dialogo paritetico fra operatore e fruitori
per farsi co-operatori e insieme co-fruitori.

Pina
Catino, invece si è dedicata a scoprire i Cromatismi nella fotografia giocando
con la pellicola per ottenere impressionati su carta fotografica i colori della
ciliegia. “La comunicazione visiva non è influenzata dai progressi tecnologici
dell’elettronica e dell’informatica, – ci spiega la reporter – essa dà forma a
sfumature fantastiche colorate di “fuga nello spazio” usando direttamente la
luce come un pennello a variazioni orarie, direttamente sulle emulsioni della
pellicola, non filtrandola attraverso l’obiettivo della macchina fotografica. I
Rossi del  mattino, i Verdi della sera, i
Blu dell’alba. Le sue opere fotografiche, ottenute attraverso la conoscenza
delle Leggi di Fisica, scoprono strutture invisibili del creato, fonti
inesauribili di immagini dagli effetti cromatici inattesi e stupendi, dove il
colore, così come si realizza, si stacca completamente da una funzione
informativa e gioca un proprio ruolo autonomo nel processo creativo. Ne deriva
un’immagine estremamente soggettiva costruita su sottili rapporti di spazio,
forma, dove i colori perdono la loro definizione e sembrano esplodere verso
l’osservatore o ritirarsi verso il fondo della fotografia.

Infine,
a cimentarsi nella rassegna, Francesca Savino, con le sue performance
coreografiche, ha interpretato l’inno all’apollo di Delfo.

 

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