Archivio Turiweb

La Voce del Paese – un network di idee

Politica

Mancino e l’art. 18

 

Gentile Direttore, di solito, chi Le scrive, non è avvezzo ad apparire ma, in questo caso, vista la propria foto pubblicata sul Vs. giornale, mi induce a dare seguito, con una ragionevole motivazione ad esplicitare le frasi contenute nel piccolo cartello esposto, con la preghiera di ospitarmi sul Suo, seguitissimo, settimanale. Innanzi tutto, sono nella piena convinzione che i due leader politici menzionati (Berlusconi e Casini), sentite le loro affermazioni e a seguito del loro, incondizionato, appoggio al Presidente Monti, mi fanno credere che, per eliminare l’art.18 della lg. 300 dell970, il cosiddetto “Statuto dei Lavoratori “, c’è stato un accordo preventivo, tra di loro, facendolo seguire da un percorso politico prestabilito, ed è ciò che stiamo vedendo. Per questa ragione, non è per nulla condivisibile il loro obiettivo ma soprattutto il metodo. Da ex sindacalista difendo con forza l’art.18 perché mette un freno a tutte le discriminazioni. Si deve tener presente che, colui il quale ha solo un lavoro per poter sopravvivere, è sempre un soggetto debole e l ‘unico strumento a sua difesa è, appunto, l’art.18. È da evidenziare, comunque, che l’art.18 si applica solamente sul 20% della forza lavoro attuale. Ciò significa che il restante 80% è precario, sempre. E allora, io direi di estendere a tutti la tutela dell’art.18. Voglio ricordare, specialmente ai giovani, che, prima della sua applicazione, le dipendenti, specie le braccianti, erano soggette ai soprusi dei loro rispettivi “Padroni” le quali, se non sottostavano, perdevano il posto di lavoro. Così come la mancanza di tutela agli ammalati e ai disabili. Ricordiamocelo tutti: i “Padroni” rincorrono, sempre e solamente i profitti. E non è vero che abolendo l’art.18 si creerebbero nuovi posti di lavoro: è pura demagogia. La sola eccezione che si può fare è quella di sopprimere o sospendere la sua applicazione nei soli tre anni, di una futura applicazione dell’apprendistato, dopo tale periodo, deve esserci l’obbligo dell’assunzione a tempo indeterminato e il reinserimento nella sua piena valenza della lg. 300 del ’70. E ancora. La sospensione dell’art.18, per sopraggiunta crisi economica di un’azienda, si può accettare ad una sola condizione: adottare il sistema tedesco. Garantire al dipendente, per legge, la continuità salariale e successivamente, nuova occupazione e a totale carico dello Stato. Dopo la definizione di “Salva Italia”, ci siamo accorti che gli unici a fare sacrifici siamo stati noi: dipendenti e pensionati. Mentre con il “Cresci Italia” assistiamo, ancora, al versamento delle super-liquidazioni milionarie, ai continui contributi ai partiti, alla crescita, appunto, delle evasioni fiscali ecc … ecc … Io penso che stiamo giocando una brutta partita, molto pericolosa. La gente è stanca, si è impoverita: non ce la fa più. Pensaci! Presidente Monti. Pensaci!

Ciò che rimane da fare per poter riannodare la spirale per la crescita dell’economia è quello di diminuire le tasse, le tariffe, i carburanti. E per risanare le casse dello Stato e per poter diminuire il debito pubblico bisogna: eliminare le Provincie, alienare gli immobili inutili, dimezzare i Parlamentari e i loro stipendi, decisa lotta agli evasori fiscali, eliminare gli sprechi, i privilegi e quant’altro. Infine, per salvaguardare il potere di acquisto, bisogna ripristinare la “Scala Mobile” sia sugli stipendi che sulle pensioni.

Solo così il popolo italiano potrà cambiare opinione su tutta la classe politica e tecnica.

Distinti saluti

Angelo Mancino

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *