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DIMENSIONAMENTO SCOLASTICO: I CRITERI REGIONALI

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Nel precedente numero de “La Voce del Paese”, in coda alla finestra sullo scorso Consiglio Comunale, abbiamo parlato della proposta, avanzata dal Comune di Turi, in accordo con la dirigenza della Scuola Media “R. Resta”, di un accorpamento scolastico per il C .D. “P De Donato Giannini” e la Scuola Superiore di Primo Grado del nostro paese. Dalle parole apprese in sede consiliare e poi lette sulla delibera 131, si è acquisito il parere negativo degli organi scolastici della “P. De Donato Giannini”, in disaccordo con quanto espresso lo scorso anno.

In data 22 novembre sono state rese note, sul Bollettino Ufficiale della Regione Puglia, le Linee d’indirizzo regionali per il dimensionamento della rete scolastica e la programmazione dell’offerta formativa 2012-2013, approvate il 2 c.m.

Dall’allegato alla stessa delibera è possibile estrapolare i punti salienti che definiscono i caratteri positivi della creazione di un Istituto Comprensivo: strutture resistenti a variazioni demografiche e una capacità di progettazione didattica coordinata ed integrata della durata di 11 anni abbracciando decenti dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado, in un unico collegio. I parametri dimensionali nazionali definiscono un range di alunni tra i 500 e i 900 a scuola, necessari, questi, per mantenerne l’autonomia. Pertanto, tutte le scuole con meno di 500 alunni, come la scuola media di Turi “R. Resta”, devono essere accorpate ad altre istituzioni scolastiche. Preferibile, in questo caso, la verticalizzazione, per le motivazioni sopra riportate, creando così un numero minimo (1000) di utenti.

La Regione Puglia, dinanzi alle problematicità riscontrate in alcune situazioni territoriali, ha definito, come ancora si legge nelle Linee Giuda, di ponderare le varie situazioni attraverso un percorso programmatico graduale triennale (entro il 2014/2015).

La Regione Puglia, specifica ancora nella delibera, raccomanda ai Comuni competenti alcuni criteri inderogabili quali: “la consistenza della popolazione scolastica nell’ambito territoriale di riferimento, rapportata alle disponibilità dell’edilizia esistente”; “le caratteristiche demografiche, orografiche, economiche e socio-culturali del bacino di utenza”; “l’efficacia della configurazione assunta dal servizio scolastico e dei servizi connessi (trasporti, mense..)”.

Con riferimento alla questione turese, come la stessa Consigliera Tina Resta ha avanzato in sede di Consiglio Comunale e discusso in precedenza alla firma della proposta di accorpamento, il nostro territorio è povero di edifici scolastici, insufficienti a contenere un numero di alunni che crescono con il progressivo aumento di nuovi cittadini e con un edificio scolastico, quello di via Ginestre, in questo periodo non frequentato per sanare dubbi strutturali che hanno fatto crescere paure sui cedimenti. “Ci sono problemi ben più urgenti da risolvere” – commenta la consigliera d’opposizione accennando anche a un collegio di docenti straordinario indetto ieri pomeriggio dal dirigente della “De Donato Giannini”, ancora in disaccordo con la scelta avanzata dall’Amministrazione Comunale. Definire quindi i luoghi dove realizzare l’attività didattica obbligatoria per i bambini di Turi è, a detta di chi ha respinto la proposta per l’anno scolastico 2012/2013 è l’urgenza alla quale il nostro comune deve guardare, lasciando anche per il prossimo anno l’attuiale situazione e, “come la stessa Regione ammette” – conclude la Resta – “riparlare prossimamente del dimensionamento scolastico”.

La risposta finale a questa vicenda è comunque affidata alla Regione, che entro il 31 dicembre decreterà i pareri (positivi/negativi) sui ridimensionamenti scolastici territoriali. Supponendo una decisione positiva e quindi la formazione di un Istituto Comprensivo che accolga le scuole dell’infanzia, primaria e superiore di primo grado per Turi, chi sarebbe il Dirigente unico? Chi dovrà lasciare l’incarico a Turi? Ipotizzando un ridimensionamento scolastico degli Istituti Superiori, come la norma ministeriale definisce, l’Istituto Tecnico Economico Statale “S. Pertini” di Turi continuerà la sua autonomia pur accogliendo un numero di circa 600 alunni o dovrà, anch’essa, essere accorpata? E con chi?  

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