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BASTA POCO PER USCIRE DALLA PALUDE II

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Continua …

Prof. Come mai il campo sportivo fu costruito lontanissimo dal centro abitato dove tra l’altro soffia sempre vento?

“Ero presidente della squadra di calcio U. S. TURI  e vincemmo il campionato di terza categoria. Il prof. Mimì Aceto, tanto furono l’entusiasmo e la gioia per la promozione che donò gratuitamente circa undici vignali di terreno all’amministrazione guidata dal dott. Valentini, perché fosse costruita un campo di calcio”.

Prof. nei vostri programmi si è parlato di costruire a Turi un palazzetto?

“No. Perché le nostre attenzioni erano rivolte a realizzare una struttura Polivalente”.

Alla scadenza del mandato da delegato allo sport come fiduciario CONI, ha continuato il suo percorso per costruire a Turi, strutture sportive?

“Il mio desiderio e chiodo fisso per anni è sempre stato il Palazzetto dello Sport. Ricordo che ero membro della giunta CONI  e al secondo mandato, da Presidente CONI del Dott. Barbone (1996 – 2000) la mia richiesta di costruire il palazzetto fu caldeggiata in modo forte dal Pres. Barbone alla Regione Puglia e dopo tante insistenze, bisognava tener presente le domande di altri paesi, si riuscì ad ottenere un finanziamento di 1 miliardo e 200 milioni di lire”.

Quindi tutto risolto?

“Fu redatta la bozza di progetto dall’ing. Canale da realizzare o in via Casamassima o in via Cisterna su due terreni di proprietà del comune. A quel punto l’ing. Iacobellis (CONI), per affrettare i tempi di realizzazione, invitò due tecnici di Turi, per avere indicazioni sulla stesura del progetto, al CONI provinciale.

L’Amministrazione Stefanachi, (pensò bene?), che con quel finanziamento potesse realizzare, oltre al palazzetto, anche una piscina pre – olimpica. Questo mega progetto non fu realizzato perché l’amministrazione della Stefanachi ad un anno dalla conclusione del suo mandato, ebbe una crisi irreversibile che portò Turi ad avere un Commissario Prefettizio. Però, bisogna dare a Cesare quel che è di Cesare. Quell’amministrazione nel campo comunale installò quattro enormi fari per utilizzare la struttura anche in orario serale. È stata una spesa utile, visto che non hanno mai funzionato?”

Prof. ritorniamo al palazzetto.

“Dopo la parentesi del Commissario Dott. Milano alle elezioni comunali viene eletto il Dott. Nicola De Grisantis sindaco di Turi e appena insediatosi lo pregai vivamente di risolvere il problema palazzetto, visto che il finanziamento potevamo perderlo per scadenza dei tempi. Con tempestività il sindaco chiamò l’ing. Canale che portò il primo progetto (1998) e scoprimmo che, alla scadenza del finanziamento mancavano appena dodici giorni. Il sindaco De Grisantis, dopo soli cinque giorni dal suo insediamento, convocò in via urgente e straordinaria il primo consiglio comunale. In quell’occasione fu deliberato il progetto della costruzione del palazzetto in via Cisterna al novantesimo minuto (senza recupero)”.

Quindi è l’amministrazione De Grisantis (2002 – 2007) l’artefice del Palazzetto?

“Bisogna dare atto che se il sindaco De Grisantis non avesse agito con tempestività il palazzetto sarebbe svanito nel nulla. Devo aggiungere che 1 miliardo e 200 milioni di lire e nel 2002 600 mila euro non sono bastati perché grazie ai continui rinvii e rinnovamenti delle Amministrazioni dal 1996 al 2002 i costi sono lievitati in modo elevatissimo.

– Ultima considerazione. Al CONI provinciale mi chiedono: “Perché il palazzetto a distanza di un anno non è stato inaugurato?” Assurdo! non ho una risposta da dare”.

Prof. De Carolis da insegnante di educazione fisica nella scuola media di Turi lei è stato dal 1962 al 1992, soddisfazioni e delusioni.

“Ho vissuto trent’anni indimenticabili, a quanti ragazzi ho cercato di insegnare i veri valori dello sport e avviarli alla pratica sportiva. Oggi con piacere mi incontro con loro e, dal noto professionista al contadino, al fabbro al macellaio mi ricordano i tempi andati che purtroppo non tornano più. Ho contribuito alla costruzione della palestra della scuola media e la “mia scuola” ha sempre partecipato ai Giochi della Gioventù. Grandi risultati: finali regionali con la pallavolo maschile e finale nazionale di Atletica leggera con Prunella  nella specialità del salto in alto. Il ragazzo alla finale salto 1,72 e il vincitore 1,75. Un miracolo della povertà. A scuola lo allevano senza pedana e con materassoni inadeguati. Per gli allenamenti della finale nazionale lo accompagnavo ad una scuola di un mio collega perché c’erano la pedana, i materassoni  a norma e la pista per la rincorsa. Di delusioni non parlerei ma sarei stato tranquillo se i miei due colleghi, invece di “educare allo sport” i ragazzi di paesi limitrofi, operassero per il proprio paese. Vostre scelte.

L’unica delusione deriva dal fatto che dal 1992 la scuola media di Turi non partecipa ai Giochi Sportivi Studenteschi. Per me si toglie un’occasione ai nostri ragazzi di confrontarsi con sé stessi e con gli altri pazienza”.

Prof. per concludere questa nostra piacevolissima chiacchierata, (anch’io sono tuo ex alunno e tu mio ex collega), un messaggio ai politici locali e ai giovani.

“Vorrei che ci fosse più continuità, altrimenti rimane tutto accennato e l’impegno nostro rimane nello stallo.

Auguro ai politici di impegnarsi attivamente per la manutenzione e per il completamento dei “Vecchi” impianti e di realizzare altri, vorrei vedere realizzato il “punto sport” e la pista ciclabile. Io come componente della giunta CONI provinciale sono sempre disponibile. Ai giovani l’augurio che siano di sprono ai nostri amministratori attuali e futuri perché con onestà dico che siamo messi “male”.

Grazie Prof.

Il mio impegno di opinionista è quello di ripercorrere le tappe politico – sportive dal ‘70 al 2011. Non cerco i colpevoli ma la soluzione al problema anche grazie al vostro aiuto con i commenti su Turiweb. In questo “reportage” non parlerò solo di calcio, ma di tutta la realtà sportiva turese. È doveroso ascoltare prima i consiglieri comunali delegati o assessori allo sport, in seguito, sarà il momento dei presidenti della pallavolo, calcio a 5 ecc., anche perché da giovane ero una promessa della pallavolo, nel calcio ero la riserva della riserva, quindi il primo amore non si scorda mai. Tranquilli, di pallavolo parleremo a lungo. Prossima intervista a Franco Petrera delegato allo Sport dall’85 all’88.

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