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“Lascio la segreteria PD per ‘irrobustire’ Patto per Turi”

Laruccia

Domenica Laruccia sceglie di supportare “un gruppo che può ancora dare tanto”, senza “conflitti di interesse”

Ritorniamo a parlare delle dimissioni dell’architetto Domenica Laruccia dal ruolo di Segretario del locale circolo del Partito Democratico, approfondendo le motivazioni di questa scelta.

Come potrete leggere, Laruccia ha lasciato la segreteria PD – ma non il partito cui resta tesserata e affine nelle posizioni – per sposare una “missione” altrettanto nobile: contribuire a far crescere il gruppo “Patto per Turi” che, a differenza del Partito Democratico ormai strutturato, ha bisogno di “irrobustirsi”. Un’operazione che, con buona dose di onestà intellettuale, l’ex Segretario ha deciso di portare avanti senza “conflitti di interesse”, ovvero senza che qualcuno potesse tacciarla di dare il suo contributo allo scopo di “reclutare” nuove leve per il partito.

Esaurita la “questione dimissioni”, si passa alla polemica sulla rinuncia all’incarico di espletamento delle pratiche espropriative per via Monopoli e via Federico II, oggetto di una severa reprimenda da parte del sindaco Tina Resta e di una serie di “strascichi” proseguiti sui social.

A conclusione del colloquio con l’ex Segretario PD, abbiamo approfittato per chiederle un commento sulle linee programmatiche e sull’esito delle elezioni per il rinnovo del Consiglio metropolitano, che hanno visto il centrosinistra “sbancare”, portando a casa 14 seggi sui 18 disponibili.

 

Perché ha vissuto il ruolo di Segretario come un “peso”?

«Diventare Segretario a poche settimane dalla campagna elettorale, la mia prima campagna elettorale, e doverla portare avanti non dimenticando mai il mio ruolo di capo politico dell’unico partito presente nella lista, ha fatto sì che spesso dovessi mettere da parte la mia competizione per condurre trattative ed essere di supporto a chiunque mi chiedesse consigli. Ma l’ho fatto perché è questo che fa un capo politico, mette al primo posto il gruppo e poi sé stesso e le proprie ambizioni. E insieme a tutti, candidati e supporter, il risultato è stato sorprendente, ha premiato il lavoro di gruppo fatto in tante settimane dure ma divertenti.

Oggi vorrei poter dedicare le mie energie, le mie competenze ed il mio tempo a continuare a far crescere un gruppo che può ancora dare tanto e che, a differenza del Partito Democratico, deve assestarsi e cercare la propria dimensione nell’essere al servizio dei cittadini.

Per questo motivo ho deciso di lasciare la segreteria del PD, un partito ormai consolidato, per continuare a irrobustire Patto per Turi, senza “conflitti di interesse”, senza che nessuno possa pensare che il mio contributo sia finalizzato ad accrescere le fila del partito, a cui resto tesserata e che continuerò a supportare come ho sempre fatto».

 

Le sue posizioni erano diventate contrastanti o alternative a quelle del partito?

«Assolutamente no».

 

Quali saranno i prossimi passaggi per nominare il nuovo Segretario?

«Convocheremo l’assemblea degli iscritti per capire insieme che strada intraprendere. Nel frattempo, mi auguro che il prossimo Segretario metta al primo posto il partito, che faccia un’opposizione serrata e allo stesso tempo propositiva, e che continui a far crescere il gruppo».

 

Ha deciso di ritirarsi dall’incarico di espletamento pratiche espropriative per via Monopoli e via Federico II. Ragioni personali o qualcosa non era chiaro?

«Diverse settimane fa ho cominciato a pensare di rinunciare all’incarico. In accordo con il caposettore, abbiamo deciso di non procrastinare oltre affinché la mia decisione non incidesse sul successivo operato degli Uffici. Questo anche perché nelle settimane successive potevano aprirsi due strade: la prima è che potevo essere eletta consigliere, risultando quindi incompatibile con l’incarico, e mollare tutto all’improvviso avrebbe creato non pochi disagi, agli Uffici e ai cittadini. L’altra strada, quella che si è verificata, mi avrebbe portata ad essere il Segretario del partito all’opposizione, e purtroppo, avendo ben capito che l’attuale sindaco fosse poco incline a ricevere critiche sul suo operato e a tener separata la sfera politica da quella privata e professionale, avrei evitato possibili ripercussioni sul mio lavoro e sui cittadini. Così a fine giugno ho protocollato la mia rinuncia.

Alla luce di quanto mi è stato riferito dopo l’ultimo Consiglio comunale, durante il quale il sindaco pare abbia detto che “presto avrebbe fatto il nome del tecnico che aveva lasciato un incarico mettendo in difficoltà gli Uffici” e degli attacchi subiti successivamente, ritengo di aver preso la scelta migliore per tutti. La mia onestà e il mio silenzio non sono in vendita.

Certo, a questo punto, visto il risalto che stanno dando alla questione, mi chiedo come mai per gli appalti di lavori relativi al rifacimento del manto stradale o di nuova segnaletica stradale, il sindaco in qualità di assessore all’Urbanistica, ai Lavori pubblici e con delega alla Polizia Municipale, abbia optato sin da subito per incarichi diretti facendo appello all’urgenza, e per l’incarico ad un tecnico stia facendo passare settimane senza prendere in considerazione questa soluzione.

Credo che il sindaco debba preoccuparsi di più delle sue scelte e delle scelte dei suoi consiglieri, che potrebbero sì influenzare l’attività amministrativa, anziché pensare alle mie, e quando comincerà ad attuare le promesse fatte in campagna elettorale allora anche la sottoscritta comincerà a cambiare idea su questa Amministrazione».

 

Cosa ne pensa delle linee programmatiche illustrate nell’ultimo Consiglio?

«Forse vuol chiedermi cosa ne penso del programma elettorale di TuRinasce, perché non è cambiato di una virgola (tranne per la parte, vergognosa, sulla sicurezza, e di cui mi piacerebbe sapere cosa ne pensa il Prefetto, visto che per le ronde è prevista, per legge, una intesa in tal senso).

Purtroppo, mi ritrovo, dopo quattro mesi, a dover ancora dire che questa Amministrazione arranca. Quest’estate Turi è stata colpita da forti piogge che hanno messo in difficolta molti cittadini, e loro cosa inseriscono nelle linee programmatiche? Assolutamente nulla. Non una parola sulla volontà di risolvere i problemi che in quei giorni i cittadini gli hanno sottoposto. Mi farò portavoce, in prima persona, in Patto per Turi, e con l’aiuto dei cittadini che vorranno aiutarci, di redigere una planimetria del territorio che evidenzi tutti i punti colpiti, per vari motivi, dal mancato deflusso delle acque meteoriche. Avrebbero dovuto farlo loro in queste settimane, ma lo faremo noi, perché non c’è altro tempo da perdere».

 

Per concludere, è soddisfatta del risultato che il centrosinistra ha conseguito nelle elezioni per il rinnovo del Consiglio metropolitano?

«Molto. Anche per l’elezione del Consiglio della città Metropolitana abbiamo portato avanti il lavoro di gruppo, infatti, in maniera compatta, con i consiglieri di minoranza, abbiamo fatto rete per sostenere il candidato di Monopoli, Felice Indiveri, che abbiamo incontrato in diverse occasioni e che ha ottenuto un ottimo risultato. Con Felice si sta pensando di organizzare una serie di incontri per cominciare a parlare dei problemi e delle potenzialità dei nostri territori, insieme all’Onorevole Ubaldo Pagano e al dott. Domenico De Santis. E, molto probabilmente, il primo incontro riusciremo a farlo qui a Turi, un bel riconoscimento per l’impegno e la passione che ognuno di noi ha assicurato. C’è molto da lavorare».

FD

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