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Mons. Favale a Turi. “Costruiamo una bella comunità”

turi visita vescovo (26)

 

Il Vescovo di Conversano-Monopoli Mons. Giuseppe Favale in visita a Turi.
Solenne Concelebrazione Eucaristica presso la Chiesa Madre


Domenica 24 giugno, Sua Eccellenza Mons. Giuseppe Favale, Vescovo di Conversano-Monopoli è stato accolto dalla nostra comunità nella sua prima visita pastorale a Turi. Il Vescovo è arrivato intorno alle ore 18.00 nella piazza antistante la Chiesa di San Giovanni, ricevendo gli onori di tutte le autorità presenti, delle associazioni, dei volontari, delle confraternite, degli scout e di tutta la cittadinanza turese. Dopo il saluto del Sindaco, seguito da quello di Mons. Favale, si è formato un corteo che, diretto alla Chiesa Madre, ha percorso via Maggiore Orlandi e piazza Silvio Orlandi. Nella Chiesa Madre si è svolta, accompagnata dal coro, la solenne Concelebrazione Eucaristica, alla presenza dei nostri parroci don Giovanni, don Nicola e don Ciccio. Terminata la Santa Messa, Sua Eccellenza ha trascorso la serata al Campo dell’Oratorio, dove è stata organizzata una festa in suo onore.

“Vengo in mezzo a voi perché sono vostro padre nella fede, sono vostro pastore, sono vostro amico e voglio condurvi al Signore Gesù, unica fonte di gioia e speranza per tutti voi. Il Vescovo viene per annunciarvi Gesù Cristo”. È con queste parole piene di fede che Mons. Favale si presenta a Turi, la “bella città”, la “città delle ciliegie”. “Così siete conosciuti voi di Turi. E come sono buone le ciliegie! Sono certo che molto più buone delle ciliegie sono le persone”. “Voglio esprimere la mia solidarietà per questa situazione in cui la città di Turi si è venuta a trovare a causa del maltempo nel periodo della raccolta. Sono vicino alle famiglie che hanno subito dei danni dal tempo cattivo. Però avete saputo rialzarvi. Dobbiamo sempre guardare avanti con ottimismo e fiducia. Nulla ci deve fermare”.

“Dobbiamo impegnarci fino in fondo per costruire comunità stupende – ha poi detto il Vescovo – la comunità cittadina innanzitutto”. “Ricordiamoci che la diversità è sempre ricchezza”. “Qui nella piazza di Turi voglio dire innanzitutto questo: facciamo convergere tutte le nostre forze per costruire una bella comunità, dove tutti si accolgono nella diversità, dove tutti si mettono al servizio gli uni degli altri, nella ricerca del bene comune. Io vengo a dire che la Chiesa di Turi, nelle tre Parrocchie, vuole essere in prima linea in questo lavoro di costruzione della comunità. Lo chiedo ai parroci e a voi che fate parte della comunità ecclesiale. La Chiesa vuole rimboccarsi le maniche”. Anche Sua Eccellenza rivolge un pensiero “agli amici della Casa penitenziale, sono fratelli come noi. E noi vogliamo aiutarli a uscire fuori dalle loro fragilità e dai loro errori. Per questo guardo a loro con affetto grande, con amore di padre” e “voglio chiedere alla comunità di Turi di stare vicino a questo luogo, non solo fisicamente, ma con il vostro affetto e con la vostra preghiera”.

 

Il saluto del Sindaco

Il Sindaco Coppi, nel suo saluto, ha parlato di una “comunità fatta di persone operose, dedite al lavoro e capaci di slanci di solidarietà”. “Turi è uno dei comuni di maggiore spicco in Puglia per la produzione agricola, con le sue pregevolezze fatte di frutti straordinari”, “merito dei nostri avi che hanno fatto di una terra povera un giardino”. “Ciliegie, uva, percoche, albicocche di qualità eccelsa sono il risultato di determinazione e di impegno”. “Turi ha un’origine molto antica”, “noi siamo orgogliosi di questo e stiamo lavorando per la valorizzazione della nostra storia”. “La Chiesa è sempre stata un punto di riferimento essenziale per la nostra comunità”.

Per la questione dei lavoratori stagionali, “l’aiuto delle Caritas e dei volontari delle diocesi è stato determinante” ed il primo cittadino ha voluto ringraziarli “pubblicamente per ciò che fate e per la discrezione con cui lo fate”. “Da sempre la Chiesa turese è impegnata nell’educazione dei giovani e nel favorire la socialità. Vorrei ricordare la straordinaria opera di Don Giovanni Cipriani che nel secondo dopoguerra, con pochi mezzi, ma con grande determinazione, costruì un oratorio in un quartiere edificato nelle rimesse dei nostri migranti, dando un luogo di aggregazione, di giochi, e contemporaneamente di impegno ai figli di quegli emigrati”. Un ricordo anche alla “banda che è orgoglio di tutta la città”.

Coppi ha menzionato anche il Penitenziario, che oltre ad essere un “luogo di penitenza e di espiazione” è anche un a Casa di pena di importanza storica, per la detenzione di Pertini e Gramsci. “Anche in questo luogo la Chiesa esercita il suo magistero con dedizione e misericordia”. Il discorso del primo cittadino termina con quei “terreni comuni” in cui l’Amministrazione comunale e la Chiesa devono operare insieme per creare “una società più giusta”.

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