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Cronaca

La banda dello specchietto truffa giovani donne al volante

La sfera che ha colpito la macchina di Luciana. Foto di Luciana Lopopolo

Sono le 11 di mattina del 1 agosto. Un sabato come tanti. Fa caldo. Molti sono in macchina per raggiungere il mare. Luciana Lopopolo, una solare ragazza di Bisceglie, sta percorrendo la ss16 bis verso Bari. All’altezza di Giovinazzo, una vecchia Fiat Punto grigia e un forte botto la costringono a fare i conti con una storia che ha dell’incredibile e che ci ricorda quanto può essere indecente e meschino l’essere umano. “Care ragazze che guidate sulla 16 bis magari per raggiungere una vostra amica e passare la giornata al mare, vi prego state attente… La chiamano banda dello specchietto e hanno barattato la Mia vita per 20 euro!”. In un momento di sfogo e di rabbia, Luciana affida a Facebook la sua lunga denuncia: “Non sapevo cosa avesse colpito il mio parabrezza alla velocità di 90km/h, non so come non l’abbia rotto, non so come dallo spavento non abbia contro sterzato… So che un uomo anziano in macchina dietro di me, mi ha subito abbagliato e messo ancor più in agitazione tanto da indicarmi di fermarmi subito a sinistra sulla, guarda caso, prima piazzola di sosta. Mentre io pensavo di aver rotto la macchina, incapace di comprendere da dove provenisse l’oggetto contro il vetro, che poteva anche spaccarmi la testa. Fine della storia, io non riesco ancora a tranquillizzarmi e lui è andato via in retro sulla 16 bis con i miei soldi, dopo avermi accusata di avergli rotto lo specchietto, e truffata, sapendo che fossi sola e parte debole contro di lui. Rimessa in strada con calma dopo abbondanti respiri ho trovato la palla di vetro in foto che il vecchio stronzo ha pensato bene di lanciarmi dal finestrino, sul vetro (conseguenza immaginabile, la mia assenza qui ora) per togliermi 20 euro con la scusa di uno specchietto rotto. Vi prego attenzione, qualsiasi cosa succede, non fermatevi se non alle stazioni di servizio, io non l’avrei fatto se avessi letto un post come questo e se il panico non si fosse completamente impadronito di me”. Passa qualche settimana, e la storia si ripete sulla ss100 verso Bari. Stessa Fiat Punto grigia, stesso uomo anziano, stessa modalità. Molte le testimonianze che si sono susseguite sul social, che hanno confermato la versione fornita da Luciana Lopopolo. Naturalmente la vicenda è stata segnalata anche alle Forze dell’Ordine. Ai nostri microfoni, la Luppolo ha spiegato che la sua denuncia pubblica ha il solo scopo di aiutare altre ragazze che dovessero trovarsi nella sua stessa situazione. Per coloro le quali sono in macchina da sole, il consiglio è: mai fermasi, qualunque cosa accada.

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