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“Un comportamento scorretto”

angelo palmisano

Il consigliere Angelo Palmisano commenta la presa di posizione del Gruppo Misto nell’ultimo Consiglio, chiudendo le porte a qualsiasi futuro dialogo

 

Sull’attrito registrato durante la definizione dei componenti della Commissione di Controllo, abbiamo raccolto la dichiarazione del capogruppo di “Patto per Turi”, Angelo Palmisano.

«Quando i tre consiglieri ‘indipendenti’ (De Carolis, De Florio e Resta) sono passati dalla maggioranza alla minoranza – premette Palmisano – abbiamo chiesto di aumentare il numero dei componenti delle Commissioni permanenti, al fine di assicurare un’adeguata rappresentatività ai tre gruppi consigliari. Proposta votata all’unanimità nell’assise del 22 settembre, quando abbiamo designato i membri delle Commissioni, mantenendo gli equilibri tra i due gruppi di minoranza, formati ciascuno da 4 consiglieri».

«La successiva scelta dei colleghi Susca e Tundo di uscire da “Patto per Turi” ha incrinato quell’equilibrio. Il mio gruppo – fa notare – era, infatti, rappresentato solo in seconda Commissione dal consigliere Sergio Spinelli. Alla luce del nuovo quadro politico, ho chiesto al sindaco di rimodulare nuovamente le Commissioni».

Gli accordi prima del Consiglio

«Durante la conferenza dei capigruppo – racconta Palmisano – si è concordato l’ingresso di un consigliere di “Patto per Turi” in prima e seconda Commissione. In parallelo, si è affrontato anche il punto della Commissione di Controllo, stabilendo che la presidenza sarebbe andata al Gruppo Misto, in quanto più numeroso, e “Patto per Turi” sarebbe stato “risarcito” con la designazione di due componenti».

«La consigliera Zaccheo – sottolinea – ha accettato, salvo poi inviarmi un messaggio che ho frainteso; per questo, in Consiglio comunale mi sono trovato davanti ad una ripartizione che non ho condiviso: due consiglieri per il Gruppo Misto, di cui uno presidente, e un solo consigliere per “Patto per Turi”. A quel punto, ho chiesto una sospensione; ci siamo confrontati e, infine, per interrompere un muro contro muro inutile, mi sono adeguato alla loro proposta».

«Ritengo sia stato un comportamento scorretto. A fronte della disponibilità a lasciare al Gruppo Misto la presidenza della Commissione – commenta – mi sarei aspettato che la richiesta di due consiglieri per “Patto per Turi” non trovasse alcun ostacolo. Invece, si è optato per fare un braccio di ferro, ingaggiando una battaglia interna alla minoranza, a cui non trovo una logica: ci sono tante problematiche da affrontare e mi sembra sterile “litigare” per chi debba fare il presidente di una Commissione».

“L’obiettivo è ridimensionarmi”

«Devo concludere – rileva – che tutta questa manovra abbia avuto come unico obiettivo quello di ridimensionare il mio ruolo. Ne prendo atto; vorrà dire che, oltre a confrontarmi con la maggioranza, “lotterò” anche con la minoranza».

«Un dato è certo – chiosa – con il Consiglio del 3 novembre si è bruciato in maniera netta qualsiasi terreno comune di dialogo: nella prossima competizione elettorale, il sottoscritto non scenderà di certo con quella parte di minoranza che ha dimostrato di non saper fare squadra».

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