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“Mettiamo una pietra sopra le beghe del passato”

Paolo Tundo

Paolo Tundo: “Turi ha bisogno di un gruppo dirigente
che vada oltre gli interessi personali e le liti per una poltrona”


Dopo le dichiarazioni di Angelo Palmisano, non si fa attendere la replica di Paolo Tundo che orienta il suo intervento sulla necessità di superare le incomprensioni del passato e concentrare le forze sul futuro per arrivare preparati alla sfida delle comunali.

«Rispetto sempre la volontà elettorale e rispetto anche la scelta di Angelo Palmisano di sostenere Fratelli d’Italia. Tuttavia – asserisce Tundo – non credo sia condivisibile vedere il proprio capogruppo festeggiare insieme a quella stessa maggioranza di governo che fino al giorno prima ha criticato per la pessima gestione del paese».

«Non ho nulla contro Angelo Palmisano – prosegue – ma era necessario fare chiarezza. Fra un anno e mezzo abbiamo l’appuntamento con le consultazioni comunali e, fin da ora, occorre sgombrare il campo da ogni ambiguità, mettere una pietra sopra le beghe del passato e guardare al futuro».

«L’obiettivo, che ad alcuni può apparire “fumoso”, per me è più che nitido: dobbiamo costruire una coalizione civica che sia al di sopra dei colori politici e si qualifichi per la serietà del programma e la responsabilità nella gestione amministrativa. Turi – sottolinea – ha bisogno di un gruppo dirigente che vada oltre gli interessi personali e le liti per una poltrona che abbiamo visto finora».

Stagionali e sicurezza

Sulla questione dei lavoratori stagionali, Tundo precisa che, «a differenza di quanto dichiarato da Palmisano, sono in sintonia con la consigliera Lilli Susca: entrambi auspichiamo che si trovi una soluzione all’accoglienza degli stagionali, garantendo prioritariamente la sicurezza dei cittadini turesi, anche attraverso meccanismi di controllo della manodopera reclutata. Il confronto non è necessariamente un momento di rottura, ma diventa un’occasione per migliorare le proposte in campo, fermo restando che è la maggioranza a decidere».

Il risultato elettorale

In chiusura, Tundo si sofferma sull’analisi del risultato decretato dalle urne lo scorso 25 settembre: «Ero cosciente che il Partito Democratico stava affrontando un momento di difficoltà, ma come coordinatore del movimento “Con” sono stato coerente con l’intesa stretta a livello regionale e ho fatto la mia parte, al pari di Teresa De Carolis e Fabio Topputi. Siamo stati forze integrative, senza le quali il PD avrebbe probabilmente avuto una percentuale ancora più bassa».

«Ad ogni modo – riflette – la valutazione sul risultato del PD spetta al circolo locale. Quello che posso dire è che la vittoria del centrodestra, in gran parte, deriva da un voto di protesta frutto di un sistema elettorale che va cambiato, introducendo una soglia di sbarramento al 10%».

«La frammentazione in tanti partiti – spiega – avvelena il confronto, trasformandolo in una lotta a chi riesce a denigrare meglio. Pur di accaparrarsi i voti e perseguire i propri fini, si gioca sulla pelle dei cittadini, mettendo le classi sociali una contro l’altra. Un po’ come è accaduto per il reddito di cittadinanza, una misura vitale per le fascia più deboli che, al posto di rettificare nella forma, si vuole abolire».

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