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“Gravi difformità” nel verbale della Conferenza dei Capigruppo

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La minoranza denuncia l’incoerenza del resoconto della riunione convocata a ridosso del Consiglio del 28 dicembre

La minoranza riaccende i riflettori sulle vicende che hanno segnato l’ultimo Consiglio comunale, previsto per il 28 dicembre, in seconda convocazione, e “rinviato” con una procedura giudicata in contrasto con il nostro Regolamento.

Lo scorso 4 gennaio, i consiglieri Angelo Palmisano e Giannalisa Zaccheo, capigruppo di “Patto per Turi” e del Gruppo Misto, hanno protocollato una contestazione al verbale della Conferenza dei Capigruppo, convocata d’urgenza alle ore 13.00 del 28 dicembre 2021, per confrontarsi “circa la necessità di svolgere in videoconferenza il Consiglio Comunale, in seconda convocazione, per sopraggiunte esigenze di tutela della salute pubblica”.

Le “gravi difformità”

Nella nota, inviata anche al Prefetto, si fa presente che nel verbale della richiamata Conferenza sono state riscontrate alcune «gravi difformità rispetto a quanto avvenuto in quella sede».

In primis, i capigruppo denunciano che nella riunione non si è fatto «alcun riferimento al rinvio della seconda convocazione del Consiglio alla data del 29 dicembre 2021». Circostanza su cui lo stesso sindaco, in risposta alla contestazione, «ha dichiarato di non ricordare di averne parlato».

In secondo luogo, si cotesta che, «nonostante espressa richiesta del sindaco di verbalizzare le sue dichiarazioni», nel resoconto non vi è traccia delle ragioni che il primo cittadino avrebbe addotto per motivare la scelta di svolgere la seduta consiliare on line. Ragioni che, secondo quanto testimoniato dai capigruppo di minoranza, non sarebbero legate all’emergenza Covid ma al timore espresso dal sindaco di non «poter contare sui numeri della sua maggioranza», dato che i tre consiglieri “indipendenti”, più volte contattati telefonicamente dal capogruppo di maggioranza, Lanfranco Netti, non avevano risposto e, dunque, non c’era stato modo di avere conferme in merito alla loro presenza.

In ultimo, si obietta che «per come è stato redatto il verbale, appare che i capigruppo di minoranza abbiano dato acquiescenza al rinvio del Consiglio Comunale in seconda convocazione». Ipotesi del tutto infondata, come dimostrano le azioni di protesta messe in atto subito dopo aver appreso la decisione del sindaco: oltre ad aver occupato simbolicamente l’Aula consiliare, la minoranza non ha partecipato al Consiglio riunitosi il giorno dopo, ritenendolo una «violazione alle norme del Regolamento del Consiglio Comunale di Turi e del T.U.E.L.».

Le richieste

Alla luce delle difformità evidenziate, i capigruppo di minoranza chiedono alla Segretaria verbalizzante di rimuovere la parte del verbale in cui si fa riferimento al rinvio della seconda convocazione del Consiglio Comunale alla data del 29 dicembre 2021, «perché non è stato oggetto di confronto e non è mai stata paventata tale ipotesi dal sindaco in sede di Conferenza dei capigruppo».

Inoltre, si invita il sindaco ad integrare il verbale con le dichiarazioni «relative alle reali motivazioni di richiesta di modificare le modalità di tenuta della seconda convocazione del Consiglio Comunale».

Qualora non ci sia un riscontro alle proprie istanze entro i prossimi 5 giorni, i consiglieri preannunciano che «si vedranno costretti a denunciare in sede penale quanto accaduto, affinché la magistratura competente intervenga per accertare la sussistenza dei reati configurabili da tale condotta».

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