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Politica

La replica del sindaco Resta agli ‘indipendenti’

consiglio 29.12.21

“L’unica cosa che ho chiesto e continuo a chiedere è il dialogo”.
“Se siete giunti alla conclusione che Turi non merita questo sindaco, ne prendo atto e farò le mie valutazioni”


Proseguendo la disamina del Consiglio comunale riunitosi lo scorso 29 dicembre, è la volta della replica che il sindaco Tina Resta ha fornito agli interventi dei consiglieri De Carolis e De Florio.

In primis, viene smontata la tesi del “senso di responsabilità” invocato dagli ‘indipendenti’. Il primo cittadino, infatti, ricorda ai due consiglieri che hanno disertato entrambe le convocazioni della prima Commissione, propedeutica a portare in Consiglio la ricognizione delle partecipate.

Il “senso di responsabilità” è maturato al terzo tentativo, a seguito di «una nota, sollecitata dal capogruppo Netti, in cui la Segretaria Generale sottolineava il rischio di sanzione pecuniaria per l’Ente se il provvedimento non fosse passato dalla Commissione». «Il capogruppo, facendo anche una forzatura rispetto al Regolamento, ha riunito in terza convocazione la Commissione e solo in questa occasione avete dato finalmente le deleghe. L’onestà intellettuale deve esserci fino in fondo». «La responsabilità – dirà più tardi – non si vede nella votazione di un punto all’ordine del giorno; la responsabilità è stare in Consiglio comunale, affrontare i problemi e poi decidere con serenità cosa si vuole fare per il futuro».

Il documento e il dialogo ‘rinviato’

In seconda battuta, il sindaco ritorna sulla vicenda del documento presentato lo scorso ottobre, precisando che, il giorno stesso in cui le fu consegnato a mano dai consiglieri De Florio e De Carolis, ha fornito tutti i chiarimenti del caso. In seguito, «abbiamo convocato per due volte la riunione di maggioranza per discutere quel documento e non vi siete presentati».

«In più – sottolinea – prima di Natale, ho chiesto al consigliere De Florio di avere un incontro con gli ‘indipendenti’ per confrontarci in maniera serena e capire se ci potessero essere dei punti di contatto e di risanamento dei rapporti. Mi è stato risposto che si doveva parlare prima con il senatore Boccardi e mi sono fermata, in attesa di capire quali siano le vostre richieste».

Venendo all’accusa di “diffidenza” ventilata dal consigliere De Carolis, il primo cittadino ribatte che la gestione della cosa pubblica non può basarsi su «pettegolezzi e polemiche ma sul dialogo. E io questo dialogo ve l’ho offerto più volte, anche insistendo. Ma quando dei consiglieri, in maniera ripetuta, non vengono alle riunioni di maggioranza e le riunioni di maggioranza le fanno all’interno del Consiglio, è evidente che ci sia un problema. Ed ho ingoiato molti atteggiamenti irrispettosi nei miei riguardi».

L’ennesimo invito al confronto

«L’unica cosa – ribadisce il sindaco – che ho chiesto e continuo a chiedere è il dialogo». «Se ci sono richieste e proposte per il paese, io ci sarò sempre. Se invece avete deciso, al di là di tutte le riunioni, che non occorre dialogare, perché siete giunti alla conclusione che Turi non merita questo sindaco, ne prendo atto e farò le mie valutazioni».

In conclusione, il sindaco commenta anche la scelta di abbandonare l’aula dopo la votazione del punto sulle partecipate. Una decisione che «non può passare sottotono, perché così come è importante questo punto vi garantisco che sono importanti anche gli altri». «Non potete fare i “consiglieri a intermittenza”; dovete decidere cosa volete fare, con la piena libertà di avermi a disposizione per qualunque tipo di chiarimento, a prescindere dal risultato».

 

La controreplica del consigliere De Florio

«Cerchiamo di fare chiarezza – ribatte il consigliere De Florio – perché noto che dall’altra parte c’è una mistificazione della realtà».

«È vero – ammette – che non ci siamo presentati in prima Commissione, ma vi siete chiesti per quale motivo? Avete per caso convocato una riunione di maggioranza negli ultimi giorni per spiegare quali erano gli argomenti del Consiglio? L’ultima riunione di maggioranza è stata convocata il 2 dicembre. I consiglieri che sono lì presenti alzano la mano senza sapere quello che stanno votando, a meno che non abbiate fatto un altro gruppo a parte e vi siate sentiti tra di voi».

«A fronte della nostra disponibilità a dare la delega – prosegue – non vi siete preoccupati di informarci su quali fossero gli argomenti del Consiglio, perché per voi le riunioni di maggioranza non servono a nulla, noi dobbiamo solo alzare la mano». «Il capogruppo – denuncia – aveva preso l’impegno di fare le riunioni di maggioranza ogni 15 giorni; questo si è verificato per i primi due mesi e poi siamo ritornati al punto di partenza».

In merito al documento, il consigliere De Florio conferma che se ne è parlato il giorno in cui è stato consegnato e che, in quella stessa circostanza, è stato chiesto di sottoporlo alla visione di tutta la maggioranza. Cosa che è avvenuta nella riunione del 24 novembre in cui «abbiamo parlato di tutto tranne che del documento, nonostante siamo stati tre ore in sala Giunta. Ci siamo lasciati con l’impegno di vederci il giorno dopo; purtroppo, il consigliere Resta era impegnato e quindi non siamo venuti. Ribadisco che le ultime riunioni di maggioranza si sono tenute il 24 novembre e il 2 dicembre. E l’unica riunione di maggioranza a cui non abbiamo partecipato è stata quella del 2 dicembre».

«Perché non siete venuti?» – incalza il sindaco.

«Perché qualche volta abbiamo anche noi da fare» – risponde la De Florio. «Le nostre assenze – continua – si contano sulla punta delle dita, gli altri invece prendono lo stipendio e non vengono neanche nelle delibere di Giunta che propongono». «Il capogruppo quando decide le convocazioni – chiosa più tardi – deve coordinare gli orari, comprendendo che ciascuno di noi deve conciliare l’impegno politico con il lavoro e la famiglia».

 

La precisazione del capogruppo Lanfranco Netti

Prima del voto sulla ricognizione delle società partecipate, interviene anche il capogruppo di maggioranza Lanfranco Netti.

«Le argomentazioni che stiamo affrontando in Consiglio – puntualizza – è bene che siano poi trasferite nella sede opportuna, che a mio modesto avviso non è questa. Tuttavia, giacché sono stato chiamato in causa diverse volte, volevo fare una precisazione: il capogruppo ogni qual volta si è trattato di convocare riunioni di maggioranza, Commissioni e – laddove possibile per le tempistiche – anche i Consigli comunali, ha sempre condiviso la cosa partendo proprio dalla consigliera De Florio. La prima persona che è stata contattata è stata lei, proprio perché, alla luce di alcune dinamiche politiche, ritenevo che assicurare la presenza del gruppo composto dai consiglieri De Florio, De Carolis e Resta fosse di primaria importanza. Ovviamente, parlo della consigliera De Florio perché si è instaurato nel tempo un canale diretto che mi permetteva di coordinare questo tipo di attività con lei e, per interposta persona, con gli altri due consiglieri».

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