Passaggi a livello, “un problema sociale e di sicurezza”
Lorenzo Volpicella: “È inutile lamentarsi delle estenuanti attese ai passaggi a livello del Comune di Turi”
La scorsa settimana, il nostro concittadino Lorenzo Volpicella è tornato a scrivere alle Ferrovie Sud-Est per sollecitare una soluzione ai disagi creati dai passaggi a livello.
Un “tema caldo” affrontato anche in Consiglio comunale: nella seduta del 28 settembre, il consigliere Paolo Tundo stigmatizzava i tempi biblici trascorsi dai turesi in attesa che si sollevi la “fatica sbarra” e la pericolosità che questa inefficienza rappresenta per i mezzi di soccorso. «Abbiamo sollecitato i referenti delle Ferrovie Sud-Est, allegando anche la relativa documentazione filmata» – replicava il sindaco.
Ritornando al contenuto della missiva del nostro concittadino, si inizia congratulandosi per i progetti «che le Ferrovie Sud Est, in collaborazione con vari Comuni del sud-est barese come Conversano, Castellana Grotte, Noicattaro, Capurso, Adelfia, Casamassima e molti altri, stanno realizzando. Si tratta per lo più di sottopassi, strade ferrate interrate, cavalcavia ecc., al fine di abbattere i passaggi a livello che dividono in due il paese e che danno luogo a logoranti e interminabili attese».
A seguire, Volpicella ricorda la sua precedente lettera del 15 giugno «condivisa da moltissimi cittadini, in cui si preannunciava il problema; inoltre, di recente, vi è stata anche una petizione on line dal nome “Turi non ha tempo da perdere”, anch’essa condivisa da numerosissime persone».
«Ci si chiede – annota il nostro concittadino a fronte delle varie istanze cadute nel vuoto – può essere mai che Turi rimanga in tutti i settori la cenerentola rispetto agli altri paesi? È veramente un paese dormitorio senza progettualità? Nessuno fa niente per migliorare la qualità della vita del nostro paese? Non vogliamo rassegnarci a questa prototipo!».
«Coloro che prenderanno a cuore questo problema sociale – conclude – e che riusciranno a risolverlo concretizzandolo in un progetto, sicuramente avranno un benemerito».
La lettera del 15 giugno
«Mi raccontano che gran parte dei cittadini turesi si lamenta su Facebook, in villa e in piazza, per le lunghe code di macchine che si creano davanti ai passaggi a livello chiusi, soprattutto in via Dogali sino ad arrivare alla piazza del paese.
Ora più che mai è necessario mettere da parte le lamentele e agire subito per cercare delle reali e realizzabili soluzioni per risolvere questo e altri inconvenienti arrecati dalla F.S.E. Individuando la soluzione si dimostrerà con fatti di avere progettualità e lungimiranza per il futuro della città.
Non sono ingegnere ma un semplice cittadino che ama il proprio paese e ha condiviso delle idee con molti altri compaesani, che vivono gli stessi disagi, che vorremmo mettere a disposizione della collettività.
Rispettosamente si suggerisce:
1) Istituire in tempi brevissimi un tavolo tecnico tra Amministrazione Comunale di Turi e F.S.E. alla presenza di progettisti ed ingegneri per un concorso di idee alla soluzione del problema.
2) Sono a disposizione fondi Europei – Nazionali e delle F.S.E. finalizzati all’abbattimento dei passaggi a livello.
3. Nel XXI secolo grazie ai prefabbricati si può realizzare tanto in poco tempo superando ogni difficoltà.
4) Le F.S.E. “per motivi di sicurezza” soppressero il secolare passaggio a livello pubblico pedonale sito al Km. 32+079 della linea ferroviaria Mungivacca-Putignano senza attivarsi a mettere a norma lo stesso (per esempio installando un cancello automatico che si chiuda al sopraggiungere del treno con allarme sia sonoro che lampeggiante, o realizzare un percorso alternativo sopraelevato o interrato nello stesso o altro punto esempio tra Tratturo Sant’Elia ed accesso diretto alla stazione). Le F.S.E., così facendo, hanno creato un grossissimo pericolo: i residenti al di là della ferrovia, essendo maggiormente isolati, per raggiungere il centro sono costretti ad utilizzare l’autovettura, creando maggiore ingorgo ed inquinamento in via Dogali. Chi invece non è automunito è costretto ad attraversare a piedi il passaggio a livello privo di passaggio pedonale e di qualsivoglia misura di sicurezza per i pedoni.
Se si rinvieranno i tempi senza trovare una soluzione, i problemi si aggraveranno, infatti, nel prossimo futuro si fruirà maggiormente del mezzo pubblico, ci saranno più corse e conseguentemente maggiori occasioni di chiusure dei passaggi a livello con prolungate attese, e a tal proposito, soprattutto quando c’è coincidenza dei treni, accade spesso che i pedoni attraversano i binari, anche con le sbarre chiuse, scavalcandole o passandoci sotto.
Un altro importante e serio problema che i lunghi tempi di chiusura del passaggio a livello crea, è l’attesa delle ambulanze che restano bloccate a lungo mettendo a repentaglio la vita delle persone.
Con urgenza necessita individuare la soluzione. Tutti ne trarrebbero vantaggio.
Se si vuole si può».
Lorenzo Volpicella