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Gelate 2020, arrivano i ristori

ciliegie spaccate (1)

L’assessore Stefano Dell’Aera evidenzia che il contributo ministeriale coprirà appena l’8% dei danni subiti

Ammonta a 916.482,50 euro il contributo ministeriale assegnato al Comune di Turi per il ristoro dei danni causati dalle gelate di marzo e aprile 2020.

Una misura di sostegno ai cerasicoltori turesi sicuramente gradita ma che non appaga del tutto le aspettative dell’assessore Stefano Dell’Aera: «Se da un lato possiamo essere soddisfatti del lavoro che l’Amministrazione ha fatto insieme agli agricoltori, alle associazioni di categoria e agli agronomi che si sono resi disponibili per la fase ricognitiva e delle domande; dall’altro non possiamo ritenerci soddisfatti per il contributo che riusciremo a dare ai nostri agricoltori. Sulla base di circa 350 domande di ristoro, che sommate raggiungono un danno di oltre 15 milioni di euro, ci vengono riconosciuti appena 900 mila euro».

«È vero – prosegue l’assessore – che il territorio di Turi riscuote la percentuale più alta (14%) del fondo (pari a 6,5 milioni di euro) che il Ministero delle Politiche Agricole ha trasferito alla Regione Puglia; tuttavia, queste risorse ci consentono di coprire appena l’8% dell’effettivo danno subito». «Per questo – propone esortando ed ottenendo l’unanimità d’intenti del Consiglio comunale – abbiamo intenzione di scrivere alla Regione affinché, nel prossimo Bilancio di Previsione, possa racimolare delle somme proprie da affiancare a quelle ministeriali. Nel 2018 – ricorda – è stato già fatto, abbiamo un precedente e non vedo perché non si possa ripercorre questa strada anche oggi, in un periodo emergenziale per il comparto agricolo».

Per quanto riguarda l’iter di ripartizione dei ristori per le gelate, Dell’Aera spiega che «si inizierà con la fase di definizione delle domande accoglibili da parte di una società cui è stato affidato l’incarico; una volta definita la graduatoria, sarà data la possibilità di integrare la documentazione alle domande escluse in prima istanza. Infine, l’Ufficio provvederà ad individuare ed erogare la somma spettante a ciascun richiedente».

Il “nuovo flagello” della nebbia

Archiviata la “pratica gelate”, Dell’Aera evidenza un nuovo flagello che questa volta riguarda l’uva da tavola, vittima delle «forti nebbie che, da metà ottobre, stanno interessando i nostri territori ed hanno favorito lo sviluppo di muffe e marciume dei grappoli». «Con le associazioni di categoria – anticipa – intendiamo avviare una pratica per la verifica dell’eventuale danno e per la conseguente richiesta di risarcimento, poiché la perdita per quanti non hanno avuto la fortuna di vendere per tempo l’uva è stimata intorno al 70-80% della produzione media».

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