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“Pertini-Anelli”, a rischio autonomia e reggenza

Pertini -Anelli

La lettura critica di Marilena Lerede che rimprovera alla preside Caldararo di aver “gettato la spugna”, optando per l’accorpamento con il “Consoli-Pinto”

Nell’ultimo Consiglio comunale del 28 ottobre, nell’ambito del Programma di dimensionamento della rete scolastica per il biennio 2020/2021, è stata approvata all’unanimità la proposta da inviare alla Città Metropolitana al fine di salvaguardare la stabilità del “Pertini-Anelli”. Difatti, come ha spiegato il consigliere Teresa De Carolis, quest’anno la «situazione è più complessa, perché gli iscritti non raggiungono il quorum che permette di mantenere autonomia e dirigenza».

Sul tavolo delle negoziazioni per “salvare” il futuro del “Pertini-Anelli” c’erano due posizioni: quella della Città Metropolitana e quella espressa dall’Istituto.

La Città Metropolitana ha suggerito di attivare i corsi di Liceo Scientifico – opzione scienze applicate e Informatica nella sede di Castellana Grotte. Una scelta obbligata, stando a quanto annotato dal consigliere Lilli Susca, poiché «dalle carte, stranamente, pare emerga una mancanza di spazi didattici per accogliere nuovi indirizzi», nonostante si sia passati dalle 25 classi del 2010 alle attuali 21 classi.

Il Collegio dei Docenti e il Consiglio d’Istituto, invece, hanno deliberato di accorpare il “Pertini-Anelli” con l’Istituto “Consoli-Pinto” di Castellana e, in seconda istanza, di considerare l’avvio di due nuovi indirizzi “Trasporti e Logistica” e “Informatica e Telecomunicazione”.

La massima assise cittadina, dopo vari confronti, ha deciso di percorrere la via della mediazione, facendo sintesi tra le due proposte. Si è dunque deliberato di condividere gli intenti della Città Metropolitana (cassando però la specifica dell’attivazione dei corsi nella sede di Castellana) e al tempo stesso di sostenere la posizione dell’Istituto relativamente all’attivazione dei due indirizzi. In più, si è confermato quanto già stabilito nel 2019, ovvero di ampliare l’offerta formativa con l’attivazione del corso serale (non solo per il biennio) e con ulteriori due indirizzi (Settore tecnologico di agraria, agroalimentare e agroindustria con impostazione imprenditoriale e Liceo economico-sociale).

Sulla delicata vicenda, vi proponiamo la lettura critica formulata da Marilena Lerede, da sempre tra le più convinte sostenitrici della difesa dell’autonomia del nostro Istituto e del rilancio di una scuola che si è distinta negli anni per la qualità dell’offerta formativa.

Restiamo chiaramente a disposizione di chi abbia titolo e interesse ad intervenire, ad iniziare dalla prof.ssa Caldararo, cui viene imputata la responsabilità di aver “gettato la spugna”, “orientando” la decisione del Collegio dei Docenti e del Consiglio d’Istituto verso l’accorpamento con il “Consoli-Pinto” di Castellana.

 

Dimensionamento scolastico: siamo alle solite

Dopo qualche anno di tregua, siamo di nuovo a parlare del dimensionamento scolastico dell’Istituto “Pertini-Anelli”, una questione che si ripresenta periodicamente ma, ahimè, quest’anno con un inatteso e grave colpo di scena!

A distanza di 50 anni (circa) dalla sua nascita e dopo 35 anni di autonomia, qualcuno ha deciso di suonare la campana a morto per il glorioso ITES “Pertini” di Turi. Infatti, non si è mai visto che una dirigente scolastica, affiancata dall’intera comunità scolastica, chieda che la propria scuola, appunto il “Pertini-Anelli”, perda la sua autonomia e venga accorpata ad altro Istituto (senza tentare altre soluzioni o proporre nuove alternative e strategie).

In effetti, quello della preside Caldararo è un suo vecchio obiettivo: infatti, in un articolo del 25 aprile 2018, l’allora assessore comunale uscente alla pubblica istruzione scrisse un articolo, che mi lasciò allibita, nel quale esprimeva tutto il suo disappunto per una delibera della Regione che, disattendendo i termini previsti dalla legge regionale, assegnava al Comune di Noicattaro una sede staccata dell’Istituto Professionale Alberghiero di Polignano, mentre la stessa giunta regionale non aveva accettato la sua proposta di accorpare il “Pertini-Anelli” di Turi al “Consoli-Pinto” di Castellana. In realtà, si trattò di una sua spontanea iniziativa giacché quella scellerata proposta non fu mai valutata né presa in considerazione dagli organi collegiali dell’Istituto Scolastico (Collegio dei Docenti e Consiglio di Istituto) né tanto meno dal nostro Consiglio Comunale per l’ovvia ragione che così facendo l’ITES “Pertini” avrebbe perso la sua autonomia, con evidenti ripercussioni negative sulla sua gestione didattica, progettuale e amministrativa!

In tutti i suoi anni di esistenza il nostro Istituto, pur dovendo confrontarsi e competere con scuole di antica tradizione e maggiore radicazione sul territorio, si è sempre distinto per la qualità e serietà della propria offerta formativa e progettuale, ricevendo diversi e convinti riconoscimenti da parte di alunni, famiglie e istituzioni.
La cosa che mi rattrista è che la stessa Caldararo, seguendo un percorso ondivago e alquanto contraddittorio, in veste di amministratore comunale e di genitore di un alunno che frequentava l’Istituto, è stata in prima linea con la sottoscritta e tantissimi altri docenti, genitori e alunni, a difendere con fermezza l’autonomia dell’Istituto, quando ragioni politiche e di campanile nel 2016 ci sottrassero il “Montale” di Rutigliano.
La Caldararo, ora che è diventata Dirigente Scolastica del Pertini-Anelli e che pertanto dovrebbe avere a cuore le sorti della “sua scuola”, proponendo strategie, soluzioni e progetti che invoglino gli alunni e le famiglie ad iscriversi con entusiasmo e fiducia (come è avvenuto nei suoi lunghissimi 50 anni di vita), presenta come unica proposta quella di accorpare il “Pertini-Anelli” al “Consoli-Pinto” di Castellana.
È fin troppo evidente che tale obbiettivo è studiato e perseguito da diverso tempo e si muove nella direzione di far perdere l’autonomia al Pertini, a tutto vantaggio del “Consoli” di Castellana, Istituto che negli ultimissimi anni ha registrato una fase di decremento nelle nuove iscrizioni.

A Turi sappiamo fare solo questo: andare contro i nostri stessi interessi, dimostrando un autolesionismo che non ci ha mai fatto onore, anzi. A questa ovvia conclusione arrivo anche perché la decisione del Collegio dei Docenti e del Consiglio d’Istituto è stata abbondantemente “orientata” dalla Dirigente Scolastica, la quale ha smontato qualsiasi proposta alternativa fatta e tesa a tentare di salvaguardare il nostro Istituto.
Invece, lei, senza nemmeno combattere, ha deciso di gettare la spugna, arrendersi. Può essere condivisa una simile scelta? Fino a quando il paese può essere succube di simili comportamenti autolesionistici? È possibile tollerare che la preside Caldararo persegua il suo vecchio obiettivo del 2018 di far perdere l’autonomia del “Pertini”, per fare un regalo all’alberghiero di Castellana?

Su questo problema, ieri come oggi, non abbasseremo la guardia e faremo di tutto, ancora una volta, per fare quadrato attorno al nostro Pertini. Anzi, mi auguro che si possa formare un movimento di opinione pubblica che, coinvolgendo forze politiche e singoli cittadini, faccia le giuste pressioni e porti avanti le nostre sacrosante ragioni (come sanno fare gli altri Comuni a noi viciniori).

Nel 2018, la Caldararo così concludeva il suo articolo-denuncia: “A Turi siamo stati messi sotto i piedi”. Faccio mia questa amara conclusione, ma con una aggiunta: A Turi siamo stati messi sotto i piedi, anche dagli stessi turesi.

Marilena Lerede

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