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Cultura

Nasce l’Associazione no profit “La Faldacchea di Turi”

faldacchea associazione logo

La presentazione ufficiale si terrà mercoledì 20 ottobre, presso la sala stampa della Camera dei Deputati

Mercoledì 20 ottobre, alle ore 14.00, presso la sala stampa della Camera dei Deputati verrà presentata l’Associazione Culturale E.T.S “La Faldacchea di Turi – tradizione, storia, territorio”.

Alla conferenza, trasmessa in diretta streaming sul canale webTvCamera.it, interverranno Ubaldo Pagano, deputato della Repubblica; Tina Resta, Sindaco del Comune di Turi; Stefano de Carolis, Presidente dell’Associazione Culturale “La Faldacchea di Turi”. I lavori saranno moderati da Maria Teresa Rossi, corrispondente di “America Oggi”.

Gli obiettivi dell’Associazione

Recentemente costituitasi, l’Associazione Culturale E.T.S “La Faldacchea di Turi” è composta da anziane e giovani donne di Turi: maestre dolciaie, commercianti e cultrici della antica ricetta, frutto della plurisecolare tradizione conventuale turese. La neo associazione “no profit” è presieduta da Stefano de Carolis, socio fondatore, ricercatore storico e giornalista, il quale di recente ha documentato la storia e le origini della faldacchea tutta turese.

L’E.T.S. è nata con il buon proposito di tutelare e promuovere il dolce turese ed il suo nome in Italia e nel mondo. La faldacchea è sapientemente preparata con una base di pasta di mandorle, prodotte rigorosamente in Terra di Bari (in particolare della varietà Filippo Cea), cotta con tuorli d’uovo, zucchero e spezie. La peculiarità del dolce è la sua farcitura composta da amarene e pan di spagna bagnato con liquore Alchermes; il tutto viene avvolto da finissimo cioccolato bianco o da glassa di zucchero. Il dolce viene finemente decorato a mano con decori a fantasia, i cosiddetti “scherzetti” di zucchero.

Breve Storia del dolce

Nel 1887 Anna Antonia Martinelli detta la “Monacacella” era una giovane badante di due suore clarisse rinchiuse nel convento di Santa Chiara di Turi. Dopo alcuni anni di frequentazione, portò fuori dal convento il segreto della antica ricetta della faldacchea. Pian piano la Martinelli diffuse la ricetta tra le donne di Turi e con il passare degli anni questo piccolo laboratorio casalingo divenne una scuola professionale per giovani ragazze che ambivano ad apprendere l’arta dolciaria.

Sul finire degli anni ‘30 una eccellente maestra dolciaia di Turi, Ninetta Dragone, discepola della dolciaia Martinelli, pensò bene di aggiungere alla farcitura il pan di spagna bagnato all’alkermes, quest’ultima una peculiarità del dolce turese. Di recente, grazie alla dott.ssa Teresita de Florio, il dolce turese è diventato presidio Slow Food.

La faldacchea è un’autentica leccornia per tutti i palati e per tutte le stagioni. Da oltre un secolo è un dolce prettamente nuziale, dato in dono a parenti e amici nel segno del buon augurio e del ringraziamento.

Nella foto di apertura, il logo realizzato dall’artista Daniela Angelillo

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