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Una “strafottenza” che non può essere accettata

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Il consigliere Zaccheo risponde al sindaco, invitando a riflettere sulle varie occasioni in cui è venuto meno il rispetto della minoranza

Dopo la replica del sindaco, che ha contestato la scelta della minoranza di abbandonare il Consgilio comunale, ha chiesto la parola il consigliere Giannalisa Zaccheo, capogruppo del Gruppo Misto.

«Ho riflettuto attentamente sull’invito fatto da “Patto per Turi” – esordisce – perché temevo potesse essere tacciato come un atto di irresponsabilità e immaturità. Evidentemente così non è stato: prima di lasciare il Consiglio abbiamo verificato che ci fossero i numeri per garantire i lavori consiliari».

«Le do ragione – aggiunge più tardi – sul fatto che questo Consiglio, come molto abilmente fa notare, ha ad oggetto degli argomenti assolutamente differenti rispetto al project. Tuttavia, il nostro non è un gesto immaturo ma la denuncia di un modo di fare che non siamo più disposti ad accettare. E la invito a riflettere su questo gesto che ci pesa moltissimo».

La minoranza non è mai stata coinvolta

«Una mancanza di rispetto nei confronti della minoranza si è sicuramente registrata, non soltanto in occasione della mancata convocazione del Consiglio, richiesta per motivi sostanziali e non solo formali» – dichiara l’avvocato Zaccheo ricordando che, «durante l’approvazione del Piano delle Opere pubbliche dello scorso anno, quando è stata presentata per la prima volta l’idea del project financing», i consiglieri Spinelli e Palmisano domandarono se il progetto fosse definitivo. Il sindaco rispose che «non c’era nulla di stabilito e che avrebbe coinvolto i consiglieri di minoranza». Una condivisione a cui non si è dato seguito, giacché «nel mese di febbraio, ci siamo trovati di fronte alla pubblicazione del bando relativo a quel project. Quindi, i lavori li avete condotti sempre da soli».

«Anche se fosse stato vero che la competenza dell’approvazione del project fosse esclusivamente della Giunta – incalza il consigliere – avreste dovuto portare il progetto in Consiglio poiché questa operazione vincolerà economicamente, con una spesa importante, per 20 anni le casse del nostro Comune. È una questione di correttezza non nei confronti dei 5 consiglieri di minoranza ma nei confronti dei cittadini che ci hanno eletto, e che rappresentano più del 40% della popolazione».

«Oggi ci viene a dire che gli Uffici sono stati investiti del compito di verificare la correttezza delle procedure del project. Noi le chiediamo – domanda retoricamente al sindaco – rispetto a quello spirito collaborativo che abbiamo sempre reciprocamente invocato dall’inizio del suo mandato, le sembra sufficiente questa risposta? Le sembra corretto dire in Consigli precedenti che sul project i giochi erano aperti, che nulla era definitivo e che comunque la minoranza sarebbe stata coinvolta, salvo poi non sottoporre il progetto all’assise neanche di sfuggita?».

“A tamburo battente, senza condivisione”

«La mancanza di rispetto nei confronti della minoranza – spiega la Zaccheo – si è registrata anche altre volte. Sono stata costretta a fare un esposto al Prefetto perché, l’anno scorso, ho proposto degli emendamenti che non sono stati neanche presentati in Consiglio; ho fatto varie interrogazioni richiedendo una risposta scritta che, nonostante siano trascorsi oltre 30 giorni, non è ancora arrivata. Tutto questo denota una “strafottenza” che non so se abbia dei precedenti ma non può essere accettata».

«Tra l’altro – conclude – voglio ricordare che questo modo di fare, a tamburo battente senza tener conto della condivisione, non ha interessato solo noi della minoranza ma anche voi della maggioranza. Soltanto un anno fa, 4 consiglieri di maggioranza denunciavano esattamente quello che da tempo denunciamo noi».

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