“Nessuno sta negando i diritti della minoranza”
Il sindaco Tina Resta rivela che si era raggiunta un’intesa verbale con il capogruppo Angelo Palmisano per convocare il Consiglio dopo il Rendiconto
«Nessuno ha intenzione di negare i diritti della minoranza – asserisce il sindaco Tina Resta, che abbiamo raggiunto telefonicamente – tantomeno abbiamo qualcosa da nascondere».
«In un colloquio verbale con il capogruppo di “Patto per Turi”, Angelo Palmisano, avevo chiesto la cortesia di attendere qualche giorno, inserendo la discussione della mozione nel Consiglio comunale che sarebbero stato calendarizzato dopo l’approvazione del Rendiconto, anche alla luce del fatto che c’erano altri argomenti da portare all’attenzione dell’assise. La richiesta – spiega – era motivata dal fatto che l’Amministrazione era concentrata sul Bilancio consuntivo del 2020, che va tassativamente approvato entro il 31 maggio».
«Il consigliere Palmisano non ha mostrato contrarietà alla mia proposta, salvo poi, qualche giorno dopo, decidere di formalizzare un esposto al Prefetto. Un atteggiamento – sottolinea il primo cittadino – che mi rammarica proprio perché incrina il rapporto di reciproco rispetto che mi sono sempre sforzata di coltivare con il gruppo di minoranza. Non fa parte della mia cultura politica “imbavagliare” l’opposizione che, in ogni seduta consiliare, ha avuto ampio spazio per esprimere la propria posizione».
«Senza volere entrare nel merito dei rilievi presentati nella mozione – prosegue il sindaco – mi limito ad una riflessione di buon senso. Il Governo centrale, comprendendo i disagi che ogni Ente sta affrontando per rispondere all’emergenza sociale scaturita dalla pandemia, ha concesso una proroga per l’approvazione di due appuntamenti finanziari importanti, ossia il Bilancio di Previsione e il Rendiconto 2020. Due provvedimenti, indispensabili per il corretto funzionamento del Comune, che comportano un enorme impegno da parte dell’Amministrazione, in tutte le sue articolazioni».
«La minoranza – conclude – ha dimostrato, al contrario, di non avere la stessa consapevolezza della complessa congiuntura che è stata dimostrata dal Governo e da ogni altra istituzione sovracomunale, preferendo interpellare il Prefetto nonostante la rassicurazione che il Consiglio si sarebbe svolto subito dopo l’approvazione del Rendiconto».
FD