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Sabatelli e Leogrande all’Aspromarathon

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I 5&9 MTB in sella alle loro bici tra le meraviglie calabresi

Le lunghe settimane di “zona rossa” hanno fatto crescere il desiderio di risalire in sella alla due ruote e rimettere in moto quelle gambe per lungo tempo tenute ferme accanto al divano. Un po’ di olio alla catena, un po’ di adrenalina raccolta con percorsi di ripresa e gare meno impegnative delle giornate precedenti e l’Aspromarathon 2021 è presto pronta per essere affrontata.

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Ecco che ai nastri di partenza di Reggio Calabria, lo scorso 16 maggio, si sono presentati Pierino Sabatelli e Raffaele Leogrande dei 5&9 MTB, dimostrando l’intenso lavoro di preparazione alla competizione. Circa 500 gli atleti che hanno partecipato a una gara che ha regalato emozioni fortissime agli amanti della Mountain bike. Uno sterrato in leggero falsopiano, appena fuori il centro cittadino, ha dato il via alla bagarre. Il terreno che si è presentato alle due ruote era sabbioso e scorrevole, ma la presenza di torrenti e pozzanghere ha stressato non poco le componenti meccaniche delle bici.

I bikers hanno guadagnato quota tra le montagne argillose, in un canyon tra i calanchi, mentre il sole picchiava forte sulle loro teste. Il ritmo dell’intera gara e? stato alto e quando la sabbia ha lasciato spazio al pietrisco, ha avuto inizio la prima vera salita: un susseguirsi irrequieto di tornanti man mano più insidiosi e ripidi. Mentre l’altimetria saliva, i piccoli tratti in falsopiano e in asfalto permettevano ai bikers di tirare il fiato e di riprendere ossigeno prima della seconda salita che li ha guidati alla quota massima di giornata: 1310 metri. Ecco che qui li ha attesi una grande sorpresa: il terreno sino ad ora conosciuto, ha lasciato spazio ad uno polveroso, scuro, nero. I raggi del sole erano schermati dal bosco fittissimo e i bikers hanno pedalato per circa dieci chilometri nel buio. I 2000 metri di dislivello hanno messo a dura prova la resistenza di ognuno di loro che non vedeva l’ora di giungere al traguardo. Non l’ordine di arrivo li animava, quanto la necessità di mettere a riposo quei muscoli sofferenti per la fatica.

Gli ultimi 10 km sono stati a picco verso il traguardo, tra le ginestre giallissime e le siepi infinite di fichi d’india, mentre sullo sfondo possono ammirare lo Stretto, l’Etna e Stromboli: un dipinto d’autore, magico, sensazionale. Soddisfatti gli atleti turesi, che hanno portato a casa emozioni fortissime ed hanno potuto raccontare di una competizione tra le più spettacolari e difficili.

CD

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