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Il maestro Menino Dell’Aera: chi se lo ricorda?

Menino Dell'Aera

Balbuziente e dotato di “orecchio assoluto”, suonò con i protagonisti del jazz italiano del secolo scorso e, per un anno, visse alla corte del re di Grecia

Nel novero dei cittadini illustri di cui la nostra Turi può vantarsi, vogliamo quest’oggi includere un nome ed un cognome: Domenico Dell’Aera, ai più conosciuto come Menino. Prima di procedere oltre, ci sia concesso riflettere su questa variante ipocoristica del nome Domenico, presente solo a Turi. Nato intorno al 1930, in gioventù Menino Dell’Aera aveva studiato presso il Conservatorio di Bari, poiché appassionato di musica, ma soprattutto perché dotato del pressoché leggendario “orecchio assoluto”, cioè la capacità di riconoscere immediatamente, “a orecchio”, la nota suonata da uno strumento. Un altro segno particolare di Menino era la sua balbuzie che, però, non gli impedì di stringere diverse ed importanti relazioni, di viaggiare per il mondo e, non per ultimo, di insegnare.

LA CARRIERA DA MUSICISTA: MARINACCI, CARTA ED IL RE DI GRECIA

Menino Dell'Aera, il 3° a partire da sx - - '74'-75

Stando a quanto ci è stato raccontato, infatti, Menino Dell’Aera fu un maestro di pianoforte e, come musicista, la sua carriera fu ancor più brillante. Negli anni’50, poco più che ventenne, il nostro concittadino figurava già in complessi musicali chiamati a suonare nei più famosi locali di via Veneto, nel centro storico della città capitale. In questa prestigiosa vetrina, Menino Dell’Aera fu presto notato da affermati musicisti e direttori d’orchestra. Nel 1965, assieme a Gino Marinacci e Tino Fornai, il nostro concittadino incide sul lato A del vinile “Chiedo * È vero” di Fernando Palmari il brano “Chiedo”.

Per i profani, Gino Marinacci è stato un polistrumentista, compositore ed arrangiatore; ha suonato nelle orchestre della Rai con musicisti come Ennio Morricone, Riccardo Muti, Ferruccio Scaglia, Franco Ferrara, Pietro Argento, Bruno Maderna, Daniele Paris e con la grande Orchestra ritmo sinfonica di Radio Torino diretta da Armando Trovajoli ed altri nomi illustri. I più adulti ricorderanno Marinacci specie per la sua conduzione televisiva nella trasmissione “Amico Flauto” della RAI, al fianco di gente come Mina, Severino Gazzelloni, Milva, Dionne Warwick ed altri. Sarà questo probabilmente il contatto che, tempo dopo, permetterà al nostro Dell’Aera di approdare in RAI come pianista.

Tornando a Marinacci, egli ebbe l’onore di incidere dischi con musicisti come Chet Baker, Gianni Ferrio, Piero Umiliani e molti altri; tra cui, il nostro grande Menino Dell’Aera che, nel 1971, si trova a collaborare con Peppe Carta per due dischi, ovvero “Motivi graditi” e “Ventaglio musicale”, disponibili in parte al link: https://rateyourmusic.com/artist/giuseppe_carta. La collaborazione con Peppe Carta è di caratura pari o superiore a quella precedente con Marinacci; Carta, infatti, portò avanti una carriera lunga mezzo secolo, dagli anni ’30 agli anni ’80, durante la quale si è reso uno dei protagonisti assoluti del jazz italiano tra il primo ed il secondo dopoguerra. Le doti da pianista di Menino Dell’Aera furono notate anche al di là dei confini nazionali. Probabilmente suonò a Londra, ma soprattutto venne chiamato ad allietare l’ultimo re di Grecia, alla corte del quale si trasferì per circa un anno.

LA CARRIERA DA INSEGNANTE

Menino Dell'Aera con uno studente - '74'-75

Riprendendo, invece, quanto concerne la carriera da insegnante, Menino Dell’Aera fu docente di Conservatorio, forse a Cosenza e a Roma, più probabilmente a Rieti, poiché aveva acquistato casa nella ridente e piccola Poggio Moiano, situata per l’appunto in provincia di Rieti.

Questa, come si è notato sinora, non è della biografia del M° Dell’Aera l’unica incertezza su cui far luce. Lo scopo del qui presente articolo, infatti, è proprio questo: riuscire a trovare più informazioni sul nostro concittadino, scomparso all’alba del nuovo millennio. La ricerca non è semplice, considerando che non aveva figli e che a Turi faceva ritorno soltanto in vacanza, prima di stanziarsi definitivamente qui negli anni ’80, in uno dei condomini prospicienti piazza Venusio.

A Turi, come aveva fatto a Poggio Moiano, continuò ad insegnare, spesso all’interno delle stanze del Palazzo Marchesale, non di rado a titolo gratuito. A distanza di qualche decennio, uno dei suoi studenti ci ha chiesto di aiutarlo a saperne di più sul M° Dell’Aera, se non altro per far conoscere e ricordare la sua figura nel presente.

Chi avesse voglia di fornire informazioni, può farlo scrivendo all’indirizzo mail redazione@turiweb.it oppure alla nostra pagina Facebook “TuriWeb.it”.

LEONARDO FLORIO

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