Didattica a distanza, un’odissea senza fine
I problemi di connessione non sono ancora stati risolti. I genitori chiedono risposte alla Dirigente e al sindaco
Circa il 50% degli alunni dell’Istituto Comprensivo “Resta – De Donato Giannini” ha deciso di continuare a seguire le lezioni da remoto. Questa è la stima – sicuramente approssimativa, dal momento che non ci sono comunicazioni ufficiali in merito – all’indomani dell’ultima Ordinanza del Ministero della Salute, che ha disposto il rientro in classe per gli alunni della Scuola Primaria e delle classi prime della Scuola Secondaria di Primo Grado (la Scuola Media), prevedendo, al contempo, l’obbligo di assicurare “la didattica digitale integrata a favore di tutti gli alunni le cui famiglie richiedano espressamente di adottarla”.
Sebbene la scelta della didattica integrata a distanza (DID) sia un diritto, ribadito anche dall’Ordinanza regionale del 4 aprile, a Turi si fa ancora fatica a rendere questa opzione realmente fruibile. Alcuni mesi fa, ci siamo occupati dei disagi vissuti dagli studenti che abitano in zone del paese non ancora servite da una linea telefonica; oggi ritorniamo sul tema facendoci portavoce dei genitori degli alunni della Scuola Primaria, che ci hanno contattato per evidenziare le criticità della connessione che si riscontrano quotidianamente.
La denuncia dei genitori
«Nei giorni in cui siamo “fortunati” – ci confidano – si riescono a seguire due o tre ore di lezione, seppure a singhiozzo; quando va male, dopo mille tentativi, la lezione “salta”, vanificando gli sforzi degli insegnanti, e si passa direttamente ad assegnare i compiti per il giorno dopo. I problemi di connessione, inoltre, creano inevitabilmente un senso di frustrazione nei genitori e nei bambini, costretti a fissare lo schermo del computer in attesa che la lezione inizi».
«Nell’ambito dell’autonomia organizzativa – rimarcano i genitori – spetta alla scuola garantire le infrastrutture necessarie a fruire correttamente della didattica integrata a distanza, adottando le implementazioni tecnologiche necessarie a superare tempestivamente qualsiasi inconveniente. Tuttavia, nonostante abbiamo comunicato le nostre difficoltà fin dall’inizio dell’anno scolastico, ad oggi non è mai giunta alcuna risposta».
Un silenzio che ha costretto i genitori degli alunni di 18 classi a scrivere formalmente alla Dirigente scolastica e al sindaco Resta, sollecitando, ognuno per la propria parte di competenza, a prendere a cuore la situazione e a trovare una soluzione in tempi congrui. «La pessima condizione della connessione internet – chiosano i genitori – di fatto condiziona la nostra libertà di scegliere se mandare o meno a scuola i nostri figli; una scelta non facile visto che siamo chiamati ad assumerci una lunga serie di responsabilità a fronte di un’organizzazione delle misure di prevenzione dei contagi che, in alcuni casi, è risultata farraginosa sul fronte comunicativo».
Verso una possibile soluzione
Il cuore della vicenda, per quanto abbiamo potuto appurare, va rintracciato nel fatto che i quattro padiglioni dell’Istituto Comprensivo dispongono di una sola linea telefonica, allacciata nel plesso della Scuola Media, cui si devono appoggiare le connessioni internet degli altri tre padiglioni, che ospitano le classi della Scuola Primaria.
Un ostacolo strutturale che l’Amministrazione ha iniziato ad affrontare con la determinazione del Settore Lavori Pubblici, datata 30 dicembre 2020, che ha affidato alla società Wind Tre il compito di attivare tre nuove linee telefoniche. Nel provvedimento si prende atto della necessità di “ampliare la banda di connettività, così come espressamente richiesto più volte dalla Dirigente dell’Istituto Comprensivo”, poiché la scuola non è dotata di un servizio capace di assicurare “una connessione internet stabile, veloce ed affidabile, che consenta agli alunni di essere collegati contemporaneamente alla rete durante lo svolgimento delle lezioni”.
«Apprezziamo l’indirizzo dell’Amministrazione. Forse – obiettano i genitori – si sarebbe potuto agire prima, magari durante il periodo estivo, in modo che i nostri bambini potessero iniziare l’anno scolastico serenamente. Ora – concludono – speriamo in una generosa risposta da parte della Scuola, destinataria di un finanziamento ministeriale di circa 7.000 euro, stanziato appositamente per il potenziamento della rete internet».
Fabio D’Aprile