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“Non è possibile”

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Il Comitato Borgo Antico risponde a “Patto per Turi”: nessuna polemica becera e pretestuosa

Due settimane fa, documentavamo il dissenso del gruppo consigliare “Patto per Turi” sulle riserve avanzate in un comunicato stampa dal “Comitato per la Salvaguardia e la Promozione del Borgo Antico di Turi” in merito alla votazione relativa ai Regolamenti sui nuovi canoni per l’occupazione degli spazi pubblici.

Oggi, il Comitato ci invia una nuova nota – che vi proponiamo di seguito – in cui ritorna a chiarire il significato e l’obiettivo della propria contestazione.

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«Non è possibile pensare di dire la verità e invece essere accusati di fare polemica becera e pretestuosa. Verità e polemica sono due poli contrapposti, incapaci di dialogare, frantumati e frastornati, però attorno ad un unico oggetto: il voto in Consiglio comunale del 25 marzo c.a. sui regolamenti relativi al Canone Unico Patrimoniale e al Canone Unico di concessione dei Mercati.

Come spesso accade, come vero sport nazionale, spesso si fa in modo che chi ascolta (o chi legge) non deve capire qual è la verità, come stanno le cose, come sono andati veramente i fatti. Così succede in questi giorni a proposito del vaccino anticovid (funziona per alcuni, non funziona per altri), così è stato per il covid (è pericoloso e letale, è una semplice influenza).

Ebbene, nel comunicato apparso sugli organi di stampa locali, il Comitato per la Salvaguardia e la Promozione del Borgo Antico di Turi ha stigmatizzato il comportamento dell’ultimo Consiglio comunale di Turi che, con voto unanime (salvo il voto contrario di un consigliere), ha approvato due regolamenti che di fatto attribuiscono a tutto il Centro Storico un “alto valore”, senza fare alcuna distinzione tra vie e piazze ubicate nelle diverse parti del nostro paese. Questo è fuori discussione (almeno crediamo). È avvenuto. Nessuno lo può negare (speriamo).

A sostegno del nostro rammarico, c’era la convinzione che si trattava di un’occasione che tutto il Consiglio comunale avrebbe colto per lanciare un segnale, il primo, di particolare attenzione per le sorti della zona “A1” del Centro Storico, il Borgo Antico, prevedendo opportuni sgravi o esoneri, al fine difendere le pochissime attività commerciali esistenti e, nel contempo, favorire nuovi investimenti. Era un segnale che avremmo gradito ci fosse, una vera questione di principio e di sensibilità, poco importa se in ballo ci sono pochi euro o se la maggiorazione approvata ricade su poche attività esistenti. Equiparare Via Sedile, piazza Chiesa o Piazza Cap. Colapietro a Via XX Settembre, a Via Santa Maria Assunta o a Largo Pozzi a noi è sembrato errato oltre che ingiusto.

Dicendo ciò, forse abbiamo esposto i fatti fondandoli su pretesti, privi di effettivi argomenti (= pretestuoso), e per di più con modi chiassosi e volgari (= becero). A noi non sembra. Eravamo, e siamo sempre convinti che il paese ha bisogno di segnali positivi, anche in tempo di pandemia e nell’attesa della prossima ripartenza.

Ma, presi dal feroce dubbio di non capire come vanno le cose nell’amministrazione della cosa pubblica, abbiamo chiesto umilmente di conoscere le ragioni che hanno spinto l’intero Consiglio comunale ad approvare i due regolamenti incriminati. Bastava che i vari capigruppo ci facessero dono di un audio messaggio o video messaggio, di quelli che solitamente abbondano nelle pagine dei social, adoperati per ogni circostanza. Invece, solo Angelo Palmisano, a nome di Patto per Turi, ha fatto sentire la sua voce; dagli altri attori, silenzio assoluto. Non ci interessa capire cosa c’è sotto, perché solo una parte del Consiglio risponde, e perché un attacco così diretto (oltre che immotivato nei termini usati). Non ci interessa capire ma è fin troppo facile intuire. Ma non è questo il punto.

Finora abbiamo dimostrato di voler collaborare, proponendo modifiche ai vari Regolamenti Comunali, perché abbiamo a cuore le sorti del nostro Borgo Antico: vogliamo contribuire a risollevarlo dallo stato comatoso in cui si trova da decenni, con tutte le nostre forze e idee.

Polemiche sterili o attacchi inutili non ci interessano perché ci deviano dal vero obiettivo che ci siamo preposti di raggiungere. Siamo pronti a collaborare con chiunque, senza preclusioni e al di là delle appartenenze ideologiche o partitiche, perché crediamo in ciò che diceva papa Giovanni XXIII: “Parlate di ciò che vi unisce, supererete ciò che vi divide”.

Riteniamo che il Borgo Antico, come tutto il nostro paese, unisca tutti i turesi; su questa base possiamo costruire qualcosa di buono, superando steccati, formalismi e incomprensioni».

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