Innovaturi, i turesi sono chiamati ad esprimersi
Se Largo Pozzi cambiasse destinazione d’uso, Turi potrebbe beneficiarne? È questo il primo interrogativo posto alla cittadinanza dalla pagina Facebook “Innovaturi”
Nel grande e variegato mondo dei social, risulta sempre più difficile imbattersi in spazi dove la parola “condividi” non sia semplicemente un tasto da cliccare con inerzia. Per quanto sia fondato sulla condivisione, il mondo dei social – a causa dell’utilizzo che ne viene fatto – tende spesso ad orientare i suoi utenti verso l’esatto opposto. Per usare una metafora, capita non di rado che esprimersi sui social diventi un modo per giocare da soli in compagnia; dietro la parvenza di un dibattito, infatti, si cela tutt’altro: la voglia di prevaricare, di imporsi, addirittura di offendere.
Trovare delle nicchie in cui è favorito il libero pensiero e lo scambio costruttivo di opinioni, quindi, è tutt’altro che semplice; laddove vi sia una scoperta di questo tipo, è più che mai doveroso non lasciarsi sfuggire l’occasione: semmai è opportuno coglierla, tutelarla e, se possibile, valorizzarla con il proprio contributo. Quando si tratta di spazi di dibattito che vertono sugli interessi di una specifica collettività, è inoltre importante invitare nuovi interlocutori al tavolo di discussione, specie se sono essi stessi i portatori d’interesse. D’altronde portare un interesse non significa soltanto manifestare una mancanza ma anche e soprattutto farsi ambasciatori di proposte risolutive. Il tavolo di discussione, allargandosi, diventa quindi democrazia, poiché la democrazia è, in estrema sintesi, partecipazione costruttiva.
LARGO POZZI, CAMBIARE O NON CAMBIARE (DEL TUTTO)?
La pagina Facebook “Innovaturi”, inaugurata di recente, rappresenta senza dubbio un ottimo esempio di quanto espresso poc’anzi in via teorica. Nelle scorse settimane, infatti, Innovaturi ha lanciato il primo sassolino nel laghetto, chiedendo ai cittadini quale potesse essere la migliore destinazione d’uso per Largo Pozzi, attualmente impiegato come parcheggio per le automobili, per il mercato settimanale ogni venerdì e come area luna park nelle feste più importanti. Prima di procedere con le analisi di quanto riferito dai concittadini, va sottolineato l’intento costruttivo manifestato dalla stragrande maggioranza di essi; un evento più unico che raro.
IL SOGNO DI UN’AREA MULTIFUNZIONALE
In buona sostanza, le proposte avanzate dai turesi sono le seguenti: riqualificazione e rivalutazione della grave e delle cisterne storiche di Largo Pozzi; presenza del mercato coperto; conversione di Largo Pozzi in area verde dotata di impianti per manifestazioni sportive e culturali: c’è chi immagina un anfiteatro, chi uno skate park, chi un parco dotato di pista da jogging perimetrale e tante installazioni artistiche; il nulla, “perché non sappiamo tenerci nulla”. Una proposta che le sintetizzerebbe tutte è quella di “Largo Pozzi a due piani”, con il mercato coperto al piano terra e tutto il resto su una piattaforma sopraelevata.
LA FORZA DELL’ABITUDINE
Non sono mancate, tuttavia, le resistenze nei confronti di un cambiamento parziale o totale della destinazione d’uso di Largo Pozzi. “È giusto lasciare lì il mercato ed il parcheggio per comodità”; e ancora: “È giusto lasciare lì il luna park per non spezzare la festa patronale in due aree troppo distanti”. Sono essenzialmente queste due le perplessità sollevate dai turesi. Procedendo a ritroso, per quanto concerne il luna park e la festa patronale, si potrebbe obiettare con le due seguenti domande: se il luna park fosse spostato altrove, quale potrebbe essere il contributo civile e/o religioso di Largo Pozzi alla festa patronale? Alla luce delle migliaia di turisti e fedeli che raggiungono Turi a fine agosto, non sarebbe meglio offrire una festa diffusa in tutto il paese, piuttosto che solo al centro?
Per quanto riguarda la questione mercato e parcheggio, invece, sorgono tre interrogativi: come scrive giustamente qualcuno, “siamo tutti abituati a parcheggiare a due metri dalla nostra destinazione”, ma non è forse questo un comportamento privo di senso per un paese di 13mila abitanti? Non è forse vero che il prezzo da pagare per questa comodità sia, ogni venerdì, equivalente ad una mattinata di ingorghi, parcheggi in doppia fila nella zona che circonda Largo Pozzi? Insomma, in attesa di un nuovo sassolino da parte di Innovaturi, il dibattito su Largo Pozzi resta aperto.
LEONARDO FLORIO