Giornata delle vittime Covid, un invito alla speranza
Alle 11 del 18 marzo – in concomitanza con l’arrivo a Bergamo del presidente del Consiglio, Mario Draghi – il Comune di Turi si è fermato osservando un minuto di silenzio al cospetto della bandiera a mezz’asta.
«Abbiamo raccolto l’invito del presidente dell’Anci, Antonio Decaro, a unirci nella commemorazione della prima Giornata nazionale in memoria delle vittime del Coronavirus. Un’occasione – riflette il sindaco – per abbracciare quanti non hanno superato questa terribile prova e, come avvenuto lo scorso 31 marzo, per onorare l’impegno degli operatori sanitari e di tutti coloro che si sono schierati in prima linea per affrontare la pandemia.
Questa giornata ci invita a non dimenticare quello che è successo ieri, a stare attenti oggi e a sperare per il domani, fiduciosi che, collaborando tutti insieme, riusciremo a superare questo momento di emergenza.
Un pensiero lo rivolgo a tutti i familiari delle vittime del Covid del nostro territorio e a Maurizio, la cui vita è stata interrotta drammaticamente esattamente un anno fa; ho apprezzato la scelta dei genitori che non hanno voluto celebrare una messa per non creare assembramenti. È un grande gesto di etica e responsabilità: nonostante il dolore per aver perso un figlio, pensano a tutti noi, a proteggere la nostra salute. Dovremmo prendere esempio.
Una parola di conforto e vicinanza va ai concittadini che stanno lottando in ospedale contro questo subdolo virus».
In conclusione, il primo cittadino ha ringraziato il Maresciallo Sacchetti, il Comandante Campanella e il Coordinatore della Protezione Civile Marco Di Pinto che «ogni giorno si prodigano per aiutarci a tenere sotto controllo una situazione molto delicata e complessa».